capitolo-33

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Jimin's pov

Con un debole fruscio rompemmo il silenzio denso della stanza, lasciando stormire le lenzuola candide che ricoprivano il letto. Il materasso si piegò sotto i nostri movimenti, accompagnandoci morbidamente fino al suo centro. Lì Yoongi si stese riguardoso, quasi intimorito o semplicemente perso nei suoi pensieri più confusi.

Guardai il suo corpo sollevarsi e ricadere con la delicatezza di un fiume in piena, sprofondando nella schiuma di lattice, per poi aggiustare i propri arti al fianco del proprio corpo. Mi guardò con ammirazione, disegnando con i suoi occhi i miei lineamenti coperti dal buio.

Mi alzai silenziosamente, cercando di muovermi il più velocemente possibile senza far alcun rumore. Mi spinsi fino alla finestra della stanza, le cui tende erano chiuse, per separarle. La luce della luna arrivò subito nella stanza come un raggio bianco, facendo splendere le braccia bianche di Yoongi.

Lo raggiunsi sul letto, stendendomi su un fianco per lasciargli un piccolo bacio su una guancia, prima di salire sul suo stomaco, mettendo una gamba attorno alla sua vita, facendola poggiare sul materasso, mentre l'altra si trovava sul lato opposto, chiudendo quindi Yoongi in una gabbia.

Probabilmente quella posizione lo fece sentire a disagio, o stretto in una morsa persistente, quindi mi disse: "Puoi spostarti sulle mie cosce?".

Cercai di guardare oltre il muro invalicabile dei suoi occhi neri, per trovare un qualche sentimento negativo, ma non appena mi mossi sui suoi muscoli percepii il suo respiro riprendere a rompere la pace che ci circondava, capii che il mio peso lo rendeva letteralmente stretto e non avere alcuna possibilità di muovere il proprio petto lo facesse sentire male.

-Scusa, non volevo schiacciarti- ammisi in uno sbuffo, coprendo una risata sospirata.

Lui mi osservò con sguardo omicida, prima di posare le sue mani sulle mie cosce iniziando a carezzarle. Portai istintivamente le dita in bocca, succhiando leggermente le unghie, sentendomi agitato. Una strana sensazione di benessere mi invadeva ogni volta che sentivo le dita di Yoongi passare sulla mia pelle senza alcuna libidine ad oscurare i suoi pensieri, mi sentivo quasi speciale.

-A parte questo... Cosa pensavi di fare? Ti sei seduto comodo e a me sembra tanto che tu abbia già in mente come muoverti, non è vero?- mugolai, mentre distendevo i muscoli del collo.

Ancora non me ne ero accorto, ma qualche tempo dopo capii che le sue domande durante i nostri rapporti mi rendevano oltremodo eccitato. Le sue parole di miele mi scorrevano addossò sporcando ogni mia voglia di rimanere fedele al voto di castità fatto ai miei genitori dopo essermene andato da casa. La sua voce roca, i suoi sussurri che mi arrivavano alle orecchie come cioccolato fuso erano così erotici che non potei non sentirmi così frustrato e lussurioso.

-Pensavo di toccare te, dato che l'altra volta mi hai dato tu piacere... voglio provare anche io. Non vederlo come uno scambio, ma una mia semplice volontà, ci stai?- lui rise tranquillo, mettendo le proprie braccia dietro il suo capo, rendendosi un quadro di sfacciataggine e viziosità.

-Io non ho nulla da ridire. Vedremo se le mie alte aspettative saranno soddisfatte, ci riuscirai Jimin?- annuii in assenso, per poi abbassarmi su di lui, baciandogli una guancia.

-Puoi togliere la maglietta? Mi sento a disagio a toccarti così, non so perché-

-Va bene, devo ammettere che toccare qualcuno vestito ti fa sentire molto più un depravato. Supereremo anche questo, per ora ti accontento-

Si tolse con un mormorio di vesti strisciate la maglietta a maniche corte, ripiegandola e porgendomela. La presi e la misi sul comodino, cercando di non scombinarla e mantenere le pieghe ordinate.

Poi mi voltai dedicando la mia completa attenzione al ragazzo sotto di me, che guardava con velata lussuria là dove i nostri corpi si incontravano. Strinsi le gambe imbarazzato, cercando di destare la sua attenzione e non appena i suoi occhi tornarono fra i miei decisi di muovere i primi passi di quella notte.

L'aria prese un altro sapore, tutto diventò rosso e sentii l'eccitazione salire, mentre strusciavo le mie natiche sul suo pantalone, abbassando il mio corpo fino a quando non fui alla sua altezza.

Conoscevo a memoria le zone erogene maschili, le avevo studiate e sapevo bene quanto fosse importante in un rapporto iniziare con dei preliminari atti a stimolare l'erezione, quindi, non senza un rossore persistente sulle guance, gli chiesi:

-Solitamente cosa fai da solo? Come ti piace?- lui mugugnò un sussurro roco, chiudendo gli occhi e leccandosi le labbra, prima di rispondere.

-Cazzo, adoro quando mi leccano i lobi, oppure il collo, oh e ho un debole per l'inguine, ok?-

-Hmm-

Mi sentivo particolarmente in imbarazzo mentre ascoltavo le sue parole, ma dovevo riconoscere che avere un punto di partenza mi avrebbe aiutato molto più di quanto mi aspettavo.

Per questo decisi di sollevarmi sul suo corpo, per poi scivolargli addosso come l'olio, strusciandomi sul suo petto fino a quando non raggiunsi il suo volto. Posai sperimentalmente un bacio sul suo pomo d'Adamo, tracciando una catena di scocchi fino al suo orecchio. Senza nemmeno accorgermene vi posai il respiro caldo, facendo rabbrividire la sua pelle. Baciai con sempre più voluttà il suo padiglione, schiudendo ogni volta di più le labbra, fino a quando queste non inglobarono completamente la cartilagine, mordicchiandola con i denti.

Tenere qualcosa in bocca mi rilassava, quindi non mi stupii nel sentire le mie membra sciogliersi fino a diventare inconsistenti, pronte a servire il corpo di Yoongi. Mugolai dolcemente, cercando di non fargli male con i miei morsi.

Quando sentii la pelle iniziare ad ammorbidirsi sotto la mia lingua, decisi di iniziare a lasciare delle piccole leccate sul lobo, sbuffando il mio respiro sulle strisce bagnate che lasciavo su di lui. Leccai la parte dietro il suo orecchio, abbandonando una serie di baci su di essa prima di mordere il lobo e tenerlo stretto fra i denti. Lasciai andare ogni freno quindi non mi accorsi di star stringendo la mascella troppo forte fino a quando non mi accorsi dei segni rossi sulla sua pelle, che Yoongi sembrava apprezzare anche troppo.

Decisi di riservare anche all'altro orecchio lo stesso trattamento, finendo per riscoprire la bellezza dei sussurri di piacere di Yoongi, erano eterei.

Mi mossi nuovamente, non appena sentii le mie capacità scarseggiare, provando un nuovo trattamento alla sua gola, che bianca e casta, ricordava la purezza di una vergine. Ed io adoravo rovinare la castità.

-Posso lasciarti un succhiotto?- lui sussultò, venendo preso alla sprovvista, senza sapere cosa rispondere. Alla fine ingoiò la saliva che aveva accumulato in bocca, producendo un rumore bagnato, e mi diede il suo consenso, confidando nella mia discrezione.

Decisi di baciargli la parte superiore, leccandola, ma senza nemmeno provare a lasciarvi un segno che sarebbe stato sicuramente impossibile da nascondere; quindi, mi soffermai sullo scaleno medio mordicchiando nuovamente la sua pelle. La tirai, lasciandola estendere tra le mie labbra e poi la portavo tra di esse, girandoci attorno con la mia lingua.

Il suo petto si alzava ed abbassava, i muscoli erano contratti e voluminosi, ogni volta che affondavo la mia lingua sul suo corpo sembravano flettersi, per resistere al piacevole peccato, dolce come una ciliegia matura, le sue cosce si contraevano sotto le mie natiche, provando a sollevarsi, così da farmi scivolare sul cavallo dei suoi pantaloni. Le sue mani erano preda dell'eccitazione, stringevano quasi convulsamente le coperte, scorciando le falangi a membra con vita propria.

Le sue reazioni mi lusingavano, sentivo di poterlo vedere impazzire in quel modo per tutta la notte, così come lui desiderava, ed io ero pronto ad accontentarlo. 

ᴍᴀғɪᴀ- уσσимιиDove le storie prendono vita. Scoprilo ora