Capitolo 16

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                                   POV NAOMI

«Che cosa avete fatto?» domanda Cloe, quasi urlando.

Io, invece, non so se esserne felice o meno.

Jody e Aria ci hanno appena confessato che ieri sera hanno picchiato Michael, sotto richiesta di Nate e Aaron, in realtà erano tutti d'accordo.

Ora siamo a scuola, in giardino a fare pausa, Aaron, Nate, Jack e Jas non sono ancora arrivati.

«Hai capito bene.» risponde Aria, con un sorriso a trentadue denti sul volto.

Giuro che va da un orecchio all'altro.

Anche se non credo sia così felice per quello che hanno appena detto, ma per qualcos'altro a me sconosciuto e che, per ora, non è molto di mio interesse sapere.

Io, invece, rimango in silenzio, cercando di capire se hanno fatto bene o meno...

Conosco Michael da poco, ma nonostante ciò, ho come il presentimento che non smetterà soltanto per questo intervento da parte di Aaron e gli altri.

Sospiro e mi siedo sulla panchina, esausta.

Non voglio pensare a Michael , sono successe troppe cose in questi giorni e non lo voglio nei miei pensieri.

«Ma siete impazziti? E se non fosse stato da solo?» continua Cloe.

Ha ragione, se ci fossero stati altre persone insieme a Michael, si sarebbero fatti male.

Non so più che dire... solo che sono stati degli stupidi,a che da una parte hanno avuto ragione ad agire così.

Quando fanno del male a persone a cui tieni, poche volte riesci a resistere dal non reagire in qualche modo.

«Non dovevate farlo....non per me.»dico sottovoce, procurandomi la loro attenzione «Cloe ha ragione, vi sareste fatti male se non fosse stato da solo. Tutti quanti.»

«Non ci importa, o almeno non a me, non sei stata l'unica ad aver subito questi atteggiamenti da parte sua, e vedere che l'ha fatto anche a te, che ha cercato di farti del male, mi ha spinta a difenderti.» risponde Aria, mi scruta con i suoi occhi verdi.

Inizio a pizzicarmi il polso sinistro, in ansia.

E se Aaron si fosse fatto male, o Jack o anche gli altri?

Scuoto la testa e mi alzo, sotto lo sguardo di tutti «Vado a prendermi da bere.» borbotto, iniziando ad incamminarmi all'interno della scuola.

Tengo lo sguardo basso e, una volta all'interno, salgo le scale per poi arrivare al primo piano, mi avvicino alla macchietta, tirando fuori dalla tasca una monetina che, però, mi cade proprio sotto la macchinetta.

«Merda» borbotto tra me e me.

Mi piego in avanti, per cercare di prenderla ma non ci arrivo, riesco a toccarla soltanto con un dito e cerco di tirarla fuori, ma questa scivola più infondo.

Sbuffo, frustrata.

«Ehi, bel culo, nuova.»

La mia schiena si raddrizza, insieme a tutto il mio corpo e le mie orecchie, mi alzo di scatto e mi giro verso la persona interessata.

È un ragazzo e mi pare di averlo già visto da qualche parte.

Una lampadina si accende nel mio cervello.

L'ho visto in squadra con Aaron, per cui è un membro della quadra di Basket.

Lo scruto attentamente;

Un cuore in due: Stelle Gemelle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora