𝐇𝐢𝐝𝐝𝐞𝐧 𝐅𝐞𝐞𝐥𝐢𝐧𝐠𝐬 | Taekook |

18) Coming Out

Io e Jungkook abbiamo sempre condiviso tutto. Quest'ultimo comprende anche il nostro coming out. Entrambi siamo gay, ma fui il primo a scoprirlo o meglio a scoprire me stesso.

Ero sempre stato attratto dai ragazzi e me ne resi conto, soltanto, quando iniziai a provare dei sentimenti che andavano ben oltre la semplice amicizia nei confronti di Jungkook.

Credevo che non mi piacessero i ragazzi e che Jungkook fosse l'eccezione.

Con il trascorrere del tempo e notando alcuni dei miei comportamenti, sono riuscito a ricredermi.

Jungkook fu il primo a saperlo, anche se ero un po' titubante a riguardo.

𝐅𝐋𝐀𝐒𝐇𝐁𝐀𝐂𝐊

"D-Devo dirti una cosa."

Ero a casa del corvino e stavamo giocando con i joystick.

Avevo riflettuto molto, sul farglielo sapere o meno e ora ne sono convinto. È il mio migliore amico e ci siamo sempre detti tutto, non ho alcun motivo per dubitare di lui e del nostro legame.

Lui rivolge tutta la sua attenzione su di me, visto il mio tono serio.

"Dimmi."

"Vedi, i-io..."

Abbasso lo sguardo e mi torturo le dita delle mani involontariamente. Lui se ne rende conto, così abbandona immediatamente il gioco e si avvicina a me.

Posa la sua mano sulla mia guancia e mi accarezza dolcemente, per farmi sentire a mio agio ed eliminare l'ansia, che mi sta divorando.

"Ehi, calmati. Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno e poi me ne parli, okay?"

Scuoto la testa, perché voglio farlo adesso e subito. Così prendo un respiro profondo e decido di far uscire finalmente quelle parole dalla mia bocca.

"Io s-sono gay."

Stupito dalle mie parole, cerca però di riprendersi e di dare voce ai suoi pensieri.

"Oh non me lo aspettavo."

Afferma, giustificando la sua reazione.

Le sue parole, però, non sono in grado di far sparire la paura che mi attanaglia e Jungkook sembra accorgersene.

"Ma se credi che ciò influenzerà o cambierà il nostro rapporto, ti sbagli."

Mi tiene stretto tra le sue braccia e io mi posiziono meglio tra di esse, posando il viso sul suo petto.

"Non c'è nulla di strano o sbagliato in quello che provi, Taehyung."

Annuisco piano e lo guardo negli occhi, mentre lui mi rivolge un tenero sorriso.

"Grazie Jungkook, per tutto."

"Non c'è bisogno di ringraziarmi, Tae. Ti voglio bene, lo sai?"

"Si, anch'io te ne voglio."

𝐅𝐋𝐀𝐒𝐇𝐁𝐀𝐂𝐊 𝐄𝐍𝐃𝐄𝐃

In seguito anche lui ha scoperto di essere gay e me l'ha detto senza alcuna esitazione, solo che io già lo sapevo.

Infatti una sera andammo in discoteca con i ragazzi, per ballare e distrarci un po'. Nel bel mezzo di essa, Jungkook si era allontanato dal resto del gruppo e come gli altri, l'avevo perso di vista.

Dopodiché dovetti andare in bagno, visto che avevo un bisogno urgente. Dovevo attraversare un lungo corridoio, per raggiungerlo e stavo per farlo, quando ho visto due persone baciarsi con trasporto e così mi sono ritratto imbarazzato.

Loro però non avevano fatto caso a me e quindi mi sono allungato, per vedere se avevano smesso ed effettivamente si erano allontanati di poco.

Ero riuscito a vedere i loro volti e la mia espressione, a dir poco sconvolta, parlava da sé. Erano due ragazzi, precisamente Jungkook e una persona a me sconosciuta.

In quel momento provai tante emozioni e ne fui sopraffatto, tant'è che dovetti indietreggiare per sfuggire a quella visione dolorosa. Ero triste, perché volevo esserci io al posto di quel ragazzo e quel desiderio irrealizzabile mi logorava dentro.

Quando me lo disse, cercai comunque di trasmettergli tutto il mio appoggio a riguardo. Non potevo impedirgli di essere felice, con fare egoistico.

A scuola era più difficile nascondere i propri sentimenti, ma alla fine tutti gli studenti sapevano gia che io e Jungkook eravamo gay. Quest'ultimo perché da quella volta in discoteca, non si nascose più e del resto neppure io.

Fortunatamente non abbiamo avuto grossi problemi, anche perché cercavamo di farci forza a vicenda e di aiutarci nei momenti difficili.

Forse anche perché incoraggiati un po' da ciò, decidemmo di fare coming out con i nostri genitori. Io ero quello indeciso tra i due, ma grazie a Jungkook riuscii a parlarne con loro.

Volevamo farlo insieme, così avevamo indetto una sorta di riunione di famiglia.

Dopodiché era come se mi fossi tolto un peso di dosso e mi sentii subito più leggero. A sconvolgere entrambi però fu la reazione dei nostri genitori, in quanto a detta loro già ne erano a conoscenza e non erano contro l'essere gay.

Io e Jungkook eravamo entrambi sollevati e più sereni, perché avevano accettato e confortato entrambi, riguardo ciò che provavamo.

Inutile dire che da quel giorno in poi, lui intraprese liberamente con me diverse conversazioni sulle sue cotte.

Io ovviamente lo ascoltavo e gli davo consigli, da buon amico qual ero. Ma non potevo far a meno di essere triste e di pensare ad una nostra possibile relazione, come a qualcosa di sempre più lontano dalla realtà.

Aumentarono i pensieri negativi, il mio umore calò e così anche la mia autostima. Non che avessi già chissà quale stima di me stesso, ma diventai sempre più insicuro e titubante.

Jimin fu il primo a notarlo e a dirmi, che così non stavo bene, che dovevo fare dei piccoli passi avanti e cercare di riprendermi. Aveva ragione, non potevo continuare con questo mio atteggiamento e quindi lasciarmi sopprimere dalla situazione, che si era creata.

Con il suo aiuto, riuscì a riprendere il mio sorriso e ad affrontare ciò che stava accadendo a me e intorno alla mia persona. Iniziai a pensare semplicemente che se Jungkook era felice, lo ero anch'io.

Se in quel periodo avessi saputo che saremo finiti in questo modo, probabilmente non ci avrei mai creduto. Ma il futuro è imprevedibile e le persone come i loro sentimenti sono imprevedibili.

Venire a conoscenza di ciò che prova realmente per me e di essere ricambiato, ha rivoluzionato totalmente il mio mondo e la mia visione di esso, più di quanto non abbia fatto da sé.

Ora a legarci non è più l'amicizia, ma un sentimento più forte e profondo, che credo ci renderà inseparabili.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto <3