11) Pensieri che tormentano

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Il suono della sveglia, mi ricorda che è ora di alzarsi dal letto. Svogliatamente, mi dirigo verso il bagno per prepararmi. Indosso un pullover beige con uno scollo a V, dei pantaloni bianchi e delle scarpe del medesimo colore.

Scendo al piano di sotto, mi dirigo verso la cucina e faccio colazione da solo. Mia madre e mio padre sono due medici e oggi avevano il turno di mattina.

Esco di casa e mi incammino verso scuola. Una volta arrivato di fronte ad essa, attraverso il cancello e vedo i ragazzi riuniti vicino ad un albero lì vicino. Mi affretto a raggiungerli e subito gli occhi di tutti sono su di me.

"Ehi, Tae-Tae. Come stai?"

Saluto tutti, per poi rivolgere un sorriso rassicurante a J-Hope. Quest'ultimo ha dato voce alla domanda che forse tutti i ragazzi si stavano ponendo, viste le loro espressioni ansiose.

"Sto bene, non preoccupatevi."

Jimin mi guarda attentamente per capire se sto mentendo oppure no, ma io distolgo lo sguardo ed entriamo nella struttura.

Non avevo ancora visto Jungkook e ne ero sollevato. Non sarei riuscito a guardarlo negli occhi, senza provare quella sensazione di vuoto che non mi ha più abbandonato dalla sera precedente.

Io e Jimin ci separiamo dal resto del gruppo, per andare in classe. Ci sediamo ai nostri posti ed entra anche la professoressa di scienze. Quando suona la campanella per la pausa pranzo, usciamo dalla classe e ci dirigiamo verso la mensa.

I miei occhi incontrano quelli di Jungkook, ma distolgo immediatamente lo sguardo. Mi siedo accanto a lui, per non destare sospetti.

"Ehi, come stai?"

Con lo sguardo ancora rivolto verso il piatto, decido di rispondere alla sua domanda.

"Sto bene."

Il tono della mia voce risulta più freddo, di quel che avrei voluto. Sento i suoi occhi bruciarmi addosso e alzo lo sguardo in direzione di Jimin.

Quest'ultimo comprende immediatamente il mio turbamento e decide di attirare l'attenzione di tutti su di sé.

"Ragazzi, ci sarete sabato per festa di Kai?"

"Ovviamente, non penserete mica di perdervela."

Ogni anno Kai tiene a casa sua delle feste strepitose. Musica ad alto volume, balli sfrenati, ma soprattutto tanto divertimento. J-hope le adora proprio per l'allegra atmosfera.

Si alza così una risata generale, in grado di alleggerire la tensione che si era creata tra me e Jungkook. Parliamo del party, finché non suona la campanella di fine ricreazione.

Proprio in quel momento, ricordo di dover trascorrere le prossime due ore in classe con Jungkook. Quest'ultimo ha raggiunto l'uscita della mensa e si è girato verso di me, non vedendomi avanzare.

Imbarazzato, mi avvicino a lui e insieme ci dirigiamo verso la classe. Entriamo e ci sediamo l'uno di fianco all'altro. La notifica dell'arrivo di un messaggio, spezza il silenzio creatosi.

Afferro il telefono, lo sblocco e leggo il mittente.

È da parte di Jimin.

"Oggi pomeriggio tu, io e Jin faremo del sano shopping. Non accetto un no come risposta."

Ne ho davvero bisogno per allontanare tutti questi pensieri che affollano la mia mente, quindi accetto.

Entra il professore, poso il telefono e cerco di concentrarmi sulla spiegazione. La presenza di Jungkook al mio fianco, però, non aiuta molto.

𝐇𝐢𝐝𝐝𝐞𝐧 𝐅𝐞𝐞𝐥𝐢𝐧𝐠𝐬 | Taekook |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora