Capitolo 14

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POV NAOMI

Mi sveglio, è lunedì mattina e io non ho voglia di alzarmi, in teoria questa sera dovremmo parlare con papà e gli altri, per quanto riguarda il piano che abbiamo organizzato per Cloe, o per meglio dire, non il piano, l'idea.

Ho ansia per Cloe. Ma sono felice che abbia parlato del suo attuale problema, e molto.

Mi siedo controvoglia con ancora gli occhi chiusi e sento un dolore sotto le ovaie, mi capita spesso, quel maledetto coglione, è stata colpa sua.

È da quel giorno che ho male, non sempre, non capita sempre questo no, solo qualche volta, raramente è più forte.

Apro gli occhi che ora sono leggermente lucidi e mi alzo dal letto cercando di non traballare ovunque.

Non mi sento benissimo, ho un leggero mal di testa, che gira anche.

Vabbè, sarà solo la pressione bassa, devo semplicemente mangiare qualcosa.

Vado in bagno e mi sciacquo la faccia per poi lavarmi i denti. Non mi trucco neanche, non ne ho voglia. Mi pettino solo i capelli.

Ritorno in camera e infilo subito la divisa della scuola, per poi mettere dei calzini bianchi alti che coprono i polpacci e le Nike bianche.

Esco dalla stanza ma mi gira di nuovo la testa così, per sostenermi e non cadere, appoggio una mano sulla parete, chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo, per poi aprirli di nuovo.

«Ok Naomi.» mi do forza e mi incammino giù per le scale, tenendomi al corrimano,  entro in cucina, notando che papà non c'è.

È andato via presto.

Faccio per andare a prendermi da mangiare ma un altro capo giro me lo impedisce.

Chiudo gli occhi e li strizzo leggermente, li riapro e inizio a vedere sfocato, devo sedermi.

Così mi appoggio ad un mobile del piano cucina e lentamente mi trascino a terra, sedendomi sul pavimento freddo.

Devo prendere le pillole per il dolore, è grazie ad esso se mi sento sempre male, è raro che il dolore arrivi a tale livello ma purtroppo a volte capita.

La pressione bassa di solito ce l'ho qualche volta, ma in questo caso non è quello il motivo per cui mi sento così debole.

Il problema principale è che non posso alzarmi. rischio di svenire se lo faccio e forse, essendo da sola, non è la miglior cosa.

Prendo il telefono fuori da una delle piccole tasche della gonna e schiaccio sul contatto di Cloe.

Squilla per un po' finché non risponde «Si Naomi, dimmi tutto.»

Faccio un respiro profondo. «Ho bisogno di aiuto, puoi venire da me?»

«Che succede? stai bene?» domanda preoccupata.

«Si solo...mi gira la testa e devo prendere le mie pillole, ma non riesco ad alzarmi e...» mi fermo all'improvviso a causa di un altro dolore.

«Naomi tutto bene?»

«Si... non riesco ad alzarmi, se lo faccio svengo...puoi venire ad aiutarmi?» domando cercando di fare respiri profondi.

Non sto bene, per niente.

«Non posso sono da mio padre...se vengo lì adesso, prima di scuola, mi ammazza.» si sta agitando.

Non posso farla venire se è così, non voglio che le succeda qualcosa, non di nuovo. «Allora fa niente, chiamerò qualcun altro... o almeno spero che ci sia qualcun altro disposto ad aiutarmi. Maledetto Ryan.» le ultime due parole le sussurro.

Un cuore in due: Stelle Gemelle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora