Jimin's pov
-Cosa? Yoongi stai bene?- sussurrai mentre le mie guance si tingevano di rosso. Sentivo un calore ubriacante bruciarmi sulla pelle, portandomi a pormi una domanda. Io come mi sentivo? Lo desideravo veramente un bacio dal ragazzo che aveva attanagliato ogni mia notte?
Chi volevo prendere in giro, era ovvio che la risposta fosse un'imbarazzante sì. Ogni volta che i miei occhi si posavano su di lui, che scorgevo il taglio felino dei suoi occhi mi sentivo ipnotizzato. I suoi capelli neri, così morbidi, mi ricordavano le nuvole scure ricche di pioggia, volevo passarci le dita attraverso, stringerne le ciocche e sentire i suoi mugolii di soddisfazione, volevo guardarlo dormire per ore per poter ammirare i suoi occhi chiusi, le palpebre strette tra le ciglia lunghe.
Volevo tutto ciò che era disposto a darmi, ne ero certo. Per questo mi sentii uno sciocco a porgli quella domanda, avrei solamente dovuto far combaciare le nostre labbra, prima che Yoongi cambiasse idea.
-Io mi sento rinato, quando entro in questa casa i miei mostri scompaiono e ti giuro che sento di poter combattere di nuovo. Se devo essere sincero, però, ho anche paura. Paura di perdere te, o di abbandonarti senza poterti più rivedere. Quindi non chiedermi come sto, non farmi pensare a tutte le cose orribili che potrebbero accadere... Lascia che ti baci-
Tremai leggermente, sentii la pelle accapponarsi e i brividi scorrere come piccole formiche su per le mie braccia. Mi strinsi gli arti al petto, provando a sottrarmi dalla presa di Yoongi, che ben presto iniziò a farmi sentire calore per tutto il corpo.
Le sue dita silenziosamente avevano preso ad accarezzarmi la schiena, nel solco della spina dorsale, tastando con delicatezza i muscoli, pigiando le dita, che affondarono nella carne. Continuò ad accarezzarmi fino a quando non si ritrovò a pizzicare la pelle vicino il costato, disegnando con lentezza le coste, il suo tocco sembrava quello di un velo, quasi impercettibile. Partì dalla colonna vertebrale e fece un arco raggiungendo il petto. Sentii uno spasmo muscolare colpire le mie gambe, come se perfino il mio corpo stesse cercando di uscire da quello stato di trance che mi portava a non reagire alle sue attenzioni; infatti, dopo poco lasciai andare ogni freno. Sentii come se stessi rotolando giù da una collina, gli ansiti e i mugugni uscivano soavi dalla mia bocca, come dei respiri caldi si depositavano sul collo di Yoongi.
Prese subito a cercare di raggiungere la fine della mia magliettina, per poterla spostare e finalmente incontrare la mia pelle, ma un lieve solletico mi portò ad allontanarmi dal suo tocco. Sembrava tutto troppo e non sapevo se sarei riuscito a gestirlo.
-Hey, va tutto bene, ok? Non ti farò niente di male, ti farò sentire bene- sussurrò, ed io mi fidai.
Lasciai che mi posizionasse al centro del suo petto, in mezzo alle sue gambe, con la schiena appoggiata al suo stomaco, così che lui avesse più facilmente accesso a ciò che i miei vestiti nascondevano.
Non mi ero mai trovato in situazioni simili, avevo passato molte notti nelle discoteche più sudice della città, eppure nessuno mi aveva capito così bene. Era come se Yoongi sapesse alla perfezione dove toccarmi per farmi sentire debole e sottomesso al suo tocco. Forse nemmeno durante il nostro primo bacio mi ero sentito tanto attratto da lui. Attratto a lui.
Yoongi portò le sue mani aperte sul mio petto, tastando i pettorali senza timidezza, strofinando i polpastrelli delle dita sulla maglietta, creando una frizione nuova e piacevole che mi colpì in pieno, come un'ondata di calore. Le sue mani seguirono un percorso che partiva dalle clavicole, stringendo con forza l'osso, come se avesse voluto spezzarlo, continuarono verso il centro del petto, sullo sterno, carezzandolo dolcemente, poi si spostarono sui miei capezzoli, che sentivo bruciare, mentre il mio cervello iniziò a produrre ossitocina come non mai.
Allungai il collo, poggiando la testa all'indietro, nell'incavo della testa di Yoongi. Da quella posizione potevo godermi le sue carezze sensuali e la visione del suo viso, squadrato, segnato dalla mascella stretta in una morsa e gli occhi concentrati su ciò che stava facendo. Mi sentii timido di fronte al suo sguardo, era come se mi stesse guardando nudo, senza alcun vestito a proteggermi. Lui mi dava piacere senza riceverne, e questa era una delle cose che mi metteva più a disagio in una esperienza. Eppure la sua bocca aperta e la sua lingua che leccava insistentemente le labbra, mi facevano capire che non ero l'unico coinvolto in quella conoscenza dei nostri corpi.
-Fatti togliere la maglia, voglio farti provare delle belle sensazioni-
Strinsi tra le mani un cuscino a causa dell'eccitazione che sentivo accumularsi in corpo e provai a ragionare velocemente, pensando a tutti i motivi per cui avrei dovuto o meno permetterglielo. Non ci conoscevamo così bene da arrivare ad un amplesso completo, ma non riuscivo a resistergli. Solo qualche minuto in più... solo qualche attimo.
-Va bene, ma dimmi cosa vuoi fare, ok?-
-Certo, alla fine a parte quel bacio siamo quasi sconosciuti, avrei dovuto portarti ad un appuntamento prima di fare tutto questo, ma non resisto. Puoi alzare la schiena per favore? Non spostare la testa, inarcati... così-
Eseguii i suoi ordini gemendo leggermente per la posizione assunta. Mi sentivo suo, sentivo che avrebbe potuto farmi qualsiasi cosa, perchè ero il suo Jimin...
Mi tolse velocemente la maglietta, sfilandomela dalla testa e lasciandola cadere a lato del divano. Incrociò le gambe per stringere le mie cosce e costringerle a spalancarsi per lui. Sentivo ogni muscolo tendersi, la ragione sparire. E mi andava bene così.
L'aria fredda colpiva il mio petto, facendomi sentire mille fremiti e tremori. Non avevo controllo del mio corpo. Provai a coprirmi con le mani, ma le braccia di Yoongi mi presero delicatamente i polsi per portarli ai lati del suo corpo.
-Dolce Jimin, sei innocente per me. Eppure vorrei macchiarti del peccato, a te andrebbe bene vero?- semplicemente non risposi, troppo preso dalla situazione e continuai ad ascoltarlo. -Adesso ti toccherò il petto, tasterò i tuoi muscoli per prepararti al mio tocco quando arriverà sui tuoi capezzoli, ok? Li stimolerò e cercherò di usare i tuoi sei meridiani energetici, per farti provare piacere. Li stringerò e li tirerò, però a te andrà bene?-
-Sì, o cazzo, fallo e basta-
Sentii le sue dita avvicinarsi a quella zona erogena del mio corpo, girandoci attorno, creando cerchi concentrici sulla pelle, che tremava. Toccò la piccola aureola che avevo attorno, scura e calda, per poi iniziare a giocarci, sfarfallando le dita su di essa. Un piccolo ansimo lasciò la mia bocca e sentii la mia mente impazzire.
Poi prese i miei capezzoli in mano, si bagnò due dita della mano destra e portò i polpastrelli a ridosso della punta rossa per poi iniziare a bagnarli, stringendoli tra le dita e graffiando con le unghie. Prese un capezzolo in una mano e con l'altra iniziò a cercare il centro di quel punto nevralgico, quando sentì un mio gemito più alto si fermò e iniziò a tirare lievi schiaffi al mio petto, cercando di incrementare l'eccitazione che ormai mi stava consumando.
Ne volevo di più, ma sentivo di non poter andare oltre, erano attenzioni troppo mirate. Non sapevo sopportarle.
Così, mentre spingevo la testa all'indietro iniziai a farfugliare.
-Ba-sta, basta. Non riesco, scusa-
-Non ti preoccupare Jimin, è normale le prime volte... c'è chi è più sensibile di altri. Ma va bene così, a me non importa. Non sono qui per il sesso... cercavo solo un bacio-
-E dovevamo mettere su tutta questa scenetta?-
-È stato divertente alla fine, quindi sì. Ora mi baci?-
-Va bene, lo farò. Ma solo perchè è quello a cui penso da quando sei entrato-
E così le nostre labbra si incontrarono. Insieme, quando erano vicine, sembravano combaciare... Forse era veramente destino il nostro incontro.

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ᴍᴀғɪᴀ- уσσимιи
Romance[ᴍᴀғɪᴀ] "Era notte quando lo vidi per la prima volta. Poggiato ad una panchina del parco, le dita tra i capelli... Sembrava distrutto. Delle piccole gocce di sangue rigavano i dorsi delle sue mani incallite. Mi sarei dovuto spaventare guardandolo, l...