Jimin's pov
Aspettai che il suo respiro si calmasse e riprendesse a scandire il tempo di quella notte in modo regolare. Non appena percepii che si stesse rilassando, aiutato dalle mie carezze sul suo avambraccio scoperto, parlai con lentezza:
-Yoongi adesso mi abbasso, va bene? Dimmi se sei sicuro di volerlo fare-
Lui si mosse scomposto sotto il mio corpo, portando una mano fra i miei capelli che massaggio delicatamente. Mi appoggiai a quella fonte di rinnovato piacere, godendomi gli sfioramenti delle sue dita fredde sul mio capo, poi lo osservai mentre annuiva con piccoli spasmi, dando conferma alla mia domanda.
Non aspettai oltre.
Poggiai un piccolo bacio nel centro dei suoi pettorali, seguendo con le labbra la sua linea alba. La percorsi senza fretta, godendomi i brividi che gli punteggiavano la pelle e apprezzando la morbidezza della curata peluria che persisteva sul suo corpo. Lasciai uscire la mia lingua della bocca, leccando delle porzioni di pelle in prossimità del suo inguine, aspettando di poter gustare ciò che si trovava al di sotto.
Mentre leccavo attenzionai nuovamente il suo corpo, riscoprendolo come la migliore statua fino a quel momento mai vista. La sua massa muscolare era modellata e compatta, si distribuiva armoniosamente nella struttura corporea, i muscoli obliqui degli addominali si contraevano, nella regione addominale, là dove erano più definiti, le spalle si arrotondavano e il busto si allargava esprimendo il suo respiro mozzato, la testa era portata indietro, inclinata. L'arcata epigastrica era modellata ad arco di cerchio, seguendo linee nette e precise, così come il solco inguinale e le creste iliache.
Guardai in basso, scorgendo le nostre gambe intrecciate e riuscendo a vedere come erano definite le sue. Si assottigliavano verso le ginocchia, creando delle infossature di colore più scuro rispetto alla sua pelle, le proporzioni erano slanciate e quella destra puntava il tallone sul materasso, nel desiderio di trovare un appiglio in quel mare in tempesta.
-Cazzo, sei stupendo- mi scivolò tra le labbra, mentre con le mani percorrevo avido il suo petto. Le dita aperte, il palmo teso, cercavo di prendere sotto la mia pelle quanto più potevo, di sentire tutto ciò che poteva offrirmi.
Senza provare ad attendere oltre, decisi che fosse arrivato il momento di poter godere di ciò che si trovava sotto i suoi pantaloni, che lambivano le sue gambe coprendole alla mia vista. Per quanto mi fossi ricordato più volte di cercare di saggiare il corpo di Yoongi lentamente, con lo stesso rispetto di cui avevamo parlato poco prima, non riuscii a desistere dalla tentazione di poter blandire le sue membra, fino a poterci sciogliere nel piacere.
Ripetermi che in una relazione la fisicità era tutto fuorché necessaria non serviva a nulla, quando le mie convinzioni sparivano dalla mia mente a mano a mano che scoprivo quel corpo inerme alle mie carezze.
Per questo senza aspettare oltre, lasciai un bacio sul suo ventre scoperto e tirai giù il tessuto che lo proteggeva, lasciandolo scorrere sulla sua pelle vellutata fino a quando non si annidò ai suoi piedi. Lo liberai completamente lanciando i suoi pantaloni sulla porzione di materasso affianco a me, poi con indugio alcuno passai finalmente le mani su quel corpo scolpito da Canova. La sua bellezza era estenuante.
Le sue cosce erano magre, pallide, parevano snelle e aggraziate nella loro esilità, eppure nella dolcezza delle sue membra non potei non notare il dolore dei giorni che aveva passato in strada... L'osso della rotula sporgeva come un monte dalla sua pelle, per poi ricadere armoniosamente sullo stinco, in cui il tibiale anteriore si stringeva, quasi stretto in una morsa.
La gamba sinistra era appena flessa, portata di lato, mentre quella destra rimaneva rilassata sulle coperte. Il bacino era leggermente ruotato verso la sua gamba distesa, mentre dall'altro lato si alzava seguendo il movimento del suo corpo. La contrazione della sua coscia mi distrassero dall'apprezzare le sue forme, portandomi ad attenzionare nuovamente il suo inguine coperto da un paio di boxer particolarmente stretti, probabilmente di qualche taglia in meno della sua.
Lasciai una carezza leggera, sulla sua pelle coperta dal tessuto, continuando il mio tragitto fino al ginocchio, che sfiorai con il palmo delle mani prima di risalire vigorosamente verso le sue cosce. Mi abbassai nuovamente, cercando il suo sguardo che era rimasto sul mio volto per tutto il tempo, andando a leccare lentamente le creste iliache, palpando la giuntura fra le anche e il busto. Arrivai finalmente alle sue cosce magre, che leccai sotto i suoi gemiti soddisfatti.
-Sei bravo Jimin... molto- non mi staccai dal suo corpo per rispondere, ma infossai il viso fra le sue gambe respirando il profumo della sua pelle.
-Davvero? Se devo essere sincero sono un po' nervoso. Non ho mai preso il vero controllo di un amplesso-
-Mi spiace sentirlo, ma credo che potremmo porre rimedio anche a questo. Non devi sentirti insicuro delle tue prestazioni, si tratta di uno scambio di attenzioni e piacere. Se ad una persona non piace ciò che fai, non sarai tu certamente a sapere cosa fare se non è l'altro ad esprimersi. Puoi essere anche il più incapace, ma se riesci a creare una comunicazione con il tuo partner allora puoi star sicuro che andrà tutto bene. È semplice alla fine, no?-
Mugugnai, rassicurato dalle sue parole, riprendendo a mordicchiare il suo interno coscia, che solo in quel momento notai essere liscio e morbido, una carne succosa sotto le labbra.
Yoongi lasciò andare le proprie parole al vento, tornando a voltare il proprio capo sul cuscino, lasciando sparpagliare i suoi capelli, che ormai trovavano anche loro la propria perfezione in quel quadro che il ragazzo sotto di me mi stava regalando.
Accarezzavo la sua pelle, mentre con la lingua e la mia bocca succhiavo e mordicchiavo quell'incavo di fronte al suo rigonfiamento. Lasciai un piccolo succhiotto su una porzione della sua coscia, passandoci sopra il naso mentre lo ammiravo soddisfatto, poi lo leccai decidendo un nuovo luogo dove lasciare il mio personale marchio.
Sentivo le mie membra surriscaldarsi, il mio corpo vibrare di aspettativa, mentre immaginavo Yoongi fare quelle stesse cose al mio corpo. Strinsi fortemente le gambe cercando di trattenere quell'impulso primordiale di lasciare un morso più forte sulla sua gamba bianca.
Le mani mi tremavano mentre stringevo la sua pelle e le mie spalle si piegavano cercando di racchiudere il mio corpo in un guscio atto a proteggermi da tutte quelle forti emozioni che non riuscivo a contrastare. Respirai affannosamente, lasciando finalmente libera la pelle di Yoongi, che con il suo respiro seguiva il mio ritmo creando una particolare sinfonia roca e baritona.
Sussurri accennati uscivano dalle nostre labbra mentre provavamo a scendere da quell'apice che avevamo appena raggiunto. Sentivo la mia erezione muoversi scomodamente nei pantaloni, così la spostai cercando di trovarle una posizione più comoda alla sua durezza. Il solo sfiorare quella mia parte del corpo mi portò a gemere e decisi quindi di evitare di toccarmi nuovamente, mentre cercavo con lo sguardo Yoongi.
Il suo petto si abbassava ed alzava ritmicamente, rilassato e sereno, le sue gambe avevano ripreso vigore e le sue mani non stringevano più le lenzuola. Sembrava così in pace che mi chiesi come potesse rimanersene appollaiato lì sul materasso senza trovare fastidio nel suo rigonfiamento... e me lo domandai veramente, fino a quando non mi arrivò una risposta sussurrata:
-Cazzo, sono venuto-
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ᴍᴀғɪᴀ- уσσимιи
Romance[ᴍᴀғɪᴀ] "Era notte quando lo vidi per la prima volta. Poggiato ad una panchina del parco, le dita tra i capelli... Sembrava distrutto. Delle piccole gocce di sangue rigavano i dorsi delle sue mani incallite. Mi sarei dovuto spaventare guardandolo, l...