Capitolo 28

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Esco dall'aula di scienze e mi imbatto in qualcuno, che riconosco subito.
"Kie!"
Ma lei non risponde e continua per la sua strada.
Poco dopo sfrecciano davanti a me Pope e JJ.
Quest'ultimo mi vede ed esclama "Biblioteca! Ora!"
Cosa avevano in mente ora?
Li seguo correndo e, urtando diverse persone, raggiungo la biblioteca.
"Ragazzi! Che succede?" esclamo una volta entrata.
"Shhh!" mi sgrida la bibliotecaria.
"Pope ha ricevuto una lettera strana" mi spiega Kie.
"Quel tipo era del comitato per le borse di studio. Guardate"
Pope porge la lettera a JJ, che la apre.
K: "A voce alta"
Era in corsivo, JJ non sa leggerlo.
JJ: "Non so leggere il corsivo"
Ecco.
Kie gliela strappa di mano e inizia a leggerla a voce alta.
K: "Caro signor Heyward, le scrivo perché ho prove materiali che possono scagionare John B. Routhledge. È di vitale importanza che mi incontri di persona nel mio ufficio in King Street 27, Charleston, alle 20:00 di questa sera. Venga da solo. Saluti, C. Limbrey"
JJ: "Charleston?"
V: "Stasera? È impossibile"
JJ: "Dovremmo partire tipo ora"
K: "Io ho un'ora libera"
JJ: "Cosa significa "prove materiali"?"
K: "Che può scagionare John B"
JJ: "Ah merda allora si va a Charleston"
K: "Devo dirlo a mia mamma. Stavolta non la daremo a Shoupe"
JJ: "Assolutamente"
P: "Non sono sicuro ma credo che chiunque sia questo Limbrey potrebbe essere collegato al capitano della Royal Merchant" dice Pope guardando il pc
V: "Ma che cazzo?"
X: "Shhh!"
JJ: "Quindi? Che si fa?"
P: "Andiamo a Charleston"

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V: "Secondo te queste grida sono della madre di Kiara o della coppia qui affianco che litiga?"
P: "Che coppia?"
V: "Quella" dico indicando una coppia di giovani, probabilmente sposati, nel portico della villa affianco.
P: "Come hai fatto a vederli?"
V: "Io vedo e sento tutto ragazzi, ricordatevelo"
JJ: "Così mi spaventi"
P: "Siete mai stati a Charleston?"
JJ: "Una volta. A sette anni. La gita più bella che abbia mai fatto. Ero con la mia babysitter, Clara, perchè mio padre era troppo occupato a rubare. Andammo a prendere il gelato, ma dovettimo prendere un cono per due perchè due coni costavano troppo. Poi implorai Clara di comprarmi un cappellino mimetico e lei me lo comprò con gli ultimi spiccioli che ci rimanevano. Dio quanto tempo è passato"
P: "Tu, Vic? Sei mai stata a Charleston?"
V: "Tante volte. Il mio riformatorio era nel paese vicino. Ci portavano spesso a Charleston per fare dei lavori socialmente utili, li chiamavano così. In realtà ci sfruttavano per pulire i parchi e basta. Quanto le odiavo quelle gite. Perché c'era sempre lo stesso poliziotto di guardia ed era uno stronzo. Meglio se non vi dica cosa ci diceva..."
JJ: "Di poliziotti stronzi ne abbiamo incontrati tutti"
V: "No, fidati J, quello lì era insuperabile. Mangiava e lasciava cadere apposta le cartacce per terra, così noi avevamo il doppio del lavoro. Guardava ogni ragazza che passava e ogni volta tormentava una mia amica. Le dava il tormento, non la lasciava respirare. Il perchè di questo accanimento non l'ho mai saputo ma non era un problema mio"
JJ: "Cazzo pensavo fosse più bello il riformatorio"
V: "Però è divertente rompere le palle ai poliziotti. Molto consigliato"
JJ: "La stanno prendendo bene"
I genitori di Kiara stavano discutendo con la figlia sul patio e sua madre era davvero incazzata.
JJ: "Come hai preso il furgone? So che tuo padre non te l'avrebbe mai dato"
P: "Ho svitato le valvole d'aspirazione e l'ho acceso con una denotazione"
JJ: "Ora lo porti a casa di tuo cugino Jeff, lui lo sistema, passiamo la notte lì"
P: "Passiamo la notte lì"
JJ: "Ti sto influenzando Pope. Mentire al tuo vecchio, rubare il furgone. Mi ricorda qualcosa"
Il viso di Pope si incupisce e io do una gomitata a JJ.
JJ: "È un argomento difficile, scusa"
P: "Direi che abbiamo circa 18 ore prima che perda le staffe. Se lo riportiamo prima, siamo a posto"
"Guarda la tua vita Kiara!" urla il padre alla ragazza che stava salendo sul furgone.
"Bello vedervi, signori Carrera!" esclama JJ
"Salve, signora. Ve la riportiamo ad un'ora ragionevole e sana e salva" dice Pope.
"Kiara, ascoltami. Se vuoi andare, vai, ma se non torni ad un'ora decente, non tornare affatto!" la minaccia sua madre.
"Sta solo bluffando" dico io dalla macchina.
Kie sale nel furgone e si siede affianco a me e JJ saluta i signori dicendo sorridente "Buona giornata!"
"Sarebbe molto più facile senza genitori" dice la ragazza.
Io guardo JJ e lui ricambia lo sguardo.
In pochi secondi ci eravamo detti mille parole.
Vivere senza genitori poteva pure essere uno spasso: fai quello che vuoi, non hai nessuno che ti pressa.
Ma d'altra parte, è la cosa più triste che può accadere.
Ti devi arrangiare, nessuno si preoccupa veramente per te e, soprattutto, ti manca quell'amore materno, o paterno.
Io non l'ho mai provato, quello materno.
Mia madre se ne è andata quando eravamo piccoli e non mi ricordo niente.
Solo ora mi rendo conto di quanto mi mancava quell'amore materno, ne avevo bisogno.
Kie non si rende conto di quanto è fortunata ad avere due genitori che si preoccupano per lei.

You can't kill a Pogue || JJ MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora