7) Imbarazzo

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Invito Jungkook ad entrare in casa mia, dove regna il silenzio. Mia madre mi ha avvisato, dicendo che sarebbe uscita per comprare delle cose che mancavano in casa.

Poso lo zaino vicino al sofa e Jungkook fa lo stesso. Ci accomodiamo e io evito il suo sguardo.

Si avvicina a me e posa la sua mano sulle mie, che stavo torturando. Alzo lo sguardo e d'istinto lo abbraccio, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.

Sto diventando un koala, ma a lui non sembra dispiacere. Anzi ricambia, avvolgendo le sue braccia intorno al mio corpo.

"Sentiti libero di dirmi ciò che vuoi."

"È come se la mia mente cercasse di eliminare quel momento. Evito di parlarne perché ho paura che, così facendo, tutto possa riemergere e sopraffarmi."

Le parole sono uscite dalla mia bocca, prima che potessi rendermene conto. Sono sorpreso di essere riuscito, finalmente, ad esprimere ciò che provo realmente.

Oggi eravamo nel bel mezzo del corridoio e non me la sentivo di parlarne, vista la piega imbarazzante che stava prendendo la situazione e le occhiate curiose di alcune persone.

Jungkook aumenta la sua stretta intorno al mio corpo e io affondo il viso nel suo petto.

"Non devi aver paura, piccolo. Sono qui per ascoltarti e starti vicino."

So che per qualcun'altro queste parole posso essere scontate, ma per me sono davvero importanti.

Ha sempre cercato di rassicurarmi, farmi sentire a mio agio e mai solo. È una delle persone che più mi conosce e sa quanto ho davvero bisogno di momenti come questi.

Si allontana da me per guardarmi negli occhi e prendere il mio viso tra le sue mani, accarezzandomi le guance. È una sensazione così piacevole, quella delle sue mani calde che mi riscaldano le gote e delle sue dita che mi sfiorano la pelle.

Poso le mie mani sulle sue, accarezzandole e gli rivolgo il mio sorriso più vero e sincero. Lui discosta le sue mani dalle mie guance, per poi unirle delicatamente alle mie.

Il mio sguardo si addolcisce, notando la grandezza delle sue mani rispetto alle mie e come esse combaciano perfettamente.

L'ingresso di mia madre in casa, spezza l'atmosfera che si era creata e anche il contatto tra le nostre mani.

Ci guarda per poi rivolgere un sorriso a Jungkook, che ricambia.

"Ciao, Jungkook. Come stai?"

"Buongiorno, Minsuh. Tutto bene, grazie."

"Mi fa piacere, resti per pranzo?"

Io guardo Jungkook e lui sposta lo sguardo su di me, come per avere la mia approvazione. Io annuisco e lui si rivolge a mia madre.

"Se non disturbo, mi farebbe piacere."

"Nessun disturbo, sei sempre il benvenuto in questa casa. Se volete potete andare in camera, vi chiamerò quando è pronto da mangiare."

Io e Jungkook annuiamo, dopodiché prendiamo i nostri zaini e ci dirigiamo verso la mia camera da letto.

Quando entriamo, li posiamo vicino alla mia scrivania. Stanco, mi sdraio sul letto e Jungkook prende posto al mio fianco.

"Tutto okay?"

Mi metto seduto e riporto lo sguardo su di lui.

"Si, mi sento molto meglio dopo aver parlato con te."

𝐇𝐢𝐝𝐝𝐞𝐧 𝐅𝐞𝐞𝐥𝐢𝐧𝐠𝐬 | Taekook |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora