1) La mia rovina

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Ero nella mia camera da letto quando, all'improvviso, entra Jungkook a petto nudo. Non mi aspettavo una sua visita e, soprattutto, non in quelle condizioni.

Dopo essermi ripreso, arrossisco violentemente alla vista di quei muscoli perfettamente tonici.

"J-Jungkook cosa ci fai qui e p-perché non indossi la maglietta?"

"Non sei felice di vedermi?"

"Non intendevo questo, sono solo sorpreso."

"Avevo voglia di vederti... e di baciarti fino allo sfinimento."

Bene, ora posso dire di essere completamente fottuto.

Si avvicina al mio letto, per poi sedersi al mio fianco, prendere la mia mano e portarsela all'altezza del cuore. Non resto indifferente di fronte ai battiti veloci di quest'ultimo.

La distanza tra di noi viene azzerata da Jungkook, che prende il mio viso tra le sue mani e preme le sue labbra contro le mie.

Il calore che provo all'altezza dello stomaco, nel ricambiare il mio primo bacio, è così piacevole e travolgente, che quando mi chiede l'accesso con la sua lingua non esito a concederglielo. Le nostre lingue s'incontrano e s'intrecciano, con così tanta passione da farmi sfuggire un piccolo gemito.

La situazione degenera, quando mi ritrovo sdraiato sul letto con Jungkook totalmente spalmato su di me e le nostre erezioni che si scontrano, facendoci gemere contemporaneamente.

"Amore, svegliati. È pronta la colazione e tra poco devi andare a scuola!"

"Cosa?"

All'improvviso mi risveglio, completamente sudato e con un'erezione che preme contro il tessuto dei miei boxer.

Dopo aver realizzato che era stato tutto un sogno, mi alzo, sbuffando, e mi dirigo in bagno, per risolvere il problemino che mi ha creato Jungkook e per fare una bella doccia fredda.

Terminata quest'ultima, avvolgo il mio bacino con un asciugamano e torno in camera. Decido di indossare una camicetta bianca con sopra una felpa beige, un pantalone di colore marrone scuro, infine ai piedi calzini bianchi e le mie amate Converse.

Ritorno in bagno per sistemare i miei capelli, che stranamente questa mattina hanno deciso di stare al loro posto.

Dopo essermi guardato allo specchio un'ultima volta, scendo le scale per andare al piano di sotto e il mio olfatto viene investito dal profumo dei pancake, appena preparati da mia madre.

Entro in cucina e mi avvicino a lei per darle il buongiorno, con un bacio sulla guancia.

Sorride al mio gesto e mi indica il piatto, con i pancake ricoperti di sciroppo d'acero. Così mi siedo e mi gusto la mia colazione.

"Oggi ci sarà la partita di basket a cui parteciperà anche Jungkook, giusto?"

"Si, come fai a saperlo?"

"Me l'ha detto Yeona e mi ha anche detto che è felicissima di sapere, che vai ad ogni partita di Jungkook per sostenerlo."

Yeona è la madre di Jungkook.

Non posso far a meno di sorridere nel saperlo e a mia madre quel sorriso non sfugge, però decide di non fare domande e gliene sono grato.

"Ora è meglio che vada."

"Avvisami se dovessi decidere di fermarti a casa di J-Hope dopo scuola."

"Non preoccuparti, ciao mamma."

Mi dà un bacio sulla guancia ed esco per avviarmi verso scuola, che non dista molto da casa mia. Impiego poco tempo ad arrivare di fronte al cancello, ma non ho il tempo di attraversare quest'ultimo, che vengo travolto da un uragano di nome Jimin.

"Buongiorno, Tae Tae!"

"Buongiorno anche a te, Chimmy."

"Tutto bene? Hai il viso un po' arrossato."

Mi sfioro una guancia e penso immediatamente a ciò che ha detto mia madre a colazione. Capisco il motivo del rossore e scuoto la testa, per scacciare via questo pensiero.

"Non è nulla, piuttosto, entriamo prima di fare tardi."

Jimin, però, capisce che nascondo qualcosa e io so' che dopo mi chiederà spiegazioni al riguardo.

Una volta entrati, attraversiamo il corridoio e ci salutiamo per dirigerci verso le rispettive aule. Oggi non abbiamo corsi in comune, quindi, ci vedremo direttamente all'orario di pranzo.

Quando entro in aula, prendo posto al banco vicino alla finestra e noto che il professore di matematica non è ancora arrivato.

La sedia al mio fianco viene occupata da un ragazzo dai capelli scuri, vestito rigorosamente di nero, che conosco fin troppo bene.

"Ehi, Tae."

"Ciao, Kookie."

Sentendo quel nomignolo, sorride e mi scompiglia i capelli. Non posso evitare di arrossire e di ricambiare con un sorriso timido.

"Jungkook?"

"Dimmi."

"Ho il viso arrossato?"

"Un po', perché?"

"Stamattina Jimin me l'ha fatto notare. Sembrerò un pomodoro."

"Pomodoro o no, sei sempre carino Taehyung."

Quelle parole, pronunciate da lui, mi fanno sentire davvero apprezzato.

"G-Grazie, Jungkookie"

Ed ecco che il mio cuore si scioglie, quando mi rivolge un sorriso così dolce da farmi incantare e non rendermi conto dell'arrivo del professore che, nel frattempo, si era accomodato dietro alla cattedra e aveva iniziato la sua lezione, che sarebbe durata ben due ore consecutive.

Jungkook e il suo sorriso da coniglietto saranno ufficialmente la mia rovina.

𝑺𝒑𝒆𝒓𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒐 𝒄𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝒗𝒊 𝒔𝒊𝒂 𝒑𝒊𝒂𝒄𝒊𝒖𝒕𝒐 <3

𝐇𝐢𝐝𝐝𝐞𝐧 𝐅𝐞𝐞𝐥𝐢𝐧𝐠𝐬 | Taekook |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora