capitolo-44

17 4 0
                                    

Jimin's pov

Passò un giorno prima che ricevessimo delle notizie. Le avevamo aspettate come l'acqua fresca dopo una corsa contro il tempo nel deserto, ricercando quella perla di speranza che ormai sembrava essere perduta.

Il giorno prima passammo ore sul divano, attendendo una risposta da parte di SeokJin, ottenendo solo una ventina di segreterie, quattro messaggi senza risposta. Avevo sbuffato concitatamente, cercando di nascondere la agitazione ed inquietudine. Quel ragazzo poteva essere la nostra unica via verso la libertà, ma pareva essere irraggiungibile.

Yoongi in realtà sembrò molto tranquillo, sembrava quasi aspettarselo. Mi diede una pacca sulla schiena, cercando di convincermi a rimanere positivo, per poi abbandonare il mio telefono sul tavolino bruciato e dirmi tranquillo: "Non ti preoccupare, solitamente risponde dopo giorni. Soprattutto quando sono io a chiamarlo... l'ultima volta che l'ho chiamato è stato molto tempo fa, ancora prima di incontrarti, dato che dalla perdita della casa non l'ho più contattato. Sicuramente non si aspetta che lo abbia cercato con uno strumento digitale"

Eppure quella mattina mi chiamò entusiasta, destandomi dal sonno quando il sole ancora si nascondeva all'orizzonte. Mi ero avvolto fra le coperte, cercando di ignorarlo mentre lui mi pizzicava il fianco con i suoi polpastrelli. Quando mi voltai per provare ad allontanarlo mi disse semplicemente che SeokJin aveva risposto. Quel giocatore d'azzardo aveva risposto.

Lo guardai felice, cercando di trattenere uno sbuffo di soddisfazione. Mi voltai completamente verso di lui, stendendomi su un fianco, per poi puntare i miei occhi nei suoi neri. Era così bello... Rispetto alla prima volta che lo vidi sembrava meno magro, il suo costato adesso era fasciato da un leggero strato di grasso addominale, che gli conferiva una figura più tenera e morbida. Le sue cosce erano diventate più sode e cedevoli al tatto. Mentre il suo viso, rimasto bianco come il latte, sembrava essersi rinvigorito: le guance erano piene e morbide, di un dolce color pesca, i suoi occhi affondavano come cioccolato sulla sua pelle e le sue labbra avevano assunto le sembianze di due spicchi di fragole mature.

Gli accarezzai il viso serenamente, avvicinandomi a lui per baciarlo. Le nostre labbra si incontrarono con delicatezza, sfiorandosi solamente, ma permettendoci di sentire tutta la dolcezza con cui volevamo dedicarci l'uno all'altro. Quando finalmente ci abbandonammo ai nostri respiri, lui mi sorrise.

-Chiamami come fai di solito- gli chiesi allora, non riuscendo a trattenere la mia gioia alla sua risposta:

-Mio piccolo Jimin, angelo mio... sei bellissimo-

E per quanto potessi sapere di non avere un aspetto carino in quel momento, con i miei capelli posti disordinatamente sul cuscino, le ciocche che mi coprivano la fronte, gli occhi gonfi a causa del sonno e chiusi in due lune, mi sentii veramente bello, perché ogni sua parola era accompagnata da quella sincerità che potevo leggere nei suoi occhi neri.

-Grazie, Yoon. Adesso lasciami andare, così mi preparo per andare in classe e quando torno decidiamo cosa fare- gli dissi in un sussurro, lasciandogli un bacio sul naso prima di alzarmi.

Lui mi osservò, mentre si crogiolava nel tepore delle coperte candide, e non potei fare a meno di ridere quando venti minuti dopo lo ritrovai nella stessa posizione, raggomitolato fra le lenzuola. Lo salutai con un bacio volante e mi avviai verso l'università, sentendomi gaudio nel cuore.

 Lo salutai con un bacio volante e mi avviai verso l'università, sentendomi gaudio nel cuore

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
ᴍᴀғɪᴀ- уσσимιиDove le storie prendono vita. Scoprilo ora