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Laura

Ore 19:00

Ho ufficialmente lasciato la Stazione di polizia.

Al momento sono sospesa, ma credo che la mia carriera ne risentirà parecchio, anche perché non farò nulla per dimostrare il contrario di quello che pensano di me al momento.

Sono incinta per giunta e quindi ho deciso di dedicarmi a mio figlio e alla mia relazione con Ciro, che richiederà non solo tanta pazienza ma anche tanto sacrificio.

Sono minuti che sono ferma sul divano a pensare quando rivedrò Ciro all'appuntamento che ci siamo dati per domani alle undici, in un posto segreto.

Un posto che nemmeno io conosco, infatti lo raggiungerò con le coordinate che mi ha dato lui.

Sento il telefono vibrare sul tavolino.
Pensavo fosse Flor e invece si tratta di mia madre.

Rispondo subito mentre mi rialzo dal divano.

<Mamma> dico e sento un vocio pazzesco
<Laura, sono in aeroporto. Stai venendo?>
<Davvero? Io sono ancora a casa> mi alzo immediatamente , raggiungendo il tappeto dove ho lasciato le scarpe
<Come? Forse non hai letto il messaggio dove ti avevo detto che per le sette sarei arrivata... Ok tranquilla, ti aspetto>
<Ok, faccio presto> dico con affanno, mettendo il telefono tra l'orecchio e la spalla modo tale da avere le mani libere
<Si ma non ti uccidere> la sento ridere
<Non mi ucciderò! Non vi libererete di me molto presto. Baci> dico e chiudo velocemente, facendomi una coda alta e prendere le chiavi insieme al telefono

In poco tempo sono in macchina.
Parto e metto della buona musica per tenermi in compagnia.

             ✈️ ✈️ ✈️ ✈️ ✈️ ✈️ ✈️ ✈️

Sono in aeroporto.
Ho lasciato la macchina e sto andando alla ricerca di una donna alta, mora e con un paio di occhioni celesti, che ahimè, ha deciso di tenersi per lei, visto che né io e né Flor li abbiamo ereditati.

Il merito va tutto a mio padre.
Abbiamo praticamente quasi tutto di lui.
Ho detto bene; "quasi". Perché non mi sento di avere "l'egoismo" che lo caratterizza.

Anche se ora cerca di essere una persona migliore, il ricordo che ho di lui è pessimo.

<Delia> la chiamo ad alta voce, sventolando una mano per aria, così catturo la sua attenzione

L'ho chiamata Delia perché so quanto odia il suo nome, anche se non ho mai capito il motivo e mi diverto a chiamarla per nome per questa ragione.

Mi vede e sorride subito.

Le vado incontro e ci abbracciamo immediatamente.

<Mi sei mancata Delia> le dico con un ghigno
<Laura! Non sei divertente> mi minaccia con gli occhi di smetterla non appena si stacca dall'abbraccio
<Lo sai che adoro provocarti>
<Lo sai che non adoro quando lo fai> mi tira una guancia nel mentre
<Ben arrivata! Tutto bene il viaggio?>
<Si! A parte il cinese di fianco che comunicava nella sua lingua incomprensibile, tutto bene> dice e rido con lei
<Andiamo avanti... Fa un tantino freddo> le dico e subito riprende il trolley, camminando di fianco a me

Arriviamo alla macchina dopo aver fatto diversi slalom tra le tante persone.

Sale dopo di me e metto in moto.

Sento che mi osserva.

<Che c'è?.> le chiedo, guardandola un nanosecondo
<Non lo so, ma ti vedo più gonfia>

&quot;Vola&quot; solo chi osa farlo {Candem}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora