"Quindi facciamo così? Salpiamo e basta. Ci dimentichiamo di John B?" dice JJ mentre stavamo navigando in mare.
"JJ..." mormoro io prendendogli la mano, ma lui la scosta.
JJ: "Non dovevamo lasciarlo. Torniamo indietro"
C: "No! Ci prenderanno. Che razza di piano sarebbe?"
JJ: "È un piano per restare uniti Cleo"
C: "Allora moriremo insieme"
K: "Ha ragione. Dovevamo andarcene, o adesso saremmo legati nel retro di un pick-up. Abbiamo fatto la cosa giusta"
Il telefono nella mia tasca inizia a suonare e io lo prendo in mano.
"Chi è?" chiede il biondo.
"È Portis" rispondo io.
"Ma no, è John B, è decisamente John B. Aspetta" dice JJ prendendo il telefono
"JJ! Aspetta! Dammi il telefono, voglio rispondere io" ribatto io strappandogli il cellulare dalle mani.
"John B? Sei te?" chiedo io.
"Sì, sono io" risponde lui dall'altra parte della cornetta.
"Oddio, stai bene? Dove sei?" gli chiedo io.
"Metti in vivavoce" mi dice JJ.
"Shh, zitto JJ non riesco a sentirlo" lo rimprovero io.
"Sono al molo. Gli uomini di Singh sono dappertutto" dice John B.
"Merda, mi spiace averti lasciato lì. Dobbiamo tornare?" gli chiedo io.
"No, non preoccupatevi"
"Vivavoce!" esclama Kie.
"Ok ok! Aspetta, John B, ripetilo" dico io dopo aver attivato il vivavoce.
"Non preoccupatevi per me, ok? Qui tira una brutta aria. Allontanatevi più che potete-" risponde mio fratello ma la sua voce inizia a sgranarsi.
"Merda...John B, non ti sentiamo!" dico io al telefono.
"Fammici parlare" mi dice Sarah e le lascio il telefono.
"John B, stai bene? Cos'è successo?" gli chiede la ragazza.
"Sto bene. Ho trovato..." risponde John B.
Ma la sua voce si interrompe di nuovo.
"John B?" chiede Sarah.
"È vivo"
Sono le uniche parole che riesco a percepire chiaramente.
Guardo subito JJ e lui ricambia lo sguardo.
"Chi? John B? Hai trovato papà?" gli chiedo io.
"Victoria?" dice una voce più profonda di quella di mio fratello, anch'essa a scatti.
"Papà? Papà sei te?" chiedo io speranzosa strappando il telefono dalle mani di Sarah.
"John B? Mi senti?"
"Andate a Kildare"
"Kildare? Perchè-?" chiedo io ma la linea cade.
"John B! Rispondi!" esclamo io e tiro il telefono su un divanetto.
JJ: "Ehi, Vic, tranquilla"
S: "Kildare? Che diavolo?"
C: "Victoria, pensi che abbia trovato vostro padre?"
V: "Penso di sì"
P: "Sicura? Nel senso, è scomparso da quasi un anno"
V: "E allora? L'avete sentita pure voi l'altra voce vero? Era lui, ne sono sicura"
JJ: "In effetti sembrava la voce di Big John:
P: "La connessione andava malissimo. Poteva essere chiunque"
V: "Ok ma era lui! Riconoscerei la sua voce tra milioni. Ne sono sicura. Era papà"
Pope mi guarda con un espressione di pietà in volto, come facevamo ormai tutti.
Da quando mio padre è scomparso, appena saltava fuori quell'argomento, non facevo altro che venire guardata con pietà e trattata come una bambina indifesa da tutti.
Non ce la faccio più.
K: "Sarah, che dici? Torniamo indietro?"
JJ: "Siamo indifesi, quindi dobbiamo prendere una decisione, e in fretta. Torniamo o proseguiamo?"
La ragazza non risponde e guarda il mare in silenzio.
JJ: "Sarah, forza! Dobbiamo decidere"
S: "Ha detto di andare"
JJ: "Aspetta"
S: "Andiamo"
JJ: "Sarah!"
S: "Andiamo!"
Quindi il biondo prende in mano il timone e fa avanzare la barca sulla superficie luccicante del mare.----------------
Il sole stava per sparire all'orizzonte e il leggero vento provocato dal movimento della barca mi muoveva i capelli mossi.
Io ero al timone ed era rimasto solo JJ a farmi compagnia...non che mi dispiacesse.
"Quindi, si torna a casa eh?" fa il biondo
"Casa dolce casa" rispondo io ironica.
"Sarà difficile, sì, ma noi siamo Pogue giusto? Chiunque proverà a mettersi sulla nostra strada, lo affronteremo, insieme"
"E lo facciamo a fettine"
"Non vedo l'ora di vederti in azione" dice JJ facendomi ridere.
Il biondo si alza dal divanetto e mi abbraccia da dietro, facendomi venire le farfalle allo stomaco.
Mi da un bacio sulla guancia e io mi giro per sentire le sue labbra sulle mie.
Dopo il bacio, la mia bocca si allarga in un sorriso e pure quella del biondo.
"Ti amo da morire" sussurra JJ.
"Io ti amo di più"
"Impossibile. Io ti amo infinito"
"E io più dell'infinito"
Scoppiamo tutti e due a ridere e in quel momento arriva Kiara.
"Ehi Kie" la saluto io e lei risponde con un cenno, non molto convinto.
Il suo sguardo si posa su JJ e poi verso il basso.
"Sì ehm...dobbiamo fermarci a prendere delle provviste. La città più vicina è St. Kitts" ci comunica Kie.
"Ricevuto capitano" ribatto io facendole il saluto militare e la ragazza abbozza un sorriso, poi se ne va.
"Sbaglio o è stato estremamente imbarazzante?" chiede JJ.
"No, l'ho notato anch'io. Aspetta, prendilo te" rispondo io e vado dietro a Kiara.
La trovo seduta a prua, con i piedi penzolanti.
Mi siedo affianco a lei e rimaniamo in silenzio, con solo il rumore del mare.
"Stai bene?" le chiedo io.
"Sì sì...sto benissimo. Perchè?" risponde lei tenendo lo sguardo fisso verso l'orizzonte.
"Kie, sono seria"
"Pure io"
"Sei la mia migliore amica, Kie. So quanto mi stai mentendo"
"Non sto mentendo Vic"
"Ok, va bene...allora se non stai mentendo, come mi spieghi quello che è successo prima con JJ?"
"Perchè? Cos'è successo?"
"Oh andiamo Kie, non puoi non aver notato il disagio che c'era nell'aria"
"Beh, non l'ho notato"
Io sbuffo e poi mi alzo per andarmene, ma Kie finalmente parla.
"Era per JJ"
"JJ? Perchè?"
"Io...ehm...mi piace"
Rimango paralizzata dalla sua risposta e poi ribatto "Scusa, cosa?!"
"Mi piace JJ. Ho una cotta per lui da almeno due anni. E lo so che è sbagliato e non dovrei dirtelo perchè è il tuo ragazzo ma non ce la faccio più a tenermelo per me" risponde Kie alzandosi pure lei in piedi.
"Perchè non me l'hai mai detto?"
"Perchè sapevo che piaceva pure a te e non volevo immischiarmi e rubartelo"
"Rubarmelo? Come se fosse un oggetto? Se provavi dei sentimenti così forti per lui potevi dirglielo e basta, magari ricambiava e in quel caso me ne sarei fatta una ragione, o magari no, e in quel caso te ne saresti fatta te una"
"Scusa se volevo aiutare la mia migliore amica"
"Non avevo bisogno del tuo aiuto. Non l'hai detto perchè pensavi che tu avresti avuto più possibilità di me? Solo perchè sei ricca e bella?"
"Vuoi sapere se lo pensavo davvero? Beh, sì, lo pensavo. Quindi devi solo ringraziarmi"
"Oh, Kiara, grazie per non avermi rubato il ragazzo che avrebbe di sicuro scelto te perchè sei più bella e più ricca"
"Non prendermi in giro Victoria"
"Tu mi stai prendendo in giro! Tutto questo tempo, in cui io ti dicevo quanto mi piaceva JJ, tu sotto sotto pensavi di essere migliore di me. Sei una stronza Kiara"
"Lo penso perchè è vero. Chi è andata in riformatorio? Tu. Chi si comporta sempre come una cazzo di psicopatica? Tu. Sei sempre tu il problema Victoria"
Una lacrime mi riga il viso, ma io la asciugo in fretta.
Non potevo credere alle mie orecchie.
Era la mia migliore amica.
Quella di cui mi potevo fidare.
Quella con cui potevo parlare di tutto.
Quella con cui facevo le cazzate di notte.
E invece era un'amica falsa.
"Sai una cosa, Kie? Pope aveva ragione su di te. Tu sei una kook e lo sarai per sempre. A te piace la vita da ricchi, avere sempre da mangiare, avere una famiglia che ti vuole bene, una casa grande come una cazzo di città in cui puoi tornare quando vuoi. Dici di essere una di noi, ma in realtà non vuoi esserlo. Ti ricordi il tuo anno da Kook? Perchè io sì, eccome se me lo ricordo. Ci avevi dimenticati, usati e buttati nel cestino. Poi, quando i tuoi nuovi amici avevano deciso di non volerti più, sei tornata in ginocchio da noi. E noi, come degli idioti, ti abbiamo accolta. Io ti accolta Kie, ti ho raccontato tutti i miei segreti, ti ho sempre aiutata, ti sono stata vicina nei momenti più difficili. E ora mi fai questo? È una pugnalata al cuore, dritta al cuore"
"Ti ho solo detto la verità Vic. Non è un mio problema se non vuoi accettarla. E poi, sì, hai ragione, mi piace essere una Kook. Al contrario tuo posso comprarmi tutto quello che voglio quando voglio, ho una stanza tutta mia che non sia ricoperta di muffa e ho dei genitori amorevoli che si preoccupano per me. Tu non hai niente di tutto questo e per questo sei invidiosa fino alla morte. Secondo te perchè tuo padre preferiva John B, eh?"
Le tiro uno schiaffo sulla guancia e dico "Stai zitta Kiara"
"Era uno schiaffo?" chiede lei toccandosi il volto.
"Sei proprio perspicace"
La ragazza mi spinge quindi io ricambio.
Allora lei mi tira i capelli e io le pesto il piede.
"Lasciami!" esclamo io.
"No lasciami te!" grida lei.
"Toglimi le mani di dosso!"
"Hai iniziato te!"
"Ti odio!" le grido io, mentre le stavo tirando dei pugni e lei mi teneva per un braccio.
Arrivano gli altri e appena ci vedono picchiarci intervengono.
"Ragazze! Ferme!" esclama JJ separandomi da Kiara.
"Kie! Basta!" la rimprovera Pope, tirandola lontano da me.
"Cos'è successo?" chiede Sarah.
"È successo che Kiara è un'amica di merda, falsa e presuntuosa!" rispondo io.
"Tu sei una stronza egoista!" ribatte Kie.
"Ehi! Basta! Finitela!" interviene Pope.
"Pensavo fossi la mia migliore amica, e invece sei una falsa! Stronza!" continuo io, con la voce sul punto di un pianto.
"Vic! Basta, finiscila. Forza, vieni" dice JJ e mi porta via da Kiara, che mi guarda con spocchiosità.
"Ehi, ragazzi! Siamo arrivati! Andiamo a rubare qualcosa!" esclama Cleo dall'alto, che non si era resa conto di cosa fosse successo.
"Non ora Cleo" ribatte Sarah.
"Oh...ok, mi avete rovinato l'entusiasmo" fa la ragazza.
Io e JJ andiamo a poppa e io mi siedo, incrociando le braccia.
"Mi vuoi dire cos'è successo tra te e Kie o resterai con il broncio?" mi chiede il biondo, sedendosi affianco a me.
"Non è successo niente" rispondo io con la testa bassa.
"Non sembrava niente. Insomma, ve le siete dette di brutto"
"Non ne voglio parlare"
JJ si avvicina a me e mi avvolge le spalle con un braccio.
Inizia a giocare con i miei capelli e poi mi da un bacio sulla guancia.
"Ok, quando te la sentirai me lo dirai" dice lui e si alza.
"Siamo migliori amiche, JJ. Non hai idea di quanto faccia male" dico io con la voce rotta.
"Quanto fa male sentirsi dire certe cose da una persona di cui ti fidavi. Fa fottutamente male"
Il biondo mi abbraccia e io mi libero in un pianto sulla sua spalla.
"Non litighiamo mai" singhiozzo io.
"Lo so, Vic, lo so" mormora JJ accarezzandomi i capelli.
"Per tutto questo tempo, non era solo che un amica falsa. Non ci posso credere"
"Cosa ti ha detto?"
"No, è meglio che non te lo dica. Non voglio rovinare la vostra amicizia"
"Dimentica la nostra amicizia, se ti ha detto qualcosa di brutto puoi dirmelo"
"Perche mi ha detto qualcosa di bello? È stata una stronza" dico io staccandomi da lui.
"Avete litigato per la situazione imbarazzante di prima? C'entro io? No ti giuro se c'entro io-"
Per un secondo avevo pensato di dirgli esattamente tutto quello che ci eravamo dette, ma mi fermo prima di peggiorare ulteriormente le cose.
"No, JJ, non c'entri te. Non ti preoccupare" lo interrompo io, dandogli un bacio sulla fronte.
"Era per una cosa di tanto tempo fa, che onestamente pure io mi ero dimenticata" mi invento io e il biondo annuisce.
"Ok, bene, ora lo sai vero che dovrò escogitare un piano per farvi fare pace?"
"Oh no, ti prego no JJ" dico io ridendo leggermente.
"Oh sì. Siamo pogues, non litighiamo mai"
Pogues...pfft...non tutti siamo pogues.
Io mi sdraio sul grande divano all'interno e mi sommergo di coperte.
Socchiudo gli occhi ancora umidi dalle lacrime e mi addormento.Spazio autrice ♡
Ciao a tutti!
Lo so che è del tutto inaspettato ma dovevo aggiungere un po' di drama...era troppo calmo per i miei gusti e i Pogues si annoiano quando non c'è il plot twist.
Comuuunque, spero che la storia vi stia piacendo!
Scusate per eventuali errori e ci vediamo al prossimo capitolo ♡
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You can't kill a Pogue || JJ Maybank
FanfictionVictoria B. Routhledge è una sedicenne ribelle, ormai abituata alla vita da Pogue nelle Outer Banks. Dopo un anno in riformatorio, torna alla sua vita quotidiana, ritenuta da alcuni noiosa da altri emozionante. Ma al rientro a casa, qualcosa tra lei...