Capitolo 6

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POV NAOMI

È venerdì pomeriggio, oggi dobbiamo andare alla festa a casa di Jack, infatti sto aspettando Cloe per prepararci insieme, quando finalmente sento suonare il campanello. Mi ha raccontato che l'appuntamento tra lei e Jody è durato poco, ma che è stata bene, in teoria si stanno sentendo e sono contenta per lei, davvero.

Corro giù ad aprirle e appena lo faccio noto subito il borsone immenso che si è portata dietro. «Ti ho solo chiesto di dormire a casa mia sta notte, mica di stare qui per un mese.» dico, scioccata a causa della grandezza di quel borsone, lei fa persino fatica a tenerlo.

«Ciao anche a te, principessa, e comunque qui dentro c'è anche tutto l'occorrente per sta sera.» risponde, entrando in casa. «Woo è stupenda.» gira su sé stessa, scrutando la casa.

«La mia camera è al piano di sopra, lo sai vero?» chiedo, guardando le lunghe scale che danno al secondo piano.

Si gira lentamene verso di me e la sua espressione affranta per poco non mi fa scoppiare a ridere. «Hai per caso un ascensore?»

Scrollo le spalle e scuoto la testa. «Purtroppo no.»

«Non ti preoccupare Cloe, faccio io.» ed ecco mio padre. Cloe gira la testa per guardarlo e probabilmente ringraziarlo, ma appena lo vede rimane paralizzata. Ecco l'effetto di papà Robert sulle ragazze, rido tra me e me. Papà si ferma, confuso a causa della reazione della mia amica. «Cloe giusto?!»

Cloe si riprende. «Oh, si sì scusi e grazie mille.»

Roteo gli occhi al cielo e faccio segno a Cloe di seguirmi. Saliamo al piano superiore, insieme a mio padre che cammina di fronte a noi, poco dopo arriviamo in camera mia. Papà appoggia il borsone vicino al mio letto, poi si avvia verso la porta, prima di uscire si gira verso di me. «Massimo due e mezza a casa, non di più e non di meno.» annuisco, così lui sorride ed esce dalla stanza, chiudendo la porta.

«Allora, partiamo dal fatto che tuo padre è un fregno, ma poi che figa la tua camera, è stupenda...» si complimenta Cloe.

Sorrido e scuoto la testa, divertita a causa del suo entusiasmo, poi il mio sorriso svanisce, schiarisco la gola e Cloe sembra preoccupata. «Ti avviso, a volte mi sveglio per andare a fare una nuotata nella piscina di notte, quindi non ti spaventare se per caso mi vedi alzare.» non le racconto degli incubi, non lo faccio mai con nessuno.

Aggrotta la fronte, confusa. «Dici la piscina fuori? C'è okay che siamo in California ma non fa così caldo adesso, di notte.» dice, guardandomi come se fossi un alieno.

In realtà fa caldo anche di notte, ma questo non lo dico. «No, abbiamo una piscina chiusa, è qui in questo piano.»

La sua bocca si apre in una piccola "o", mostrandomi così il suo stupore. «Oh okay, va bene.»

«Bene, ora se ti va ci guardiamo un film poi andiamo giù a mangiare qualcosa e ci prepariamo subito dopo, così quando ci vengono a prendere siamo già pronte.» propongo.

Annuisce. «Certo, va bene.»

Ci siamo appena finite di preparare per la festa.

Cloe ha optato per un vestitino azzurro e lungo fino alle ginocchia, con uno scollo dietro la schiena e dei tacchi bassi e neri, mentre io ho deciso di mettere uno dei vestiti nuovi, è rosa pastello e corto fino a metà coscia, attillato e con uno scollo a cuore sul seno, inoltre ho infilato ai piedi dei tacchi neri, alti e grossi. I capelli invece li ho lisciati, Cloe ha legato i suoi in uno chignon alto, lasciando due ciocche davanti a incorniciarle il viso. E alla fine siamo passate al trucco: lei si è passata del correttore sul viso, poi si è messa la matita nera sugli occhi e del mascara, mentre io ho optato per il mascara, l'eye-liner e un rossetto marroncino chiaro.

Un cuore in due: Stelle Gemelle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora