capitolo-30

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Jimin's pov

Aprii le labbra, cercando di dire almeno una parola per riuscire a spezzare quell'imbarazzo, eppure l'unico suono che emisi fu un sibilo sussurrato. Mi morsi la lingua, contrariato, provando a trovare una qualsiasi frase che potesse farci uscire da quel disagio.

Yoongi osservava con attenzione le piastrelle attaccate al para schizzi, contando con concentrazione i vari tasselli bianchi, ma per quanto provasse a nasconderlo, potevo notare il rossore che stava invadendo le sue guance pallide.

Ingoiai la mia ansia e decisi di conversare con i due ragazzi seduti attorno all'isola in marmo che si trovava vicino al piano cottura.

-Hoseok...-

Il giovane voltò il suo volto per rivolgermi uno sguardo bieco, quasi di disapprovazione. Alzò un sopracciglio, abbandonandosi ad un teatrale sospiro. Dentro di me sapevo che avremmo tutti preferito non parlarci in quel momento, ma non potevo aspettare che il timore di discutere ci logorasse.

-Hoseok, per favore, puoi ascoltarmi?-

-Ascoltarci- mi riprese Yoongi, stringendomi la mano nella sua, sotto il piano. Il suo calore mi diede la sicurezza di continuare a parlare, sentii che lentamente il vigore e la forza tornavano ad essere padroni del mio corpo. Strinsi con le mie piccole dita il suo palmo, carezzando dolcemente il dorso con il pollice.

Sorrisi al pensiero di ciò che il ragazzo al mio fianco aveva appena detto, pensando che aveva ragione. Ormai non c'era più un "io"... eravamo insieme, noi. Quel fervore che si impossessava del mio corpo e della mia mente era la prova che non potevo più vivere senza Yoongi, senza quella sensazione di benessere che mi portava.

Avevamo affrontato più di ciò che mi sarei mai immaginato. I miei genitori mi avevano sempre rimbrottato, ricordandomi di stare lontano dai problemi, dalle preoccupazioni. Eppure pensavo che fossero stati proprio questi ad unirmi a Yoongi, non potevo pentirmene, semplicemente non ci riuscivo. Mi sentivo fiaccato delle mie forze fisiche, ma volevo continuare a combattere al fianco di quell'uomo che si stava rivelando essere il monile più prezioso che avessi mai posseduto. La persona più importante nei miei anni di vita.

-Sì... riuscirai?-

Hoseok sbuffo, infastidito, per poi aggiustarsi sulla sedia su cui si era poggiato. Si diede qualche pacca sulle cosce, cercando di riattivare la circolazione e poi mi lanciò un'occhiata eloquente.

-Io non faticherò certamente ad ascoltarvi, ma a capirvi. Sapete a cosa state andando in contro costruendo questo legame? Io voglio solo proteggerti Jimin, lascia che lo faccia-

-Se vuoi farlo però non puoi impedirmi di stare con chi mi piace, con chi mi fa battere il cuore-

-Esponimi il tuo punto di vista. Niente menzogne o espedienti, voglio la verità. Cosa provi per lui?-

Mi congelai per un instante, sentendo di non poter rispondere a quella domanda. Non mi ero mai posto il problema, non avevo mai riflettuto approfonditamente su ciò che provavo per Yoongi... probabilmente ne ero attratto, anzi mi piaceva. Ma questo cosa significava?

Molti erano stati i ragazzi che avevano conquistato la mia attenzione, con il loro fascino e le loro parole. Molte erano state le volte che avevo provato io stesso ad attrarre giovani sconosciuti nei club, provando a passare le mani su corpi di quegli uomini che ai miei occhi non erano niente più di nessuno.

Quando invece pensavo a Yoongi, sentivo mille ballerine volteggiare nel mio stomaco, portandomi a contorcere a causa di quelle emozioni così travolgenti. Il sorriso che nasceva sul mio volto, ogni volta che parlava, era genuino ed impossibile da nascondere. I miei occhi erano sempre nei suoi, li cercavano, provavano a trovare quelli di Yoongi che ormai consideravo la parte mancante della mia vita.

Era un pezzo insostituibile, che necessitava di essere trovato ed incastrato ai miei. Solo così sarei stato veramente completo. Le sue mani, che in quel momento stringevo, erano ciò che cercavo da tempo. Una stabilità perduta con l'allontanamento dalla mia dolce casa, dove avevo passato tutta la mia infanzia.

Yoongi era il mio futuro, ne ero sicuro. Ma come lo sarebbe stato era una domanda a cui non sapevo rispondere.

-Mi stai chiedendo di rispondere in modo sincero, ma devo ammettere che non ho la più pallida di cosa dire. L'unica cosa che so è che mi fa stare bene. Quando l'ho visto la prima volta ho sentito immediatamente un'attrazione verso di lui, come se il destino si stesse finalmente compiendo. In queste settimane... ormai quasi quattro, sono successe molte cose. Ed ognuna di queste mi ha avvicinato a Yoongi. Le difficoltà fanno parte della vita, ma se saremo insieme sono sicuro che sembreranno più piccole e non varrà la pena di piangerci sopra. In conclusione, sono certo che mi piaccia e che non mi separerò da lui-

Hoseok non sembrò biasimarmi, il suo sguardo era accondiscendente. Era simile a quello di mio padre il giorno che lasciai casa per andare all'università. Mi guardava con tristezza, come se avesse appena capito che non ci sarebbe stato solo lui nella mia vita, che non avrebbe più potuto proteggermi dal mondo, perché avevo appena trovato il mio protettore. I suoi occhi erano gli stessi che avevo osservato per anni, ma quel giorno mi sembrarono così grandi... capii che eravamo cresciuti e probabilmente lo capì anche lui. Saremmo rimasti al nostro fianco, ma su carreggiate diverse.

-Capisco. Se ne sei sicuro non posso dirti niente. Sono quasi certo che tutto questo non porterà ad un semplice piacersi, ma che con il tempo troverete l'amore. È nascosto nei vostri occhi, ma si nota ciò che provate l'uno per l'altro. Dovrete solo trovare il tempo di accettarlo. Io Jimin rimarrò per sempre vicino a te... ricordalo-

Sorrisi felice di essere riuscito a convincere il mio migliore amico, che il ragazzo al mio fianco non era una minaccia. Strinsi la mano di Yoongi, avvicinando la testa alla sua spalla, per poi strofinarla con delicatezza, cercando di nascondere il sorriso che si era impossessato del mio viso.

Per un primo momento i suoi muscoli guizzarono a causa della sorpresa, ma quando portò la sua attenzione su di me, mi accarezzo i capelli dolcemente, invitandomi a poggiare il viso nell'incavo del suo collo. 

ᴍᴀғɪᴀ- уσσимιиDove le storie prendono vita. Scoprilo ora