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Laura

Sono appena arrivata in quella strada che metterebbe ansia a chiunque,ma non a me.
Per me è come tutte le altre, anzi, questa più interessante perché porta a tante verità.
Mi intriga in qualche modo.

<Sei tornata?> è Nera, sempre con tono rabbioso verso di me
<Si... Non sono mai andata via> le dico, con tono sicuro
<Ah si? E dove sei stata in questi giorni?> continua Alina
<Ragazze che problema avete? > provo a farmi scivolare tutto
<Il tuo capo è così gentile da tenerti a casa quando non ti va?>
<Non sono stata bene e di certo non potevo lavorare>
<Ah certo! Abbiamo capito che tipo è! Ci tiene alle sue ragazze> è sempre Nera a parlare
<Non posso negarlo>
<Quasi quasi devo farci un pensierino! Il mio è così diverso> non lo so, ma il suo sarcasmo mette ansia
<Ricordati che non hanno nessun diritto su di noi. Alla fine dei conti, ce li sudiamo i soldi per poi farne gran parte a loro! > mi accendo una sigaretta

Sto entrando letteralmente nella parte che ho preparato.

Sapevamo già che avrebbero avuto dubbi e che avrebbero messo in discussione il loro capo.

<Comunque non è la sera del gran galà> è Alina ora che mi osserva, facendomi una panoramica completa
<Lo prendo come un complimento> faccio il primo tiro
<Possibile tutta questa eleganza per strada?> ridacchia Nera
<Io non voglio essere come tutte, voglio essere Samanta appunto> faccio un altro tiro
<Samanta! Sei davvero molto furba e io non così stupida da capire che vuoi attirare le attenzioni su di te>
<Fa parte del nostro lavoro no? Anche tu non sei niente male>
<Guarda te e guarda me! >
<Non voglio nessun confronto Nera! Calmati>
<Ricordati che la vagina è quella che conta> mi risponde più agguerrita.

Si sta innervosendo.

Mi viene da sorridere, ma le dedico uno sguardo per poi zittirmi.
Mi sembra la miglior cosa.

Se ve lo state chiedendo, non ho un microfono.
Non ho nulla.
Ho corso rischi la prima volta e non potevo crearne altri, così l'unico modo per avvertire in stazione che qualcosa non va, è quel fischietto nella borsa.

Spengo la sigaretta e noto la prima macchina arrivare.

È bianca.
Non è assolutamente di lusso, quindi credo, anzi togliamo il credo, si tratta di una persona qualunque.

Si ferma proprio davanti a me.
Cazzo, mi tocca ripugnarlo.
Le due agguerrite mi osservano.

<Che eleganza stasera in questa strada! Sicura di non essere scappata da un evento?> mi dice il tizio, beffardo
Mi inclino verso l'auto, poggiando le mani sul finestrino del tutto abbassato.

Mi osserva il seno.

<Dovresti guardarmi negli occhi> lo incito a smetterla
<Per un attimo ho perso i sensi> il suo tono è immediatamente cambiato

Per puro caso noto la fede al suo dito e il mio cuore si rompe nel pensare a sua moglie, che poveretta non sa che marito pervertito abbia.

<Io sarei anche troppo elegante, ma tu sei sposato vedo>

L'ho colto in flagrante.

Lo toglie subito.

<Avevo dimenticato di toglierlo! Non è un problema quest! Allora, quanto vuoi per un'oretta?>
<Quanto voglio? Tu quanto daresti a questa bellezza?>

-Calma Laura! Ti stai facendo prendere troppo da questa Samanta

La mia voce interiore non mi molla nemmeno in questi momenti critici.

&quot;Vola&quot; solo chi osa farlo {Candem}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora