36) Cioccolato

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Siamo rimasti a casa di Jungkook, finché non ci siamo assicurati che Hye-yeong si fosse tranquillizzato del tutto e ora stesse bene. Dopodiché lo abbiamo salutato e siamo tornati a casa mia.

"Tae potresti dirmi dov'è il sale? Sembra abbiate cambiato le disposizioni, che ricordavo una volta."

Ora il corvino è alle prese con la cucina, ha detto esplicitamente che voleva dimostrarmi le sue meravigliose doti culinarie ancora una volta.

Come se non le conoscessi già e lui non perdesse occasione per farne un vanto.

Penso, con un sorriso divertito stampato sul volto. Lo raggiungo e mi fermo un attimo sulla soglia della cucina, per osservarlo meglio.

I miei occhi percorrono la sua schiena ampia e muscolosa, passando poi, ai raggi X, il suo sedere sodo e le gambe altrettanto muscolose, messe in risalto grazie al pantalone leggermente aderente.

I miei pensieri riguardanti quella visione divina vanno oltre i limiti della decenza, così scuoto la testa per scacciarli via, visto che la nostra attività fisica precedente credo sia stata più che intensa.

Ciò mi fa pensare di essere diventato insaziabile, ho costantemente la voglia impellente di baciare e mordere quelle labbra carnose e morbide, di far scorrere le mie mani su ogni porzione di pelle del suo corpo e allo stesso tempo di sentire le sue su ogni parte del mio.

Decido di avvicinarmi a lui e prendere quello che mi ha chiesto, prima che le mie condizioni fisiche e mentali degenerino.

"Ecco a te."

Dopo aver afferrato il barattolo in questione, posto in uno dei tanti scaffali, glielo porgo. Il corvino allunga la sua mano sinistra verso il mio corpo, per poi adagiarla sul mio fianco destro e avvicinarmi a se, posando poi un piccolo bacio sulla mia guancia destra.

"Grazie, piccolo."

Il maggiore allontana il suo viso dal mio, prende il barattolo dalla mia mano sinistra, sfiorando così le mie dita con le sue, e mi fa l'occhiolino.

La vista delle sue braccia, ben allenate e scoperte dalle maniche della sua t-shirt, che ha arrotolato poco sopra i gomiti, delle vene che risaltano e i gesti da lui appena compiuti, bastano a mandare in pappa il mio cervello.

Alquanto destabilizzato e ancora intento a mangiarlo con gli occhi, decido però di darmi un contegno e iniziare ad apparecchiare la tavola per entrambi.

I miei genitori arriveranno più tardi, quindi non ceneranno con noi, ma preparerò loro qualcosa insieme a Jungkook per quando faranno ritorno a casa.

Il corvino mi richiama ed io, dopo aver sistemato l'occorrente, mi avvicino a lui nuovamente. A quel punto allunga il suo braccio, con il cucchiaio ben fermo tra le dita della mano destra, verso di me.

"Vorrei sapere da te com'è venuto."

Così inclino leggermente il capo nella sua direzione e assaggio il sugo, da lui preparato con tanta cura, beandomi del sapore buonissimo di quest'ultimo, che colpisce subito le mie papille gustative.

"È davvero buono."

Gli dico e lui mi rivolge un sorriso compiaciuto, per poi assaporare la salsa a sua volta.

I suoi occhi restano incatenati ai miei, finché non posa il cucchiaio sul davanzale della cucina e ritorna a prestare attenzione ai fornelli.

Il mio sguardo invece aveva seguito il movimento delle sue labbra e non mi sono reso conto di aver trattenuto il respiro, fino a quando non ho rilasciato un lieve sospiro e ho sentito finalmente l'ossigeno riempire i miei polmoni.

Lo osservo, mentre si destreggia in cucina, dopodiché lo aiuto a distribuire le porzioni nei piatti e portiamo il tutto in tavola.

Una volta accomodati l'uno di fronte all'altro, ci gustiamo le varie prelibatezze, che ha preparato e tra una pietanza e l'altra gli rivolgo qualche complimento per la sua bravura, ingigantendo così il suo ego.

Quando arriva il momento del dolce, mi alzo dalla sedia e vado a prendere quest'ultimo, che consiste in delle ciambelle ricoperte di cioccolato. Io e Jungkook non abbiamo resistito nel non comprarle, lungo il tragitto di ritorno verso casa mia.

Addento la pasta soffice, sentendone la dolcezza, mentre il corvino fa altrettanto. Nel momento in cui allontano la ciambella dalla mia bocca, lui posa lo sguardo sulle mie labbra e di rimando un sorriso divertito prende possesso delle sue.

"Hai un po' di cioccolato qui."

Indica il punto esatto in cui mi sono sporco e io avvicino immediatamente il tovagliolo alle mie labbra, ma puntualmente sembro mancarlo visto che lui abbandona la sua ciambella sul tavolo e si alza dalla sedia, per poi sporgersi verso di me, avvicinare la sua mano destra al mio viso e raccogliere con il pollice il residuo del cioccolato, vicino all'angolo sinistro delle mie labbra.

I suoi occhi saettano su quest'ultime, ma poi risalgono il mio viso e le sue iridi scure finiscono per specchiarsi nelle mie. Rimango completamente incantato dai suoi lineamenti perfetti e dal gesto che compie successivamente.

Il maggiore si porta quello stesso dito, ora macchiato di cioccolato, alle labbra, che si richiudono intorno ad esso e fa tutto ciò senza distogliere lo sguardo dal mio neanche per un secondo.

Ora più che mai, ho una voglia matta di lanciarmi a capofitto su quelle stesse labbra così invitanti e divorarle di baci. Come se lui mi avesse letto nel pensiero, un piccolo ghigno incurva le sue labbra e si tira indietro.

Io arrossisco violentemente e riporto tutta la mia attenzione sulla ciambella ancora tra le mie mani.

"Quando fai così, aumenti la voglia che ho di riempirti di baci e coccole."

Rialzo immediatamente lo sguardo su di lui, che invece non ha smesso di guardarmi e posso notare la sincerità nei suoi occhi. Mi rivolge il suo sorriso da coniglietto e il mio cuore si scioglie difronte alle sue parole e alla vista di esso.

Mi ritrovo spontaneamente a ricambiare quello stesso sorriso e a volere a tutti i costi che la distanza tra di noi si annullasse.

Se ne avessi la possibilità, farei scomparire questo tavolo, che è l'unico oggetto a divederci in questo momento.

Poter affondare le dita tra le ciocche dei sui capelli, sentire le sue carezze sulla mia pelle, sedermi sulle sue cosce, condividere infiniti baci con lui, percepire quelle labbra tanto morbide lambire il mio collo e lasciare piccoli succhiotti sul suo, è tutto ciò che vorrei provare ora e che ogni volta è in grado di scombussolarmi a tal punto, da far impazzire il mio cuore.

I nostri occhi parlano chiaro, così come le nostre azioni. Vogliamo entrambi strapparci i vestiti di dosso e allo stesso tempo coccolarci. Oserei dire amarci.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto <3

𝐇𝐢𝐝𝐝𝐞𝐧 𝐅𝐞𝐞𝐥𝐢𝐧𝐠𝐬 | Taekook |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora