Capitolo 53 ✨

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POV NAOMI

2 mesi dopo

Scendo dal taxi e mi copro meglio con il cappotto, alzo lo sguardo fissando il palazzo imponente di fronte a me.

È un edificio grigio scuro, molto alto, poco lontano da Harvard... l'edificio dove si trova la casa di Cloe e Jody.

Sta mattina sono partita, ho preso l'aereo e sono venuta a Boston. Volevo fare una sorpresa a Cloe, Jody e... Aaron.

È da quasi due mesi che non ci vediamo, da settembre. Certo, lo abbiamo fatto in chiamata e videochiamata ma non è la stessa cosa che dal vivo.

E Cloe sta per partorire, dovrebbe farlo tra qualche giorno, e io non volevo perdermi il giorno della nascita, perciò mi sono presa qualche giorno per stare qui con loro.

Non lo sanno ancora ovviamente, lo scopriranno adesso.

Inoltre io e Aaron, domani abbiamo l'anniversario. Domani sara ufficialmente un anno da quando ci siamo messi insieme.

«Signorina, la valigia.» giro il viso di scatto, verso l'autista che mi ha accompagnata qui.

Sorrido «Grazie, per tutto.» tiro fuori dal taschino venti dollari di mancia, li infilo nella tasca del suo giacchino nero. «Questi sono per lei. Arrivederci, e mi saluti i suoi figli.» prendo la valigia e inizio ad incamminarmi verso l'entrata del palazzzo.

Io e l'autista abbiamo chiacchierato, per il poco tempo che siamo stati in macchina insieme, mi ha raccontato dei suoi figli e sua moglie, mi ha detto che oggi festeggiano siccome uno dei suoi due figli ha vinto una partita di calcio.

È stato molto simpatico e gentile.

Appena arrivo di fronte ai diversi campanelli, cerco tra tutti il cognome di Jody e, appena lo trovo, schiaccio il campanello.

Dondolo sui talloni e aspetto che qualcuno mi risponda al citofono, dopo circa un minuto qualcuno risponde. «Si?» Cloe.

Mi schiarisco la gola e con una voce profonda dico: «Ho un pacco per la signora Cloe Crist.»

Sta in silenzio per un attimo, forse per ricordarsi se ha veramente fatto un ordine, poi sento un sospiro. «Se non le reca problema, potrebbe salire al sesto piano?»

«Certo.»

Appena apre il portone entro e trascino la valigia a rotelle fino all'ascensore, schiaccio il tastino per chiamarlo e poi aspetto finché le porte si aprono di fronte a me.

Una volta fatto entro e schiaccio il tastino che indica il sesto piano. Guardo le porte di fronte a me iniziando a saltellare sui talloni per l'emozione e la felicità di rivederli.

Mi mancano un sacco.

Jack lo sento spesso, alla fine ha scelto anche lui Harvard infatti in questi giorni vado a trovarlo, Maya invece è sempre con me, anche a lavoro.

Alla fine ci hanno assunte al bar.

Mentre Nate, Aria, Jason, Samuel e Jennifer li sento sempre in chiamata. Abbiamo deciso di rivederci tutti insieme a Natale.

Le porte dell'ascensore si aprono lentamente, esco piano e appena mi giro verso destra incontro gli occhi azzuri di Cloe che sono spalancati.

I capelli biondi sono legati in una crocchia disordinata, gli occhiali storti abbassati sul naso e addosso ha una tuta grigia e una maglietta larga.

Lascio andare la valigia e apro le braccia. «Non vieni a salutarmi!?» alle mie parole qualcosa si sblocca dentro di lei, i suoi occhi diventano lucidi e con una piccola corsetta viene da me, stringendomi tra le braccia.

Un cuore in due: Stelle Gemelle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora