Capitolo 12

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                                   POV NAOMI

Io e Cloe siamo venute a casa mia per cambiarci i vestiti e prendere quelli di cambio per stasera.

Non ho incubi da un po', stranamente, e sono felice che Cloe dorma qui  stasera, non si sa mai che magari ritornino ancora.

Odio averli, è come se ritornassi indietro nel passato e rivivessi certi momenti che non voglio rivivere. E anche se non sono più reali, non è la miglior cosa. È come rivivere lo stesso dolore più volte, un dolore atroce che ti fa sentire male.

Non so per quante volte io l'abbia vissuto e rivissuto, so solo che ogni volta fa più male della precedente, come se mi stesse succedendo un'altra volta ancora e ancora e ancora.

E la cosa che fa più male è questa: pensare di stare rivivendo qualcosa senza riuscire a reagire, quando in realtà potresti prevederla e fermarla, evitando che accada di nuovo.

Solo che il mio cervello ha questo meccanismo che mi impedisce di fare smettere questo strazio, è come se volesse farmelo ricordare apposta per farmi sentire debole e inutile.

È come se volesse fare rivivere apposta i traumi.

Ma non parlo solo dei sogni, parlo anche dei ricordi che si hanno quando si è da soli, quelli sono anche peggio perché inizi a pensare e pensare,  a come avresti potuto impedirlo, anche se si sa che infondo, questa possibilità, quella di fermare una determinata situazione, non c'è mai stata.

Sarebbe stato impossibile fermare una cosa del genere, soprattutto se sei debole, perché questo mi insegna la mia testa, che sono debole.

Ogni volta che penso, ogni volta che i ricordi ritornano a galla, è come se il mio cervello volesse ricordarmi che non sono stata abbastanza forte, anche se in realtà avrei potuto esserlo...

Mi fa sentire come se... come se fossi un disastro.

Ma a parte questo, sono felice soprattutto perché potrò stare un po' con Cloe. Non stiamo da sola da troppo tempo, ho bisogno di lei.

Sono già pronta, mi sono vestita con una maglietta attillata e nera e dei pantaloncini anche esso attillati.
Per intanto ci vestiremo normalmente, poi useremo il bagno di Jared per cambiare vestiti, mettendone di più adeguati per la festa.

Manca solo Cloe, sto aspettando che finisca di vestirsi.

Anche lei si è messa dei pantaloncini, solo leggermente più larghi rispetto ai miei e adesso si sta togliendo la camicia.

La guardo di sfuggita, per poi spalancare gli occhi e  fermarmi su un punto preciso del suo corpo... ma che diavolo-

Intravedo un segno giallo e viola, simile a un livido, vicino alla sua costola. In realtà sono due, uno vicino all'altro.

Che cosa?

Mi alzo di scatto e li tocco di istinto. «Cloe, cos'è successo?»

Sbatta gli occhi e si allontana di colpo, coprendosi quel punto. «Niente.»

Oddio, se è stato Jody?

No, non è possibile....

«È stato Jody? Perché se si ti giuro che lo ammazzo!» sbotto, alzando la voce.

«No no, ma che dici, no. Non lo farebbe mai.» dice, tranquillizzandomi almeno un poco.

«Allora chi te li ha fatti Cloe?»

Non risponde, mi guarda con un cipiglio sofferente in viso, sembra che stia lottando contro se stessa, decidendo se dirmelo o meno.

L'ho vista spesso quell'espressione, soprattutto quando mi guardavo allo specchio tre anni fa, come potrei non riconoscere i suoi sentimenti quando io stessa li ho provati sulla mia pelle...

Un cuore in due: Stelle Gemelle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora