Capitolo 56 ✨

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POV NAOMI

Continuo a preparare i tramezzini e non faccio caso al leggero dolore che provo alla pancia. Mi concentro solo e soltanto sugli antipasti che devo finire di cucinare.

Sta sera, io e Aaron, abbiamo invitato Cloe, Jody, Maya e tutti gli altri a cena a casa nostra.

Cloe e Jody ci impiegheranno poco a arrivare, essendo che hanno comprato la casa accanto alla nostra e quando ritornano da Boston stanno lì. Jody deve ancora finire gli studi, ma ora hanno una villa dove tornare quando avrà finito.

Maya è incinta, l'ha scoperto poco dopo di me e ora aspetta un bambino da sette mesi mentre a me... a me manca una settimana e poi dovrei partorire.

Sono felice, ho un buon lavoro che ho interrotto due mesetti fa perché sono entrata in maternità, ma che riprenderò appena possibile, Aaron è diventato ufficialmente capo dell'azienda e Jason e Samuel stanno provando ad adottare una bambina.

Non è molto facile, hanno detto che forse ci impiegheranno qualche anno per farlo e che sarà già grande, ma che non gli importa perché non gli interessa l'età, vogliono semplicemente avere una bambina per loro.

Spero che ci riusciranno.

Arriccio il naso quando sento un calcio da parte di Adam, è da sta mattina che continua a scalciare, ma non ci faccio caso, scalcia spesso... sopratuttto quando Aaron inizia a giocarci.

Parlo del diavolo...

Aaron appoggia le mani sulla mia pancia e aderisce il petto alla mia schiena, mi fermo dal mettere il prosciutto nel panino e appoggio la testa contro al suo petto, sorridendo quando mi lascia dei piccoli baci sulla spalla e poi sul collo.

«Stai bene?» domanda, è da prima che lo fa, ha visto che sta mattina non stavo bene e avevo dolori alla pancia, per questo continua a chiedermelo.

Di solito capita che mi vengano queste fitte di dolore, avevo e ho un problema, e la mia ginecologa ha detto che è del tutto normale... questi però sono dolori diversi, più frequenti.

«Si, ora si.» rispondo a bassa voce, lasciando che Aaron tocchi meglio la pancia da sotto la maglietta larga.

Adam scalcia appena lo sente.

E so che Aaron inizierebbe a baciarla e poi a toccarla, ma il campanello di casa suona ancor prima che lui provi a toccare di nuovo la pancia.

«Vado ad aprire.» mi lascia un bacio sulle labbra e corre verso la porta di casa.

Sento molte persone che parlano e sorrido quando riconosco tutte le voci. Poi però il mio sorriso svanisce all'improvviso.

Un calcio più forte mi fa trasalire, chiudo gli occhi e sento qualcosa di bagnato... riapro gli occhi e guardo a terra in mezzo alle mie gambe, toccandomi la pancia che ora fa male, mi accorgo che c'è una chiazza a terra...

O cavolo, mi si sono rotte le acque.

O merda.

Strizzo gli occhi e cerco di fare dei respiri profondi, con la mano libera stringo il bordo del piano cucina e mi piego un po' in avanti, inclinando il viso in basso.

«AARON!» urlo disperata, respirando velocemente adesso.

Non ero pronta, non ora... sto entrando in agitazione, devo calmarmi e andare in ospedale, ora.

Quando vedo che non risponde nessuno riprendo ad urlare, con più forza. «AARON!» la voce trama, mi siedo un attimo a terra, mi fa più male adesso e Adam continua a scalciare.

Un cuore in due: Stelle Gemelle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora