capitolo-13

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Yoongi's pov

-Yoongi corri, ho bisogno di te-

-Si Wool... che cazzo vuoi? Sono impegnato ora, non posso-

Sbuffai irritato, stringendo la presa sul vecchio telefono che mi ero comprato quattro anni fa.

-Non ti chiamerei mai, lo sai, però questa volta è importante... c'è una persona che è venuta a trovarmi, cerca te...-

Iniziai ad agitarmi, sentendo il panico investirmi in pieno. Dal tono grave della sua voce potevo dedurre con non ci fosse niente di buono nella visita che aveva ricevuto, è solo un uomo che conosco può rendere così insicuro Si Wool.

-Non dirmi che è lui... ti prego Si... Digli che non ci sono-

-Mi spiace... non posso, mi sta puntando ora contro una pistola, quindi muoviti Yoongi... me lo devi, non posso morire per le tue stronzate-

Mi grattai la nuca turbato e scosso, delle piccole goccioline di sudore iniziarono a scendermi lungo il petto e, nel mio disperato tentativo di tenermi in piedi, i muscoli avevano iniziato a tremare, contraendosi a scatti.

La paura più pura si fece largo nel mio petto, attorcigliandosi al mio corpo che esprimeva con questi gesti la sensazione spiacevole che mi stava controllando.

Non chiusi nemmeno la chiamata e corsi a perdi fiato, non mi importava di sgualcirmi i vestiti, rovinare e infangare le scarpe, o semplicemente non mi importava del vuoto al petto che cresceva ogni passo che facevo, continuai a correre.

Raggiunsi il parco con il fiatone e una volta arrivato alla panchina dove ci appostiamo io e il mio amico, raggelai.

Il capo lo teneva stretto tra le braccia, puntando la canna di una Colt Python alla sua tempia destra.

Il metallo freddo sfiorava semplicemente la sua pelle, ma quel contatto metteva anche più brividi di un pugno.

-Calma, calma... sono qui, molla Si Wool-

Il capo buttò la testa da un lato, sorridendo come un verme e indicandomi.

-Io non farò proprio niente. L'altro giorno uno dei miei è venuto a dirmi che lo avete importunato durante le vendite... Quindi Min, ora oltre a rubarci i soldi ci rompi i coglioni? Vai a cuccia e vedi di portare metà della somma settimanale che ti guadagni con sta roba-

-Ma è tantissimo! Non ce la farò mai se vi prendete i soldi così! Dovete aspettare che trovi stabilità e lavorare con un po' di palle, perchè se a quel cretino di Chung Ho basta una parola per mettersi a piangere non vale niente-

-Chung Ho ha i nostri contatti con la polizia, lo sai. È essenziale per noi. Non scassarci il cazzo e inizia a darmi qualche banconota ora, se no Si Wool se ne va con una pallottola nella spalla-

-Coglione-

Lui senza esitazione prese a butto a terra il corpo di Si iniziando a picchiarlo.

Un pugno, un calcio, un graffio. Gli sputò in faccia e quando provai ad avvicinarmi lui tirò fuori un coltellino, tracciando un sentiero irregolare sulla sua bella pelle.

Una "S" fece la sua comparsa sul petto di Si Wool che iniziò a spasmare.

Arrabbiato, furioso, tirai fuori dalle tasche i miei ultimi guadagni e li arrotolai. Allungai il mazzetto al Capo e poi aspettai.

Lui con un calcio risvegliò. Si dal suo stato di trance, in cui era entrato da quando lo aveva picchiato, passandogli i soldi.

-Conta, e faranno bene ad essere tutto quello che hai Min, perchè ho mandato i miei a controllarti, so tutto di te, anche la somma che ti pagano-

ᴍᴀғɪᴀ- уσσимιиDove le storie prendono vita. Scoprilo ora