Epilogo

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POV NAOMI

«Mamma, papà!»

Le mie palpebre si aprono di scatto a queste piccole voci, per poco salto in aria quando mi ritrovo a poco meno di due centimetri di distanza, i volti di due bambini.

Adam mi scruta attentamente tramite i suoi occhi eterocromi, tiene in braccio Amelia Isabella, l'altra mia bambina che con la stessa espressione felice di Adam, mi fissa con i suoi occhioni.

Ho sempre amato gli occhi di Amy, sono entrambi verde chiaro, assomigliano quasi a un verde acqua, e sono un misto tra i miei occhi e quelli di Aaron. C'è qualcosa però che li differenzia... una delle due iridi, per metà, è anche marrone... come lo era l'occhio di mia madre.

Giro il viso di lato, guardando Aaron che è messo nelle mie stesse condizioni, solo che sopra la pancia ha seduti William e Aidan, i gemelli.

Sono cresciuti molto, Adam ormai ha cinque anni, Will e Aidan ne hanno quattro e Amy ne ha tre.

Mi siedo tenendo in braccio Adam e Amy, loro si fiondano su di me, stringendomi forte. «Ciao mamma.» dicono all'unisono.

«Ciao piccolini.» bacio entrambi sulla fronte.

«Tra poco dobbiamo andare.» dice Aaron con voce assonnata, ricordandomi così che oggi è Natale e che dobbiamo partire per andare su in montagna.

In realtà prima dobbimo passare da Alexander, ha organizzato un pranzo tutti insieme, con noi, Robert, Cloe, Jody e i loro figli, Jason che finalmente è riuscito a adottare una bambina, Maya e Jack che ora hanno due figli, Aria e Nate che anche loro ne hanno due e infine Jared e Jennifer, che tra l'altro è incinta di una bambina.

Ed ecco perché i bambini sono svegli già adesso, sia per i regali sia per vedere i loro cuginetti. Sono sempre felici di stare tutti insieme.

E io ne sarei del tutto felice, se insieme non creassero un uragano vivente.

«Dobbiamo andare a aprire i regali. Babbo Natale non fa tutta questa fatica per niente. Su!» sbatto le mani tra loro.

Tutti i bambini scendono dal letto e corrono fuori dalla stanza, diretti al piano inferiore. Solo Adam e Amy ritornano indietro. Restano fermi sotto lo stipite della porta, aspettando noi.

Aaron scuote la testa, divertito dai nostri bambini. «Andate, noi arriviamo subito.» li sprona e loro eseguono, corrono via come dei fulmini.

«Sono così iperattivi.» affermo, appena sono sicura che non ci sentano.

«Iperattivi ma bellissimi, e sopratutto, i nostri bambini.» si avvicina a me e circonda la mia vita con le braccia, attirandomi a lui.

Sorrido e incrocio le braccia intorno al suo collo, beandomi dei suoi baci sul viso. Chiudo gli occhi rilassandomi tra le sue braccia e sospiro quando mi accarezza la schiena da sotto la maglietta.

Prende a divorarmi le labbra, facendo scivolare la lingua nella mia bocca, va incontro alla mia e il mio corpo si scalda, cosa che fa ancora di più quando strizza una natica nella mano.

«Aaron, i bambini ci aspettano.» ansimo, ridacchiando quando con la lingua mi fa il solletico sul collo.

«Si, un attimo.» sussurra, prendendo a baciarmi e mordermi il collo.

Mugolo e accarezzo i suoi capelli. «Dai, poi faremo quella che vogliamo in montagna.»

Sorride contro la mia pelle e sale con le labbra, fino ad arrivare di fronte al mio viso, stampa un bacio veloce sulle mie labbra e mi tira uno schiaffetto sulla natica destra. «Okay, andiamo.»

Un cuore in due: Stelle Gemelle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora