Capitolo 23

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                                    POV AARON

Mi sono confidato con lei, anche se non le ho detto molto e devo dire che.....mi sento meglio, più libero e meno stressato.

Oggi voglio portarla alla grotta. È un posto magnifico, e voglio farglielo vedere. Infatti ora siamo in macchina.

Siamo partiti circa 10 minuti fa e arriveremo tra 30 minuti, più o meno. È più su rispetto a qua, ma ne vale la pena.

Lei sta dormendo, era distrutta dopo sta notte.....quando mi ha chiesto di andare con lei in Italia non ho potuto dirle di no.

Qualcosa mi diceva che era meglio così, che lei aveva davvero bisogno di me, che ha davvero bisogno di me.

I suoi occhi parlavano, non c'era bisogno che mi dicesse di volere la mia presenza a parole, bastava il suo sguardo.

Era pieno di suppliche, un po' di timore di una mia possibile negazione e di amore...nessuno mi ha mai guardato in un modo così intenso e affettivo.

Per l'amor del cielo, ieri sera le ho confessato ancora di più il mio amore quando l'ho paragonata a mia madre e mio padre a me....spero non l'abbia capito.

Non perché non voglio che sappia che la ami, ma perché una confessione così, è troppo anche per me....per adesso. Anche se in realtà ormai il mio cervello è fottutto.

Non voglio neanche immaginare a quando ritorneremo a Los Angeles.

Ryan cercherà di trovarla in ogni angolo, e qualcosa mi dice che ci riuscirà, e lei non dovrà essere da sola. Per nessun motivo. Non voglio che provi a toccarla di nuovo, ma non posso neanche starle attaccato al culo....non sarò sempre con lei.

Devo chiedere a Cloe di starle sempre vicina, tanto sono insieme in classe, quindi non ci sarà nessun problema credo.

Lurido pezzo di merda.

Il problema, però, è che se lui si presenta quando non è a scuola e lei è da sola, cosa succederà? Perché, da quel che ho capito, a scuola, lui ci verrà solo dopo le vacanze di Natale.

E cazzo se la becca in giro, o peggio, se si presenta a casa sua...spero solo non succederà.

Poi sono anche agitato, non solo per questo, anche se per questo provo più rabbia, ma lo sono anche perché, quando ritorneremo, dovrò andare a casa sua a cena, per conoscere meglio Robert.

Si, al lavoro di mio padre lo vedo qualche volta ma non lo conosco come persona, ci ho parlato, se così si può dire, solo per il piano di Cloe e quel giorno a casa di Naomi.

Tra l'altro, tra circa 2 mesi, a Febbraio, Cloe dovrà presentarsi in tribunale. Speriamo bene.

«A cosa pensi?» mi ridesta dai miei pensieri la sottile e assonnata voce di Naomi.

«A niente, Stellina.» rispondo, non voglio che si proccupi per me. Stringo un attimo più forte il volante.

«Eh dai, dimmi, che c'è ?»

Le tiro un'occhiata e poi riprendo a guidare «Stavo pensando a quello che succedere lunedì, a scuola e nei giorni seguenti....e dopo le vacanze di Natale.»

Sospira e vedo che inizia a guardare fuori dalla finestra. «Non importa....lasciamo stare quello che succederà. Pensiamo solo ad adesso.» dice di punto in bianco, mettendomi una mano sulla spalla. 

Sorrido, ha ragione, non dobbiamo pensarci, non adesso.

Continuo a guidare per la strada circondata da alberi, finché non giro a sinistra e mi fermo tra gli alberi nei boschi.

Un cuore in due: Stelle Gemelle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora