capitolo-5

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Yoongi's pov

Rimasi scioccato a fissare la sua figura dileguarsi nel buio, silenziosa e brillante, così come era arrivato, mi lasciava.

La mia mente non aveva nemmeno fatto in tempo a processare ciò che mi aveva detto, che mi ero ritrovato di nuovo solo, con i miei pensieri a farmi compagnia.

Ormai erano le una, la stanchezza si faceva sentire e il dolore ai muscoli non mi abbandonava, eppure rimasi sveglio, cercando di captare una qualsiasi cosa in quelle tenebre assolute.

Jimin...

Non potevo credere che lo avessi incontrato veramente... lui era quell'angelo che cercavo da tempo... e quando ormai avevo perso le speranze era apparso lui.

Con la camicia mezza sbottonata, le pieghe sul tessuto, i pantaloni stretti e i lacci degli stivaletti sciolti... i capelli scombinati e gli occhi arrossati erano solo uno dei piccoli dettagli insignificanti, rispetto alle sue sembianze disumane.

Mi aveva sorpreso con le sue parole balbettate e le piccole occhiate timide... sembrava quasi una reincarnazione di Cupido.

La pelle diafana sembrava morbidissima, per non parlare di quelle labbra dal sapore sconosciuto...

Jimin alla fine era veramente bellissimo e non avevo coraggio di pensare come sarebbe stata la nostra relazione se non ci fossimo incontrati in quel momento.

Guardai il cielo, sommerso da quei pensieri, che sembravano quasi pesare sul mio corpo spossato.

Quello spettro privo di luce che si estendeva sopra la mia testa mi soprese.

Quando poco prima mi ero posizionato su quella panchina non avevo avuto le forze di osservarlo, ma ora...

Le stelle erano milioni...

Una meraviglia.

Non ne vedevo così tante da anni ormai, oppure era semplicemente la prima volta dopo molto tempo che mi concedevo di dare una tregua al mio dolore per ammirare quello spettacolo.

Brillavano ognuna di luce propria, come delle piccole guerriere, che con audacia riempivano il la sfera celeste fatta d'ombre e paure, continuando a essere punti di riferimento per tutti.

Alzai una mano e cercai con lo sguardo la Stella Polare, augurandomi di poterla riconoscere.

E non appena i miei occhi la videro sentii mille scintille... perchè quella stella assomigliava maledettamente a Jimin.

La magliettina che portava brillava come dalla luce che essa emetteva e i suoi occhi sembravano avere lo stesso riflesso bianco che trovavo nella Stella Polare...

Un'opera stupenda senza mezzi termini.

I miei occhi lentamente si chiusero, lasciandosi cullare dal buio, la mano che tenevo alzata cadde sulla panchina e con delicatezza il mio petto smise di alzarsi ed abbassarsi freneticamente, prendendo un ritmo lento e carezzevole, che mi accompagnò nel sonno.

I miei occhi lentamente si chiusero, lasciandosi cullare dal buio, la mano che tenevo alzata cadde sulla panchina e con delicatezza il mio petto smise di alzarsi ed abbassarsi freneticamente, prendendo un ritmo lento e carezzevole, che mi accompag...

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