"Ehm r-ragazzi...p-penso che mi abbiamo presa"
Tutti si girano verso di me e vedo le loro facce farsi cupe.
"Oddio ti hanno sparato" dice tutto d'un fiato Pope.
Io metto la mano sulla spalla ma in poco tempo mi si bagna di sangue.
K: "Cosa facciamo?"
P: "Non lo so! Fermiamoci e chiamiamo un ambulanza!"
JJ: "No, non chiameremo nessuno"
JB: "La lasceremo morire?!"
JJ: "Ovvio che no John B! Lasciami fare"
Il biondo si accuccia vicino a me e si leva la canottiera, per avvolgermi la ferita.
Appena appoggia il tessuto sulla mia pelle sento un dolore acuto che mi prende tutto il braccio e una lacrime mi scenda dall'occhio, ma serro le labbra per non bloccare un urlo.
"Ehi, ehi, guardami. È tutto a posto Vic, è tutto a posto" mi dice con voce calma JJ.
John B aveva le mani tra i capelli mentre guidava a tutta velocità per arrivare a terra il più presto possibile.
Mentre Kie era impanicata e Pope cercava un kit d'emergenza.
"JJ" sussurro io.
JJ: "Sì?"
V: "Devo andare in ospedale"
JJ: "No no, non ne hai bisogno"
V: "JJ ho un proiettile nella spalla" dico in un sospiro.
JJ: "Lo so ma andare in ospedale comporta anche venire interrogati dalla polizia e ci chiederanno cosa è successo e-"
V: "JJ ti prego ascoltami. Non ce la faccio" dico io con un filo di voce.
I nostri sguardi si incrociano.
Una lacrima mi riga il viso e JJ me la pulisce con un dito.
JJ: "Resisti Vic, so che lo puoi fare"
Mi da un bacio sulla fronte e finalmente arriviamo a terraferma.
John B attracca la barca e mi aiuta insieme a JJ a scendere.
"Ce la fai a camminare?" mi chiede mio fratello.
"Penso di sì- no" rispondo io appoggiando un piede dietro l'altro ma perdo l'equilibrio.
Allora JJ mi prende in braccio e si avvicina ad un ristorante in riva al mare.
Eravamo a Figure Eight, nella terra dei nemici, ma poco mi importava.
"Un medico! Ci serve un medico!" grida Kie.
Tutti si girano verso di noi e iniziano a mormorare tra di loro.
Intanto il mio top si era inzuppato di sangue e avevo lasciato gocce per tutta la strada, dalla barca al ristorante chic.
"Ho chiamato l'ambulanza, ora arrivano" ci comunica Pope.
Si alza da un tavolo una donna e si avvicina a me e JJ.
"Mettila qui" ordina al biondo, che mi poggia su una poltrona.
La donna mi leva la cannottiera di JJ dalla spalla e inizia a studiare la ferita.
X: "Non è andata molto in profondità. L'emorragia interna è lieve. Non preoccupatevi, starà bene"
JB: "Come starà bene? Non vede? Sta sanguinando!"
X: "So quello che dico ragazzo"
Mentre aspettavamo l'ambulanza, io ero seduta su una poltrona, che avevo riempito di sangue, e le gambe erano distese sul tavolo davanti.
JJ era accucciato affianco a me che mi teneva stretta la mano.
"Vale ancora l'invito per stasera?" chiedo io sorridendo.
Lui scuote la testa ridendo e risponde "Non hai scuse"
Io mi allungo per dargli un bacio sulla guancia ma una fitta alla spalla mi costringe a rimettermi giù.
Sento una scossa arrivare fino alla pancia e inizio a sentirmi mancare l'ossigeno.
"Starà bene eh signora" dice mio fratello alla donna, che mi posa due dita sul polso.
"Ripeto, starà bene ragazzi...è del tutto normale" dice la donna.
"Basta con queste cazzate" ribatte secco JJ.
"Vic, guardami. Respira con me" continua il biondo.
Seguo il suo ritmo.
Inspiro.
Espiro.
Inspiro.
Espiro.
Poi vedo lo sceriffo Peterkin e l'agente Schoupe parcheggiare il suv davanti al locale e mi giro d'istinto verso mio fratello, che aveva visto la stessa cosa.
Qualche Kook li aveva chiamati.
JB: "Dobbiamo andare via"
K: "Cosa? Perchè?"
P: "Sta arrivando l'ambulanza"
JB: "C'è Peterkin, dobbiamo andare"
JJ e John B mi fanno alzare in piedi, davanti alla confusione della donna e delle altre persone presenti, e affrettiamo il passo verso la strada.
Ma ad ogni passo che facevo sentivo una fitta di dolore per tutto il corpo e dopo qualche metro mi cedono le gambe.
Allora JJ mi prende in braccio e io avvolgo il mio attorno alle sue spalle.
"John B dove stiamo andando?" esclama Kiara che lo seguiva correndo.
"Salite!" risponde lui, aprendo la porta del Twinkie, che non so perchè fosse in quella zona.
JJ, aiutato da Pope, mi fa sdraiare nel furgoncino e John B parte a tutta velocità.
"Vic stai bene?" mi chiede Pope.
Oh no guarda, mi hanno semplicemente appema sparato.
"Alla grande Pope" rispondo io.
JJ guarda male il nostro amico e poi si rivolge a me "Li prenderemo quei bastardi, non ti preoccupare"
"Non mi interessa di quelli JJ, voglio solo sapere cosa c'è dentro quella borsa" dico io riferendomi al borsone nero che John B aveva trovato nel Grady-White.
"La borsa non è un nostro problema ora" dice Kie dal sedile anteriore.
Dopo qualche minuto, arriviamo all'ospedale e ci precipitiamo dentro.
"Aiuto! Ci serve aiuto!" esclama JJ appena entriamo nell'ingresso.
K: "Le hanno sparato!"
Viene in mio soccorso un infermiera che chiama subito dei medici e mi fa sdraiare su un lettino.
"Vic! Victoria!" grida John B mentre mi stavano portando verso la sala operatorio.
Mio fratello mi raggiunge, ma viene bloccato da alcune infermiere che gli dicono "Non puoi stare qui, torna dai tuoi amici"
Ma John B le ignora e resta attaccato al lettino, mi prende la mano tra le sue e mi sussurra "Andrà tutto bene Vic, tu sei forte e coraggiosa"
Sono le ultime parole di conforto che sento prima di entrare in sala operatoria.
Poi il buio.----------------
"Ben svegliata, l'operazione si è conclusa con successo"
Apro con fatica gli occhi, accecati da una luce fredda e vedo attorno a me circa cinque medici, che mi fissavano.
Riacquisto la sensibilità al corpo e giro il collo da una parte, poi dall'altra.
Punto i piedi, allungo le dita.
Poi guardo la mia spalla sinistra fasciata.
Avevo il braccio immobilizzato e non sentivo niente dalla clavicola sinistra in giù.
"Cosa avete fatto?" sbiascico io.
"Ti abbiamo tolto il proiettile cara" risponde un'infermiera calma, come se fosse una cosa normale.
"JJ? Dov'è JJ?" domando io.
"È fuo-"
"E John B? Kie? Pope? Dove sono tutti?"
Inizio ad impanicare, sento il cuore che batte a mille e un bruciore pungente alla spalla.
"Calma, calma. Non devi agitarti, è tutto a posto" dice la ragazza accorrendo al mio letto.
Io deglutisco e annuisco, guardandola negli occhi color ambra.
"Ora mi devi ascoltare"
"Ok"
"Dovrai tenere questa fascia per due settimane, non fare niente di faticoso e stai a riposo per i prossimi giorni. Se senti male, è normale...insomma, hai avuto un proiettile nella spalla fino a qualche ora fa..."
"Devo andare dai miei amici"
"Aspetta qui, ti dobbiamo fare delle ultime punture"
Mi guardo le braccia e noto che avevo degli aghi minuscoli puntati nella mia pelle, ma era come se non ci fossero.
Ho sempre avuto una certa insensibilità verso le punture, non mi hanno mai fatto nè impressione nè male.
L'infermiera si avvicina a me e introduce un liquido vicino al mio gomito, per poi lasciarmi andare.Cammino lentamente lungo il corridoio dell'ospedale.
Mi ha sempre dato i brividi.
Il suo odore.
I suoi colori.
I suoi rumori.
Non ho di certo buoni ricordi in questo luogo, ma c'è sempre una prima volta.
Vedo in fondo al corridoio i miei amici che mi aspettavano.
Kie, Pope e John B erano seduti, mentre JJ stava girando in tondo davanti a loro.
Appena mi vede, mi corro incontro allargando le braccia ma poi si ferma, vedendo le mie condizioni.
Mi stringe a sè con un braccio, senza toccare la spalla ferita, e mi sussurra "Ero in ansia per te Vic, piccola bastarda"
V: "Era il mio obbiettivo fin dall'inizio"
JJ: "Farmi preoccupare?"
V: "Esatto. Per una volta sei tu quello preoccupato"
"Vieni qui sorellina" dice John B abbracciandomi.
JB: "Te l'avevo detto"
V: "Cosa?"
JB: "Che l'avresti fatta"
Io gli sorrido e poi vado ad abbracciare Kie e Pope.
Dopo aver firmato dei documenti, possiamo finalmente uscire dall'ospedale, quindi saliamo sul Twinkie e torniamo allo Chateau.
P: "Cavolo Vic, ci hai fatto prendere un infarto"
K: "Non uscivi più"
V: "Ragazzi avevo un proiettile piantato nella spalla"
JJ: "Non è una buona scusa"
Guardo il biondo negli occhi e mi ci perdo.
I suoi occhi azzurri avevano questo effetto su tutte le ragazze.
Inizialmente non capivo il perchè, ma ora lo vedo, eccome se lo vedo.
Distolgo lo sguardo imbarazzata e mi affaccio fuori dal finestrino.
JB: "Vic tira dentro la testa! Vuoi spaccarti pure il naso?"
V: "Scusa mamma!"
Arriviamo allo Chateau e tutti corrono al molo, dove avevano lasciato il borsone.
Io li raggiungo dopo un po' e per fortuna la borsa era ancora lì.
K: "Che cosa pensate che contenga?"
JB: "Non lo so"
JJ: "Un paio di chili di droga che valgono quanto un automobile"
V: "Uuuu"
P: "Possiamo aprire il borsone!"
JB: "Wow Pope è una rara esplosione di emozioni"
JJ: "Qualcuno è eccitato ora"
P: "Mi state uccidendo con le vostre supposizioni. Aprite quel borsone e basta!"
John B apre la cerniera e trova un contenitore a forma di borraccia, quindi svita il tappo.
Sulla sua mano cade una bussola bronzea, vuota al suo interno.
P: "Oh wow! Bel lavoro ragazzi! Abbiamo trovato una bussola"
Io la osservo con cura e poi mi giro di scatto verso mio fratello, che non stacca gli occhi dall'oggetto.
JJ: "Che c'è? Non vale niente"
JB: "Era di nostro padre"
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You can't kill a Pogue || JJ Maybank
FanfictionVictoria B. Routhledge è una sedicenne ribelle, ormai abituata alla vita da Pogue nelle Outer Banks. Dopo un anno in riformatorio, torna alla sua vita quotidiana, ritenuta da alcuni noiosa da altri emozionante. Ma al rientro a casa, qualcosa tra lei...