capitolo-32

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Jimin's pov

Mi stesi comodamente sul materasso, rilassando i muscoli del mio corpo in attesa di una prossima mossa di Yoongi.

Da tempo cercavo di appurare se la nostra relazione avrebbe mai avuto tali interessanti risvolti, eppure quando lo guardai negli occhi, che vispi e libidinosi mi osservavano, mi ritrovai a chiedermi se fosse veramente il caso.

La fisicità in una relazione non era mai stata ciò che cercavo. Certamente adoravo visceralmente le attenzioni che i giovani ragazzi potevano darmi, ogni tocco o sussurro era fuoco per me, ma non volevo bruciarmi. Yoongi sembrava quel tipo di uomo pronto a soddisfare ogni tua più proibita richiesta, apprezzando il calore che l'unione di due corpi poteva portare. Eppure in quelle misere settimane in cui avevo provato a conoscerlo, avevo indubbiamente notato, e deliberatamente ignorato, come ricercasse il contatto fisico. Si lasciava spesso andare a lente carezze lungo i miei fianchi, strofinii delle dita nascosti agli occhi del mondo, e pressioni sulla pelle quando scoperta. Eppure non sapevo come reagire a quell'aspetto, che prima di conoscere Yoongi sembrava il centro del mio divertimento e mio unico sfogo universitario, era diventato presto una sensazione di timidezza e disagio. Non ero sicuro di poter arrivare a toccare nuovi snodi del nostro legame, ma non potevo fare a meno di pensare che un giorno ci sarei dovuto per forza arrivare.

Forse fu proprio questo mio pensiero a permettermi di aprire la bocca e lasciare uscire dei velati sussurri, tramutati in parole suffuse di vergogna:

-Yoongi, ne dovremmo parlare- mormorai.

Lui mi osservo confuso, iniziando a stringere fra i palmi delle mani l'orlo della sua maglietta, irrigidendo il muscolo palmare e mettendo in risalto le nocche sotto sforzo. Sembrò agitato e non feci fatica a capire perché. Agire era sempre molto più semplice che riflettere. Sarebbe stato bellissimo per lui se avesse trovato una conferma alle sue azioni in me, senza prima confrontarci, ma non era possibile e dovevo farglielo capire. Non era giusto rovinare il bel legame che avevamo creato per una sciocchezza.

-Di cosa Jimin? Di cosa?-

-Dello.... del sesso, ecco-

Un sospiro si arrampicò sul suo animo portandolo ad emettere uno sbuffo d'aria, prima che si sedesse sul letto vicino a me, incrociando le braccia al petto e girando il volto verso il mio.

-Non pensi sia il caso, vero? Anche l'altra volta quando ti ho toccato sembravi restio...-

-Sì. Non pensare che sia colpa tua in qualche modo, il motivo per cui mi è così difficile arrivare a fare quelle cose è che non capisco cosa voglio da te. Il mio desiderio è di starti vicino, ma mi sento in imbarazzo a mostrarmi così-

-Capisco, ma non devi essere timido. Se il problema è solo la tua timidezza nel raggiungere così velocemente con una persona conosciuta l'intimità, non devi preoccuparti. So bene che le sveltine sono molto più semplici, nessun sentimento o rimorso, non hai bisogno di conoscere chi ti è di fronte per scopare, ma con un ragazzo che stai frequentando sapere che potresti rivederlo dopo un amplesso o che ti potrebbe giudicare, spaventa. La penso così praticamente... ho centrato il punto?-

Arrossii ma non potei evitare di annuire dolcemente, con movimenti quasi impercettibili.

Il mio corpo era sempre stata una mia esclusiva. I pochi ragazzi con cui mi ero avvolto fra le coperte non avevano mai ricevuto o dato più di un soffocotto, privo di alcun calore. Erano stati momenti privi di significato se non per il mio corpo, al contrario raggiungere con Yoongi una relazione in cui ognuno dovrebbe essere pronto a mostrare la propria parte più segreta mi imbarazzava. Non sapevo se sarei stato in grado di gestirlo.

-Yoongi, per te è importante?- lui mi sorrise, grattandosi il polso nervosamente.

-Sicuramente non è fondamentale. Se desideri aspettare non avrò problemi, troveremo il tempo si far conoscere i nostri corpi così come le nostre menti. In realtà, se devo essere sincero, è la prima volta che finisco in una relazione senza accompagnarla con il sesso, quindi non so bene cosa fare...-

-Non voglio nemmeno sapere cosa hai fatto in passato- gli lanciai un'occhiata profonda, cercando di concentrarmi -Ti insegnerò come fare se ti senti a disagio. Non lascerò che tu ti senta male. Abbiamo due problemi che non si possono risolvere senza distruggere uno di noi due... Quindi mi piace l'idea di conoscerci. Credo che ne abbiamo bisogno-

-Perfetto, va bene. Quindi adesso cosa facciamo?-

Osservai silenziosamente le coperte disfatte sul letto, il piumone morbido di un dolce color tanno e pesca, passai gli occhi sulla stanza ordinata, occupata da una lunga scrivania, dove tenevo il mio computer e i libri dell'università. Piccoli post it colorati erano attaccati sulla parete dell'armadio, posto affianco alla scrivania, mentre dall'altro lato si trovava uno specchio illuminato da caldi led.

Niente era cambiato dal giorno in cui avevo incontrato Yoongi, eppure tutto sembrava diverso. L'aria era pregna di nuovi sentimenti che faticavo a riconoscere, le luci sembravano sempre più cocenti quando pensavo a quel ragazzo corvino, l'etere era pesante e carica di bollenti pensieri.

Volevo veramente chiedergli di fermarsi? Mi ero già posto questa domanda e nuovamente mi ritrovai a rispondere che no, non lo desideravo.

Avevamo aspettato quel momento per giorni, abbandonandoci a tocchi leggeri, che piano piano divenivano sempre più persistenti e pesanti da reggere.

Per quanto non desiderassi farmi toccare completamente, la mia mente non mi permetteva di scordare le sensazioni provato sotto il tocco di Yoongi.

In conclusione potevo affermare con sicurezza che volevo quel contatto, così come un leone desidera una propria preda quando ha fame, non ne potevo fare a meno.

-Potremmo provare a scoprire i nostri corpi sin da subito... che ne dici?-

-Penso che io non avrò problemi, sarai tu a dovermi dire cosa fare. Dovrai prendere il controllo della situazione, ok? L'altra volta abbiamo sperimentato, ma se ti senti a disagio probabilmente è meglio che sia tu a gestire il tutto. Quando ti sentirai male basterà fermarti. Ti aspetterò-

-Grazie Yoongi... A te va bene farti toccare dappertutto?- sottolineai con un velo rosso sulle guance.

Lui fece un piccolo sorriso accondiscendente, scuotendo leggermente il capo. Sembrava divertito ed allo stesso tempo frustrato, quasi come se non potesse sopportare quella mia domanda, o almeno pensai così prima che mi rispondesse.

-Sei il primo che me lo chiede... Mi fai sentire molte cose Jimin quando fai così, quando fai il ragazzo diverso rispetto agli altri. Mi fa venire voglia di stare tutta la notte con te-

-Non hai risposto alla mia domanda però- sussurrai imbarazzato ma estremamente felice.

-Puoi toccarmi ovunque, ovunque-

ᴍᴀғɪᴀ- уσσимιиDove le storie prendono vita. Scoprilo ora