POV JODY«Tiralo più forte, Aaron.» sprono il mio migliore amico a tirare un pugno forte, molto forte, perché oggi sembra distratto e non voglio che rischi di perdere l'incontro, o peggio, di farsi male.
Sospira e tira un'altro pugno, ma neanche adesso va, deve farlo più forte e non riuscirà mai se avrà questa cosa a tormentargli il cervello, e so per certo che è qualcosa che riguarda Naomi, perché quando è arrabbiato o è successo qualcosa con lei, non riesce mai a sfogarsi tirando a pugni.
«Okay amico, fermati.» ordino, prendendo un asciugamano e una bottiglietta d'acqua dalla panchina della palestra in cui siamo.
La palestra si trova all'interno del Delux, cioè il posto in cui Aaron farà l'incontro dopo, ma questa è privata, anche se messa male.
È fuori dalle parti alte di Los Angeles -così le chiamano- dove abitiamo noi. Questa è nel mezzo tra il South Side e il North Side, diciamo in mezzo a due posti non bellissimi...
E sono contento del fatto che Cloe non verrà qui, perché non la voglio in mezzo a dei pervertiti, e qui, ce ne sono anche troppi. E soprattutto, non la voglio qui adesso che è incinta.
Se le succedesse qualcosa potrei morirne, quindi è meglio così.
Scuoto la testa e mi metto al fianco di Aaron, che ora ha la fronte poggiata contro il sacco da Boxe e i pugni coperti dai guantoni ai lati, stringe il sacco rosso su cui è appoggiato.
«Che cosa c'è che non va?» gli tiro una pacca sulla schiena nuda.
Sbuffa e scuote la testa, mordendosi il labbro inferiore subito dopo. «Sono agitato, perché Naomi verrà qui e odio dover sapere che sarà circondata da pervertiti...» si raddrizza con la schiena e si toglie uno dei guantoni con i denti, lasciandolo cadere a terra. Prende la bottiglietta, svitandola con i denti e sputando il tappo a terra, tracanna metà dell'acqua lì presente.
Mi guarda e i suoi occhi mi fanno capire che c'è qualcos'altro, non solo questo. Così mi avvicino e appoggio l'asciugamano sopra la sua spalla, la mia mano invece va a finire sull'altra. «Che altro c'è?»
Si stacca dalla mia presa, dandomi la schiena, tira i pugni al sacco con un guantone si e l'altro no. «Mi sento in colpa...» tira un pugno, adesso così forte da far quasi staccare la catena da cui è tenuto il sacco.
Aggrotto le sopracciglia fermandolo di nuovo, portando due mani ai fianchi del sacco e tenendolo immobile.
Costringo i suoi occhi azzurri e blu a finire nei miei. «Per cosa?»
Si toglie anche l'altro guantone, si scrocchia il collo e evita il mio sguardo continuando a tirare pugni, anche se più piano, per evitare di farmi male rischiando di beccarmi.
«Avrei dovuto dirti di Cloe, se tu mi avessi tenuto nascosta una cosa del genere io non ti avrei mai perdonato, figuriamoci se detto quando l'atto fosse già stato compiuto.» brontola, guardando i suoi pugni.
Sorrido e scuoto la testa. Non ne abbiamo ancora parlato e volevo farlo, anche se non pensavo di discuterne esattamente oggi.
Continua a tirare pugni evitando il mio sguardo, lo fermo subito spostando il sacco di lato, lo costringo a guardarmi. «Aaron sei stato uno stronzo, devo ammetterlo. Avevo già intenzione di parlarti, perciò lo farò adesso. Sei stato un pezzo di merda e mi hai fatto incazzare da morire, perché sei come un fratello e mi hai tenuto nascosta una cosa del genere. Ma capisco anche perché l'hai fatto...»
Sospira e si toglie anche l'altro guantone, e fa qualcosa di davvero inaspettato che non mi sarei mai immaginato di ricevere da lui.
Le sue braccia avvolgono la mia schiena, stringe il mio corpo al suo, così forte da farmi mancare il respiro.
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Un cuore in due: Stelle Gemelle
Romance⚠️ revisione momentaneamente sospesa ⚠️ «La luna è bella si, ma sono le stelle ad essere più luminose. Ricorda: è la luna che fa da accompagnatrice e da un dettaglio in più alle stelle, non il contrario. E tu, sei la mia stella.» Naomi Calligan ha 1...