Capitolo 47

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POV NAOMI

«Che bello, continua così.» mormora Aria mentre le massaggio la schiena.

Sorrido e scuoto la testa, mettendo un po' d'olio sulle mani e iniziando di nuovo a massaggiare. È da due ore che lo faccio e ho male alle mani ma mi piace e poi voglio che si rilassi.

Io cerco di non parlare ad Aaron da esattamente due giorni, si è da due giorni che non gli parlo e non lo farò, so che ci sta male ma come mi ha trattata mi ha dato fastidio.

Voglio che sia lui a venire a chiedermi scusa.

«Vado a farmi un bagno.» afferma Maya, alzandosi in piedi e correndo verso l'acqua.

«Stai attenta!» le urlo dietro, l'acqua oggi è mossa e non voglio che un'onda la tiri giù, non vorrei che le succedesse qualcosa. Ha ancora i lividi intorno al collo, sono sbiaditi certo, ma ci sono ancora.

Alza un pollice in su e si tuffa in acqua, mi concentro su Aria che si è addormentata. Lo capisco dalla schiena che si muove piano.

Perciò mi alzo e mi siedo affianco a Cloe, scrollo le mani per alleviare il leggero dolore che provo e sospiro soddisfatta, ho le mani più morbide e calde dopo tutto l'olio che ho usato.

Fisso Cloe che tocca la pancia e non posso fare a meno che toccarla a mia volta, lascio la mano la sopra e sento il bambino che si muove sotto il mio tocco.

«Avete deciso il nome, alla fine?» chiedo, accarezzandole lo stomaco.

Lascia il palmo della mano sopra il dorso della mia e annuisce. «Miky, lo chiameremo Miky.» sussurra sorridendo.

«Mi piace, non è un brutto nome.» accarezzo la pancia e lei fa una smorfia, dato che il bambino si è mosso di nuovo.

«Voglio chederti una cosa.» dice Cloe, guardandomi negli occhi. «Jody mi ha chiesto di sposarlo...» mi mostra l'anulare sinistro, circondato da un anello fatto da un gambo. «Ha detto che me lo chiederà con un anello vero e mi chiedevo se... ti andasse da farmi da damigella.»

Sul mio volto appare un sorriso sincero e annuisco freneticamente. «Certo che mi va, sei la mia migliore amica.»

Il suo di sorriso però si spegne piano, i suoi occhi diventano lucidi e io mi preoccupo, così stringo la sua mano e la guardo preoccupata.

«Mi mancherai quando andrò a Boston, lo sai vero?» la sua voce trema e mi stringe più forte la mano.

Sorrido e scuoto la testa divertita, pensavo stesse per dire chissà cosa. «Certo che lo so, e mi mancherai anche tu Cloe. Ma verrò a trovarti qualche volta, e ci terremo in contatto. Promesso.» mi avvicino di più e appoggio la fronte contro la sua. «Poi di certo non mi perderò il parto, voglio esserci.»

«E io voglio che tu sia con me.» sospira e mi da un bacio sulla guancia. «Ho bisogno di te, per questo sto per chiedertelo... quando torniamo devo andare da mio padre a trovarlo, so che tu non sei d'accordo ma non voglio andarci da sola.» mi supplica.

Si, non sono d'accrodo, non dopo tutto quello che le ha fatto, però non le dirò di no, non la lascerò da sola, è la mia migliore amica.

«Certo che verrò con te, non ti lascio da sola.» e per incentivare la cosa, per farle capire che io ci sono, le lascio un bacio sulla fronte.

Mi stacco da lei solo per guardare Maya e vedere come sta, ma quando non la vedo inizio a preoccuparmi, anche perché il mare è più mosso di prima.

«Vedi Maya?» domando alzandomi in piedi.

I ragazzi sono dentro, quindi non posso usare la loro altezza per guardare, sarebbe stata utile in questo istante.

«Io...no.»

Un cuore in due: Stelle Gemelle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora