capitolo-8

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Yoongi's pov

Entrai in officina tutto sudato, i capelli corvini scompigliati e il corpo tremante.

Non so con quale fortuna riuscii a scampare alla morsa di ferro di Do-hyun, ma non mi lamentai.

Quel ragazzo mi metteva addosso una lamentevole sensazione, che mi attraversava le membra e lambiva come fuoco caldo il mio cuore in corsa, sciogliendomi il petto sotto quel calore asfissiante che potrei ricollegare a... vera e propria paura. Ma io non ne provo mai, ho smesso di farlo anni fa, e come ogni giorno, dopo essere eluso alle bastonate del piccolo stronzo, tiro un sospiro ridando ossigeno ai polmoni, riempiendomi la bocca di aria fresca.

-Min-

-Oh ciao SeokJin-

Scrutai il giovane dalla testa ai piedi, passando in rassegna ogni sua più piccola parte del corpo.

Indossava un completo blu scuro, di pregiato tessuto, la giacca a doppiopetto in lana firmata Gucci, stirata e pulita, copriva un dolcevita Fendi e scendeva morbida sulle gambe snelle del ragazzo strette da un paio di pantaloni extra slim, anch'essi blu. Il collo era adornato dolcemente da un foulard trapuntato in seta cerulea ricamata.

Trasudava ricchezza da ogni poro della pelle e non mi sorpresi affatto nel ritrovare i suoi occhi rilassati guardare attentamente il mio pantalone jeans nero, strappato sulle ginocchia, tenuto stretto in vita da una cintura stretta decorata con una fibbia argentata, la maglia a collo dritto aderente che copriva il mio busto e le mie braccia, e la giacca da moto con cui ero venuto.

-Sempre più povero vedo-

-Sempre più scassa cazzo-

-Molto gentile, ora... perchè sei qui? Non ti avevano detto di non tornare?-

-In teoria si, ma in pratica no... sai già che sono troppo fruttuoso per andarmene-

-Anche pericoloso direi, con i Crown alle calcagna potresti buttare giù tutto il business di Koro-

-Lo so... sono qui per questo, fammi parlare con lui, ti giuro che il Capo non mi scoprirà mai-

-Va bene... dopo però mi accompagnerai a casa mia... sembra che vivi in un cassonetto della spazzatura, quindi ti darò la possibilità di sistemarti-

-E' così in un certo senso e quindi non posso fare a meno di accettare questo tuo invito, vedrai che ti ripagherò-

-Voglio la dose che ho chiesto e un piccolo regalino che so che mi puoi fare, poi ti portò a casa-

-Certo-

Tirai fuori una bustina di plastica avvolta da una carta bianca, che frusciò non appena la presi in mano per darla a SeokJin, poi estrassi un piccolo pacchetto di erba e glie li porsi.

-Koro è di sopra, raggiungilo e poi torna da me-

-Non darmi ordini, so cosa fare, quindi... ciao-

Sorpassai il giovane uomo e mi diressi alle scale principali di quella officina. Tecnicamente era il punto di ritrovo di tutti noi malfattori, dove avveniva il maggiore scambio di droga e stupefacenti della città, l'alcool girava a fiumi riempiendo gli stomaci dei clienti e svuotando le loro tasche dopo ogni bicchiere. Le carte da poker non mancavano, così come per le slot machine e le scommesse varie.

In poche parole era il posto esatto se cercavi guai e libertà per una sera.

In quel momento mi stavo addentrando nella tana del più famigerato contrabbandiere di opere d'arte di Busan, tranquillamente, come se lo conoscessi da una vita.

ᴍᴀғɪᴀ- уσσимιиDove le storie prendono vita. Scoprilo ora