Capitolo 3

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POV NAOMI

È passata una settimana e ora sono a scuola, davanti all'armadietto. Sto per tirare fuori il libro di psicologia, avvolta nei miei pensieri e nella mia tranquillità, quando sento una presenza alle mie spalle e mi iniziano a venire brividi per tutto il corpo.  Non so se questa sensazione sia normale, ma sinceramente non mi dispiace neanche, chiudo l'armadietto, mi giro ritrovandomi faccia a faccia con Aaron. Sussulto leggermente.

Non mi aspettavo di vederlo. Non ci parliamo dal giorno della collana, si ci salutiamo, ma per il resto è come se non esistessimo l'uno per l'altra. Infondo è meglio così, mi ha fatto capire che non gli piaccio e sinceramente poco mi importa, me ne farò una ragione. Ma se poco mi importa, allora perché vorrei che non fosse così?

Scuoto la testa per riprendermi. Mi fissa mentre io stringo più forte il libro tra le braccia. «Ehm-ehm, cosa vuoi?» chiedo curiosa, notando che continua a guardarmi senza parlare.

«Mmm niente, semplicemente ti vedo strana» risponde, ispezionando ogni centimetro del mio viso.

Si è vero, sono strana in questi giorni, sarà per il ciclo, o sarà perché sono delusa da me stessa dopo aver perso l'unica cosa più importante che mi è rimasta di mia madre, che tra l'altro mi ha riportato lui, però non mi conosce neanche da due settimane, come fa ad averlo capito?

Alzo un sopracciglio. «E tu esattamente come fai a sapere che sono strana, non mi conosci.»

Scrolla le spalle. «No hai ragione, non ti conosco, non ancora...» afferma, avvicinandosi di un passo, facendomi indietreggiare di conseguenza verso l'armadietto.

Voglio andarmene da qui, non lo voglio così vicino. «Bene, allora abbiamo finito, devo andare.» Non faccio in tempo a muovermi che mi si para davanti e si avvicina ancora, facendomi sbattere contro il metallo dell'armadietto. «Tu nascondi qualcosa, e io adoro le sfide. Preparati perché scoprirò tutto.» mormora, prima di andarsene e lasciarmi da sola con il cuore frenetico.

Che cosa è appena successo? Nascondo qualcosa io? No, sono la persona più noiosa di sempre.  O almeno per me.

Mi riprendo e corro a lezione di Psicologia.


Ora siamo in mensa, nel solito gruppetto. Non sono riuscita a smettere di pensare alle parole di Aaron e di conseguenza non sono riuscita a concentrarmi.  Sbuffo sonoramente guadagnandomi un'occhiataccia da parte di Aaron e l'attenzione di tutti quanti, arrossisco un po' per tutta questa attenzione e poi loro ritornano a mangiare e parlare tranquillamente, mentre io sono ancora assorta nei miei pensieri.

Io e Cloe siamo sedute vicine e abbiamo di fronte Aaron e Jody. Beh, Jody non fa altro che tirare occhiatine nascoste a Cloe, anche se di nascosto non hanno nulla, invece Aaron continua a fissarmi sospettoso, come se fosse un detective alla ricerca di prove. Mi sto sentendo a disagio. Mangio nervosamente la mia insalata per poi rialzare lo sguardo su Aaron, ma la smette di fissarmi? Mi sono stufata. Lo fisso anche io con aria di sfida, alzo la mano e gli mostro il dito medio, sorridendo.

Vedo un pizzico di divertimento farsi spazio nel suo sguardo. Sospiro e continuo a mangiare, riprendendo a ignorarlo. Ad un certo punto, come ormai da un bel po', ci raggiunge Jennifer sedendosi sulle gambe di Aaron e lui gli stringe un fianco, e come sempre iniziano a limonarsi per bene. Roteo gli occhi al cielo, disgustata a causa di questa scena.

«Ehi Naomi, posso farti una domanda?»  domanda all'improvviso Nate. Lo guardo e annuisco, intanto mangio l'insalata. «Ma sei fidanzata?»

Strabuzzo gli occhi e soffoco con il cibo che stavo mangiando, prendo la bottiglietta d'acqua che mi passa Cloe e bevo un sorso. «Ehm... perché questa domanda?» lascio la forchetta nel piatto a causa di un'improvvisa chiusura di stomaco e inizio a pizzicarmi le cicatrici presenti sul braccio sinistro.

Un cuore in due: Stelle Gemelle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora