45 - Volume due

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Siamo appena arrivati in sala.

Parcheggiamo la macchina e raggiungiamo uno accanto all'altro la Chiesetta contornata da fiori bianchi e lanterne.

<Si vede che si sposa mia madre> mormoro tra me e me , sorridendo alle mie stesse parole

Mia madre è stata sempre così vistosa e pacchiana.
Al contatto mio, non ha gusti per nulla semplici.

Guardo al volo Ismael e ho notato un mezzo sorriso per quello che ho appena detto, eppure tra noi c'è ancora tensione.

Quella forse ci sarà sempre, soprattutto ora che siamo all'inizio della nostra rottura.

Davanti a noi ora ci sono gradini ripidi , difatti tempo di elaborare, che ho già la mia mano impegnata nella sua.

<Sta attenta... Oltre ad essere ripidi sono lisci, facilmente puoi cadere> dice e non si smentisce mai

È la galanteria in persona.

<Grazie> dico con mezzo sorriso e con molte difficoltà arriviamo sopra.

Questo perché le mie scarpe sembrano incompatibili per questi gradini.

Sembrava di stare con i pattini sul ghiaccio.

Noto subito i banchi quasi tutti pieni, se non avevamo i posti riservati davanti , ci toccava rimanere in piedi.

Guardo le persone che sono dentro.
La maggior parte è la famiglia del compagno di mia madre, ovvero Oliver.

Mi rendo conto che non riesco a guardarli: hanno tutti gli occhi lucidi e sento che mi sta scappando una lacrimuccia anche a me.

Non che non sia felice per mia madre, ma è il matrimonio in sé per sé che mi emoziona.

È uno dei giorni più belli che si possano vivere e ho sempre sognato il mio da quando sono piccola, immaginandomi percorrere la navata e raggiungere l'uomo che sarebbe diventato mio marito.

Credo di essere diventata pazza per davvero, perché al posto dello sposo, vedo Ciro.

Non riesco a smettere di guardarlo.
È una bellissima illusione.

Non svegliatemi.

<Laura, stai bene?> la voce di Ismael mi riporta alla realtà

Non c'è nessun Ciro.

È semplicemente Oliver, elegante ed impeccabile come sempre

Sorrido allo sposo e lui ricambia.

Mi siedo, ma mi sento così tanto fuori luogo per la prima volta.

Come se non credessi più a questa favola o forse, non ci sarà nelle pagine della mia vita.

<Che ti prende?> mi sussurra all'orecchio Ismael
<Nulla... Sono solo emozionata> rispondo con lo stesso tono, guardandomi attorno e solo ora realizzo che dall'altra c'è Dario e al suo fianco Flor.

Sorrido a mia sorella e cancello subito il sorriso quando incrocio gli occhi di Dario.

Parte la marcia nuziale.

Ottimo motivo per spostare gli occhi altrove e li punto verso il portone, vedendo mia madre entrare sola con il suo bouquet fatto di piccole rose rosse.

Sapevo del vestito semplicissimo, infatti non è da lei questa scelta, ma non se la sentiva di metterne uno troppo elaborato e in questo c'entra l'età.
Parole sue.

Mentre percorre la navata, osservo meglio il vestito.
È completamente spoglio da ricami, pizzo e strass.

È lungo e morbido da renderla così angelica, dal colore rosa cipria.

&quot;Vola&quot; solo chi osa farlo {Candem}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora