capitolo-31

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Jimin's pov

Strinsi leggermente gli occhi, mentre cercavo di mettere a fuoco lo schermo di fronte a me. Una sequenza di immagini indefinite scorreva veloce, accendendo la stanza con i loro colori brillanti, mentre una catena di voci spezzava il silenzio che ci circondava.

Yoongi si era posizionato al mio fianco, luogo dal quale non si era allontanato nell'ultima ora e mezza; poggiava un braccio sulla mia coscia, flettendo i bicipiti in modo assolutamente delizioso, mentre l'altro arto ricadeva mollemente sul divano. Una gamba era piegata e sul ginocchio di quest'ultima poggiava dolcemente il suo viso, con fare stanco, i piedi nudi carezzavano ogni tanto la stoffa del divano.

Hoseok invece, dopo aver dato uno sguardo stizzito alla nostra posizione non senza lasciare un commento del tipo "appiccicosi", si era pigramente abbandonato sulla poltroncina alla nostra destra, incrociando le gambe e rilassando il busto dalle spalle larghe.

Dopo aver parlato infatti, eravamo arrivati alla conclusione che se mai io e Yoongi avremmo potuto essere qualcosa in più di due grandi conoscenti, probabilmente Hoseok avrebbe dovuto convivere con il ragazzo accanto a me. Molto probabilmente.

Quindi perchè non iniziare ad abituarsi sin dai primi istanti?

Capivo benissimo quanto fosse difficile per Hoseok, che non voleva far altro che proteggermi, lasciarmi andare con il prototipo di ragazzo che le nostre madri ci avevano insegnato ad evitare quando ancora eravamo bambini. Sapevo che era sciocco mischiarmi nella confusione che era la vita di Yoongi, che salvarlo non sarebbe stato semplice e probabilmente avrei potuto pagare caramente questo nostro legame. Ma non avevo intenzione di rinunciarci. Sentivo che una parte di me ormai fosse costudita nel corpo di quello che ormai consideravo la mia infatuazione. Non potevo abbandonare ogni desiderio per seguire ciò che convenzionalmente era giusto. Perchè per me non lo sarebbe stato.

Stare con Yoongi rappresentava la quotidianità che cercavo da molto. Quel luogo sicuro che sarà con te ad ogni risveglio ti terrà compagnia ogni secondo della tua vita e diventerà l'ultima immagine da vedere la sera prima di addormentarsi.

Anche in quel momento, mentre sedevamo tranquillamente di fronte alla televisione, potevo scorgere nei lineamenti del suo viso la serenità che cercavo. Che cercavamo.

Il suo naso era leggermente arricciato in una smorfia, le sue piccole labbra strette con letizia tale da farle sembrare zucchero filato pronto a sciogliersi in bocca.

Quasi senza accorgermene lasciai le mie dita solcare il suo profilo, facendolo sussultare a causa dell'improvviso tocco. Si girò verso di me, evitando accuratamente di parlare, ma lasciando piccoli sbuffi impattare sulle mie labbra. Gli sorrisi sentendo le guance infiammarsi, insieme alla voglia di perdermi nelle sue iridi nere. Quella sensazione che provavo guardandolo era nuova per me. Il desiderio improvviso di sentire la sua pelle sotto le dita non era dettato da alcuna volontà se non quella di sentirlo più vicino.

Sembrò capirlo perchè sorrise anche lui e mi si avvicinò, poggiando finalmente il capo tra le mie cosce, stendendosi totalmente sul divano e lasciando cadere con un tonfo le gambe su pavimento freddo.

-Non impazzisco dalla voglia di vedervi amoreggiare di fronte a me, sapete? Ecco, ve lo direi se fossi una persona banale come molte altre, ma non essendola mi esprimerò così- un attimo di pausa prima della tragica affermazione -Non scassatemi il cazzo quando sono con voi. Fate le vostre cose dopo-

-Delicato Hoseok-

Yoongi rise leggermente, godendosi l'atmosfera, prima di prendere parola:

-Per favore potresti definire quel "dopo"? Dedico tutte queste attenzioni al dolce Jimin, perchè in seguito le mie carezze mireranno molto più in basso, con conseguenza molto più piacevoli- ammiccò.

Sentii l'imbarazzo corrodermi lentamente, portandomi a scoppiare in un "Yoongi!".

-Sei altamente disgustoso signorino, dovresti piantarla seriamente. Se proprio non puoi resistere ai tuoi ormoni coccolatevi adesso, ma dopo tu non lo tocchi-

-Non decidi tu per il corpo di Jimin-

-Intanto non è tuo, quindi nemmeno tu potresti. Io sono suo amico da molto più tempo di quanto ti aspetti, le mie imposizioni hanno la precedenza-

-L'hai appena detto! Imposizioni- guardai scioccato prima Hoseok e poi Yoongi, non riuscendo a capire se facessero sul serio. Non appena appurai che non avessero intenzione di smettere di parlare di ciò che il mio corpo desiderava sotto le lenzuola decisi di intervenire.

-Il corpo è mio, decido io. Non è il caso di parlare così comunque... Io e Yoongi ci faremo le coccole anche in tua presenza se ne sentiremo la necessità e Yoongi non dirà sciocchezze di questo tipo mentre siamo insieme. Vero Min?-

Si leccò le labbra sapientemente, cercando di provocarmi. Mise un braccio sotto la testa, flettendo i muscoli, che accidenti, dovevano essere il mio nuovo kink, poi rispose.

-Agli ordini- gli sorrisi leggermente poi osservai Hoseok, che serenamente ridacchiava, quasi con scherno. Sbuffai per poi voltarmi alla ricerca di un orologio, anche se sapevo che l'unico che possedevo era attaccato nella cucina e a causa del buio in cui la casa era calata nel far della sera, sarebbe stato impossibile da decifrare.

-Che ore sono?- la domanda scivolò nella stanza, colpendo prima Yoongi che si alzò dalla sua postazione per prendere il telefono sul tavolino di fronte al divano, poi il mio migliore amico che mi guardò con la smorfia di chi ignora la risposta.

-Sono le dieci e mezza, ormai dovresti andare a dormire piccolo Jimin. Domani devi andare all'università-

-Sembri mia madre così... ma ti ricordo che io l'ho lasciata a Busan quasi un anno fa, quindi non puoi imitarla-

-Scherzavo. Sei abbastanza grande da gestirti da solo-

Soddisfatto mi alzai dal divano, tirando per un braccio Hoseok, che finalmente staccò le radici dalla poltrona per sgranchirsi le ossa della schiena e rimettersi in piedi.

-A dormire! Domani io e te dobbiamo ascoltare la lezione di economia e finire di studiare, così siamo liberi nel prossimo fine settimana. Ognuno nei propri letti-

Entrambi gli uomini nella mia casa mi osservarono confusi, lanciandosi tra di loro sguardi interrogativi. Solo in quel momento realizzai che inetto ero, in quanto possedevo solo un letto alla francese, dove solitamente dormivamo io e Hoseok. Eppure ora che Yoongi era con me, sentivo un profondo desiderio di percepire il suo calore mentre dormivo, quindi in pochi secondi decisi come sistemarci.

-Hoseok, se vuoi posso sistemarti il divano letto, così sarai più comodo, mentre io e Yoongi andremo in camera, ti va?-

-Non chiedermelo nemmeno, l'intimità a letto la capisco. Non mi dà fastidio che mi hai rimpiazzato, ma so quanto è importante stare insieme. Ci sono passato prima io e di te. Non fate rumore, solo questo- sussurrò in pochi respiri.

-Certo, non ci sentirai nemmeno fiatare- e ne andai convinto per quegli attimi in cui ci sorridemmo dolcemente prima che Yoongi mi tirasse per un avambraccio, portandomi a camminare in punta di piedi con passo spedito verso la mia camera da letto.

-Ti ricordi dove è?-

-Jimin in casa tua ci sono solo quattro stanze, di cui due appena visitate, la cucina e il salone. Non mi rimane che decidere fra la porta del bagno e quella giusto. Ho il cinquanta percento di possibilità. Contando che attaccato alla tua porta c'è un enorme sticker degli spaghetti di Pucca...-

-Hai ragione, ma devi ammettere che lo sticker è un colpo di classe-

Aprì la porta della stanza e ci si fiondò all'interno, buttandomi in seguito sul letto.

-Vero, ma la vera classe te la faccio vedere io ora- disse con un ghigno.

Era illegale. Ed io fottuto.

ᴍᴀғɪᴀ- уσσимιиDove le storie prendono vita. Scoprilo ora