6) Debolezze

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Mi dirigo verso il bagno, per prepararmi. Indosso una felpa nera, dei pantaloni beige e le sneakers bianche. Sistemo i miei capelli, esco dal bagno, scendo le scale e attirato dal profumo di cornetti appena sfornati, entro nella sala da pranzo.

Vedo mia madre, seduta a tavola e decido di prendere posto al suo fianco.

"Buongiorno, mamma!"

Ricambia il mio saluto, dandomi un bacio sulla guancia.

Prendo un cornetto alla crema e me lo gusto tranquillamente, dal momento che ho ancora qualche minuto prima di andare a scuola.

"Com'è andata ieri sera?"

Dopo queste parole, nella mia mente vengono proiettati tutti gli eventi della sera precedente e con essi ritorna anche quella sensazione di nausea, che non mi ha abbandonato per il resto della serata.

La presenza dei miei amici mi ha aiutato a tranquillizzarmi, vista la mia irrequietudine.

Jungkook mi ha rassicurato con parole dolci e carezze, che mi hanno scaldato il cuore. In quel momento, avevo bisogno di lui più di chiunque altro.

Perso nei miei pensieri, non mi ero reso conto che mia madre aveva posato la sua mano sul mio braccio, preoccupata per mio improvviso silenzio.

"È successo qualcosa, Taehyung?"

Di fronte alla sua apprensione, non riesco a mentire e decido di porre fine alle sue preoccupazioni.

Durante la mia spiegazione, mi ha ascoltato senza fare domande e al termine di essa mi ha abbracciato e confortato, come solo una madre può fare con il proprio figlio.

Fin da bambino mi ha sempre ascoltato, sostenuto, rassicurato e amato. Sono grato sia a lei che a mio padre, per tutti i sacrifici che hanno fatto per me e per tutto l'amore e l'affetto che mi hanno donato.

Terminata la colazione, saluto mia madre con un bacio sulla guancia.

Esco di casa e mi avvio verso scuola. Arrivo difronte al cancello, attraverso il cortile ed entro nella struttura. Mi dirigo verso il mio armadietto e prendo tutto l'occorrente per la prima ora.

"Buongiorno, Tae."

Mi giro verso il proprietario di quella voce, che ormai conosco alla perfezione.

Jungkook è difronte a me in tutta la sua bellezza e non posso fare a meno di ammirarlo.

"Buongiorno, Kookie."

"Come stai?"

Dal suo tono di voce, capisco che si riferisce a ciò che è successo ieri sera.

"Sto bene, non preoccuparti."

I miei occhi sprofondano nei suoi, ma il mio tentativo di sostenere quello sguardo così intenso fallisce miseramente e finisco per guardare le mie scarpe.

Lui si avvicina e io indietreggio, finché le mie spalle non toccano l'armadietto dietro di me.

La sua vicinanza mi destabilizza totalmente.

Prima che possa dire o fare altro, la sua mano si posa sulla mia nuca e mi accarezza dolcemente. Alzo lo sguardo, sorpreso dal suo gesto inaspettato.

I nostri sguardi s'incontrano e lui si abbassa all'altezza del mio orecchio. Sento il suo respiro caldo sul mio collo e ciò mi provoca dei brividi lungo il corpo.

"Puoi dirmi come ti senti realmente, piccolo."

È la prima volta, che utilizza quel nomignolo con me e il battito del mio cuore accelera. Si allontana il giusto, per potermi guardare negli occhi e la sua mano si sposta sulla mia guancia, che accarezza come se volesse eliminare ogni mia paura e insicurezza.

Arrossisco, per l'intensità del suo sguardo e per la vicinanza dei nostri volti. Deglutisco, quando le sue dita affusolate percorrono la mia mascella fino a sfiorarmi il collo.

Al suono della campanella, che indica l'inizio della prima ora, Jungkook si allontana da me, come se si fosse appena risvegliato da un sogno ad occhi aperti.

Noto il suo sguardo perso e in questo momento pagherei, per sapere cosa sta pensando.

Decido di rompere quel silenzio imbarazzante, che si era creato tra di noi.

"Devo andare in classe o farò tardi. Ci vediamo dopo."

Prima che possa ribattere, mi dirigo velocemente verso la mia aula. Ancora sconvolto, entro e prendo posto vicino a Jimin.

"Ehi, sei arrivato finalmente!"

Mi guarda attentamente e capisce subito che c'è qualcosa che non va.

Prima che possa dirmi qualcosa, la professoressa entra in classe.

La pausa pranzo arriva, prima di quanto pensassi. Io e Jimin usciamo dall'aula, per avviarci verso la mensa. Entriamo e prendiamo posto al nostro solito tavolo, dopo aver preso qualcosa da mangiare.

"È successo qualcosa tra te e Jungkook?"

Come sempre, Jimin capisce tutto ancor prima che gli dica qualcosa e va dritto al punto.

Annuisco, con lo sguardo rivolto verso il mio piatto.

"Ti va di raccontarmi cos'è successo?"

Dopo un momento, che sembra durare un'eternità, capisco che forse parlarne con lui mi può aiutare a diminuire la sensazione di angoscia che mi attanaglia il cuore.

Al termine della mia spiegazione, aspetto che dica qualcosa.

"So che ti risulta difficile parlare di quello che è successo. Ma Jungkook ti ha fatto capire, non una volta, che con lui non devi aver paura di dire come ti senti realmente."

Ha ragione.

Jungkook è il mio migliore amico e come tale, dovrei riuscire a confidarmi con lui. Ma non è così semplice. Esprimere a qualcuno i propri sentimenti, è come mettere a nudo le proprie debolezze e paure.

Distolgo lo sguardo, consapevole di non poter ribattere.

Jimin mi richiama e io riporto lo sguardo su di lui. Posa la sua mano sulla mia e mi sorride.

"Un passo alla volta e ci riuscirai. Per qualsiasi cosa, io ci sono e anche gli altri."

"Grazie, Jimin."

Gli sorrido e accarezzo la mano, che precedentemente ha posato sulla mia.

Dopo aver pranzato, usciamo dalla mensa e ci avviamo verso le nostre rispettive classi. Terminate le ore scolastiche, mi dirigo verso l'uscita della scuola e vedo i ragazzi aspettarmi vicino al cancello. I miei occhi cadono su Jungkook, la cui espressione è indecifrabile.

"Ehi, Tae!"

J-Hope mi sorride e io ricambio, salutandolo.

Jin mi abbraccia calorosamente, mentre Namjoon e Yoongi mi rivolgono un piccolo sorriso.

Non abitiamo molto distanti, quindi ci ritroviamo a fare insieme un tratto di strada e prima di separarci, ci salutiamo.

Così restiamo solo io e Jungkook. Tra di noi cala un silenzio, carico di tensione e di parole non dette.

Mi faccio coraggio e lo guardo. I miei occhi incontrano i suoi, che erano già su di me. Sorpreso, arrossisco e distolgo lo sguardo di nuovo.

"Dobbiamo parlare."

Riporto lo sguardo su di lui, interdetto, per poi annuire lentamente. Ignorare ciò che è successo, non ci porterà da nessuna parte.

Non voglio che lui si allontani da me.

𝑺𝒑𝒆𝒓𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒄𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝒗𝒊 𝒔𝒊𝒂 𝒑𝒊𝒂𝒄𝒊𝒖𝒕𝒐 <3

𝐇𝐢𝐝𝐝𝐞𝐧 𝐅𝐞𝐞𝐥𝐢𝐧𝐠𝐬 | Taekook |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora