8) Momenti significativi

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Torno in camera e guardo Jungkook, seduto sul letto con la schiena adagiata sulla testiera. Avanzo verso di lui e il suo sguardo si posa sulla mia figura.

Posa il telefono, che prima stava guardando intensamente, sul comodino alla sua sinistra. Sposto le candide lenzuola, per sistemarmi comodamente sotto di esse. Jungkook fa lo stesso e spegne la luce soffusa della lampada.

Si sdraia sul fianco destro e allunga un braccio nella mia direzione, per avvicinarmi a sé. Mi ritrovo così intrappolato tra le sue braccia e non posso dire che mi dispiaccia. I miei occhi sprofondando nei suoi, ma per evitarli adagio il mio capo sul suo petto.

Lui fa scorrere le sue dita tra le ciocche dei miei capelli e io, cullato dalle sue carezze e dai battiti del suo cuore, mi addormento.

"Buonanotte, piccolo."

Queste sono le ultime parole che sento, prima di cadere tra le braccia di Morfeo.

Mi sveglio, quando la luce del sole filtra dalla finestra e colpisce il mio viso. I miei occhi lentamente si aprono e mi ritrovo a pochi centimetri di distanza dal volto di Jungkook, ancora dormiente.

I capelli che gli ricadono sugli occhi, l'espressione rilassata e le labbra carnose leggermente dischiuse, lo rendono ancora più bello e sexy.

Vorrei tanto sfiorare le ciocche dei suoi capelli, accarezzare ogni centimetro del suo volto e baciare quelle labbra, che sembrano così morbide.

Ma tutto quello che posso fare è ammirare quei tratti, che conosco alla perfezione.

Le sue braccia avvolte intorno alla mia vita, mi tengono vicino al suo corpo caldo e possente. Ad un certo punto, esse aumentano la stretta intorno al mio corpo e di conseguenza i nostri volti si avvicinano pericolosamente l'uno all'altro.

La vicinanza è tale da mozzarmi il fiato e provocare mille farfalle nel mio stomaco.

I suoi occhi si aprono e il tempo sembra fermarsi. Ci scrutiamo a vicenda, per quella che sembra un'eternità, mentre l'atmosfera è tesa e scandita soltanto dai nostri respiri.

Lentamente mi allontano dal suo corpo, ma le sue braccia non mi permettono di compiere grandi spostamenti.

"Buongiorno."

È l'unica cosa che riesco a dire, prima che lui diminuisca la presa intorno al mio corpo.

"Buongiorno anche a te, Tae."

La sua voce è così roca e bassa, che il mio corpo viene scosso da brividi di piacere.

Ad attirare la mia attenzione è l'orario riportato sull'orologio, che si trova sulla parete alle sue spalle. Scatto come una molla e mi alzo dal letto.

"Jungkook muoviti, è tardissimo!"

Lui sbuffa e si alza, con riluttanza.

Dopo aver preso i vestiti che mi servivano, mi dirigo verso il bagno alla velocità della luce. Indosso una felpa blu scuro, all'interno dei pantaloni beige e infine le sneakers bianche. Finisco di prepararmi, per poi uscire dal bagno.

Vedo Jungkook, seduto sul bordo del letto rifatto, concentrato a guardare qualcosa sul cellulare. I miei occhi scrutano la sua figura e si soffermano sul suo torace, perfettamente avvolto dal tessuto della maglietta a collo alto che indossa.

Muovo qualche passo verso di lui, finché non attiro la sua attenzione. I suoi occhi incontrano i miei, per poi scrutare attentamente il mio corpo.

Si alza dal letto, per avvicinarsi a me e inaspettatamente mi scompiglia dolcemente i capelli, che avevo appena pettinato. Mi fingo imbronciato, mentre cerco di ridare loro una forma accettabile.

"Così mi spettini tutto."

Lui sorride divertito per poi sfiorarmi una guancia, contagiandomi con la sua infinita dolcezza.

Proprio in quel momento ricordo che siamo in ritardo, quindi raggiungo la scrivania per prendere lo zaino e Jungkook fa lo stesso. Scendiamo le scale e salutiamo velocemente mia madre. Dopo aver preso al volo qualcosa da mangiare, usciamo di casa.

Decidiamo di non prendere la mia auto, visto il piccolo tratto di strada che dobbiamo fare per raggiungere la scuola, e ci incamminiamo verso essa. Ad un certo punto, Jungkook avvolge il suo braccio intorno alle mie spalle. Le mie guance vanno a fuoco, mentre lui mi avvicina al suo corpo.

In poco tempo, arriviamo a destinazione.

Attraversiamo il cancello e il cortile, finché non entriamo nella struttura. Tra tutte le persone che si trovano nel corridoio, riconosco la folta chioma di capelli di Jimin vicino al mio armadietto e lo raggiungiamo.

Con lui c'è anche J-Hope che subito mi nota e fa cenno a Jimin di girarsi, visto che era di spalle e non mi aveva ancora visto.

"Buongiorno, ragazzi!"

Jungkook saluta J-Hope, con una pacca sulla spalla e rivolge un cenno con il capo a Jimin, che si gira verso di me e mi abbraccia.

"Buongiorno, Tae!"

"Buongiorno anche a voi."

Ci allontaniamo e i suoi occhi si spostano su Jungkook. Riporta lo sguardo su di me e mi rivolge il suo solito sorrisetto.

"Non arrivavi più, stavamo iniziando a preoccuparci."

"Diciamo che ci siamo svegliati un po' tardi."

"Eravate insieme?"

"Si, ieri pomeriggio è venuto a casa mia e mia madre gli ha proposto di restare a dormire da noi."

"Oh capisco."

Jimin mi lancia un'occhiata furbetta, che ignoro bellamente.

Mi avvicino al mio armadietto e prendo tutto l'occorrente per le prossime ore. Era già abbastanza tardi, quindi, ci salutiamo per poi dirigerci verso le nostre rispettive classi.

Entro in aula e prendo posto vicino a Woo-shik, un ragazzo che ho conosciuto al corso di recitazione un anno fa.

"Buongiorno, Woo-shik."

Lui sposta lo sguardo su di me e mi rivolge un piccolo sorriso, che ricambio.

"Buongiorno, Taehyung!"

Abbiamo appena il tempo di scambiarci qualche altra parola, che la professoressa entra in classe. Le prime ore trascorrono velocemente, causando così il suono della campanella che indica l'inizio della pausa pranzo.

Decido di chiedere a Woo-shik, se vuole pranzare con me e i miei amici. Lui accetta e ci dirigiamo verso la mensa, entriamo e prendiamo posto al tavolo, dove ad attenderci ci sono i miei amici.

"Ciao, ragazzi."

Loro ricambiano il mio saluto, mentre io mi siedo vicino a Jungkook e Woo-shik prende posto al mio fianco. Vedo un vassoio pieno di cibo già posto di fronte a me e confuso sposto lo sguardo su Jungkook, che mi rivolge un dolce sorriso.

"Prima che tu possa chiedermelo, sono stato io."

"Oh grazie, Kookie."

Gli sorrido, intenerito dal suo gesto. Lui, in risposta, mi accarezza dolcemente la nuca e io inevitabilmente arrossisco.

"Di nulla, piccolo."

Ed ecco che ritorna quel nomignolo, ancora più carino se pronunciato da lui. È proprio a questi momenti che mi riferisco, quando dico che Jungkook possiede la capacità di rendermi felice anche con piccoli gesti.

Piccoli, ma significativi.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto <3

𝐇𝐢𝐝𝐝𝐞𝐧 𝐅𝐞𝐞𝐥𝐢𝐧𝐠𝐬 | Taekook |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora