Capitolo 46

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POV MAYA

Mi alzo dal letto e tiro su le braccia per sgranchirmi un pochino. Mi copro la bocca da cui esce uno sbadiglio e mi metto addosso i pantaloncini.

Mi guardo allo specchio e sistemo i capelli, poi vado nel bagno a lavarmi i denti, che per la precisione non è il mio bagno ma quello di Jack, è da cinque giorni che dormo in camera sua, dalla sera in cui...

Sorrido e arrossisco solamente a pensarci, esco dal bagno e lo guardo. È sdraiato a pancia in giù, ha un braccio sotto al cuscino e l'altro sopra, la sua schiena si muove piano in piccolo movimenti.

Sento il telefono vibrare, così lo prendo in mano e noto essere Cris, per l'ennesima volta. Non gli risponderò, per questo spengo la chiamata.

Inizio a incamminarmi verso la porta per andare in cucina ma il telefono vibra di nuovo. Sbuffo piano e guardo, notando che questa volta è mia nonna.

Esco dalla porta e rispondo. «Ciao May, come stai?» domanda nonna con la sua voce gentile.

«Ciao nonna, bene, tu come stai, come va con Am?» domando scendendo le scale, fino ad arrivare al piano terra e dirigermi in cucina.

Metto viva voce e lascio il telefono sul piano cucina, mentre inizio a cercare il cibo e le cose per fare una torta agli altri per colazione.

«Bene, sto bene cara. Anche Amory sta bene ma...» al suo ma preoccupato mi agito, stringo la frusta nella mano.

«Ma cosa?» cerco di non far risultare la voce incrinata, tiro fuori le uova dal frigorifero.

«Cris è venuto qui a casa, cercava te e soldi. Se n'è andato ma nulla gli impedisce di tornare.» mi avvisa preoccupata.

Il mio respiro inizia ad andare veloce, lui non deve avvicinarsi ad Amory. «Se ritorna nascondi Am, guarda sotto al mio letto in camera e prendi la scatola rosa, dentro ci sono dei risparmi. Dagli un po' di quelli.» spacco le uova e le divido in tuorli ed albumi.

«May no, posso dargli un po' dei soldi della mia pensione-»

«Non se ne parla proprio, non ne ricevi tanti quindi tienili nonna. È un problema mio. Non vedo l'ora di andarmene da quello schifo.» non voglio i soldi di mia nonna, devo essere io a darli a Cris, non lei, non deve usare i suoi soldi per me.

Se solo avessi una casa mia... oh ma l'avevo, lavoro da quando ho 16 anni ormai, mi ero messa dei soldi da parte, ero andata ad abitare da sola con mia sorella e poi loro, mia madre e il mio patrigno, si sono imbucati senza permesso.

«May ti servono, so da quanto tempo li tieni da parte.» dice lei, supplicandomi per la milionesima volta.

Ogni volta è così. Cris arriva, ordina di avere soldi e io glieli do, e lei come ogni volta chiede di pagare al posto mio ma non posso permetterlo.

Mi ha fatto da seconda madre e la conosco bene, so quanto poco le danno con la pensione, non posso toglierle i pochi soldi che ha.

Inizio a muovere troppo velocemente la frusta nella ciotola e mi calmo solo quando una mano grande prende la mia.

Giro il viso e inclino il collo, incontrando gli occhi neri e a mandorla di Jack. «Stai calma.» sussurra.

Annuisco e sospiro iniziando a girare piano. «Non importa nonna, troverò altri lavori e mi guadagnerò altri soldi.» metto lo zucchero nei tuorli e Jack inizia a pesare la farina...

Sa cucinare?

«Non puoi farti il culo ogni volta May, non è giusto. Se continua a toglierti soldi da quelli che guadagni non riuscirai più ad andartene.» sento che fa qualcosa dietro al telefono.

Un cuore in due: Stelle Gemelle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora