66 - Volume due

617 105 34
                                    

Simone

Sono appena tornato a casa dopo una lunga giornata di lavoro.

Mi tolgo il giubbetto e lo poggio sulla sedia, sentendo poi vibrare il telefono all'interno del taschino in quell'esatto momento.

<Chi sarà> mormoro a me stesso

Una volta preso, leggo sullo schermo il nome di Leonora.

Non sono così sicuro di rispondere.

Il dito viaggia vago sullo schermo, fino a quando non decido di premere la cornetta verde.

<Leonora> le dico, prendendo a camminare verso il frigorifero per prendere da bere
<Ciao Simo... Disturbo?>
<No... Sono appena rientrato da lavoro... Dimmi pure>
<Ho pensato di passare da te... Ti va una pizza insieme?>

Mi gratto la fronte per un momento per la tensione.

<Non che abbia molta fame... Ma va bene... Accetto>
<Simo la pizza è indicativa... È giusto per passare una serata insieme da amici>

Lo ha detto sicuramente per sciogliere la tensione che anche lei prova.

<Va bene... Ti aspetto> sono molto riduttivo nella risposta e lei mette giù subito dopo.

Lascio la birretta metà piena e vado a farmi una doccia lampo.

Non vedo l'ora di liberarmi dall'abito e mettermi in una tuta comoda.

......................................

Suona il campanello.
Vado ad aprire.

<Buonasera>

È Leonora.

<Buonasera> rispondo subito dopo

Ci scambiamo un sorriso.

<Il portone di sotto era già aperto> aggiunge, mentre libero le sue mani dalle pizze
<Tranquilla... Mettiti pure comoda> le dico e mi segue in cucina, per poi rimanere in piedi ad osservarmi
<Hai buon gusto sai?> mi dice mentre parecchio la tavola
<Ti piace?>
<Si... Non è monotono come ambiente... Si capisce che hai scelto ogni singolo oggetto perché particolare>
<Effettivamente è così che ho arredato l'appartamento... - la guardo un momento - birra o vino?> le chiedo
<Tu che preferisci?> volta a me la domanda
<Io sono per la birra>
<Birra sia allora> mi sorride

Vado a prenderle mentre lei si accomoda a tavola.

<Ho preso tutto vero?> dico mentre le apro,dopo averle portate a tavola
<Si, c'è tutto... Manchi solo tu> ridacchia

Mi siedo di fronte e per un istante ho sentito il suo piede sfiorare il mio.
Non so se per causalità o se sta cercando un contatto con me.
Intanto fingo nulla e cominciamo a mangiare.

<Vuoi sapere una cosa?> mi dice tra un boccone e l'altro
<Spara> le sorrido
<Ogni volta che sei venuto a casa mia, ti spiavo dalla porta>
<Ma davvero?> rido in maniera tesa
<Si... Ricordo quando mio fratello mi diceva che saresti arrivato, io scappavo in bagno per farmi bella ... E mi mettevo ad origliare solo per sapere se ti eri impegnato con qualcuna>
<Davvero hai sprecato il tuo tempo così? > corrugo la fronte, stupito
<Non credo che "sprecato" sia il termine giusto quando lo fai per una giusta causa>
<E quale sarebbe?>
<Avanti Simo! Non fare il finto tonto>

Mi taglia la strada, mettendomi davanti l'evidenza.

Annuisco e ingerisco lentamente la birra.

Lei mi guarda.

&quot;Vola&quot; solo chi osa farlo {Candem}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora