Capitolo 13

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                                     POV CLOE

«Allora...» inizio, sono agitata, anche troppo oserei dire.

Naomi, la mia migliore amica, mi stringe la mano per darmi conforto. Sto cercando di trovare le parole con cui iniziare.

Prima o poi Jody doveva accorgersene, non potevo tenerglielo nascosto per sempre. Non se mio padre non avesse smesso di farlo.

Non voglio più tenerlo nascosto, e amo Naomi con tutto il cuore per essere entrata nella mia vita. Se n'è accorta, anche se per sbaglio, e mi ha subito confortata.  Mi ha aiutata e sono sicura che lo farà anche Jody....o almeno spero.

«Non so come spiegarlo a parole, come iniziare, quindi farò così...» mi alzo in piedi, solo dopo che Naomi ha annuito, alzo il vestito fino a sopra le costole e faccio vedere il livido enorme che si trova sopra.

O per meglio dire, i due lividi che ne creano uno, da quanto sono vicini.

Jody spalanca gli occhi e serra la mascella, chiudendo i pugni così forti da fare sbiancare le nocche.

Aaron si alza di scatto dalla poltrona e scruta le macchie gialle e violacee presenti sulla mia costola.

«Chi è stato?» sibila Jody.

Ho gli occhi appannati, velati di lacrime... non voglio piangere. Mi sono già lasciata andare con Naomi, è bastato.

Il problema è che non so se riuscirò a controllarmi, a stento ci riesco ora.

Jody si avvicina e con i polpastrelli accarezza delicatamente i lividi, come se volesse darmi conforto, farmi capire che c'è per me, vuole farmi capire che tiene a me.

«Cloe, diglielo per favore...» mi sprona Naomi.

Jody mi fissa negli occhi, è preoccupato e non poco.

Non farlo Cloe, non farlo, lo manderanno via da te, è tuo padre, sta male, devi aiutarlo.

Passo lo sguardo da Jody ad Aaron poco dietro di lui, più volte, apro e chiudo la bocca, per poi riaprirla di nuovo, ma non esce niente.

Nessuna parola, neanche una sillaba, sono bloccata, è come se le mie corde vocali non funzionassero più e ho il cuore che batte veloce per l'agitazione...

Perché non vuoi farlo.

Cavolo, non so cosa fare...

«Non posso farlo.» dico a bassa voce.

Naomi si avvicina e prende la mia mano nella sua, guardandomi con i suoi occhi di un smeraldo bellissimo. «Devi farlo, non può continuare.»

Ha ragione.

Devo dirlo, devo farlo per me, per Jody, si merita delle spiegazioni, è solo grazie a queste violenze subite da parte di mio padre che mi allontanavo da lui, e lui merita di sapere tutta la verità.

«È... è stato mio padre.» sussurro, spostando di nuovo le mie iridi nelle sue verdi come una foresta.

Una lacrima di numero scappa dal mio occhio destro, lasciando una scia sulla guancia... non sono riuscita a resistere.

Viene subito raccolta da un suo pollice che a accarezza la pelle.

«Ti ha fatto qulcos'altro?» chiede Aaron.

Inizio a respirare un po' più veloce rispetto a prima.

Non so se farle vedere, non so se fare vedere le piccole cicatrici posizionate dietro il collo, poco sotto la nuca.

Un cuore in due: Stelle Gemelle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora