Capitolo 44

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Dopo ore in barca, finalmente avvisto un'isola in lontananza.
V: "Ragazzi, un'isola!"
P: "Finalmente!"
JJ: "Sì! Ce l'abbiamo fatta!"
C: "Volete davvero andare in un isola sperduta?"
JB: "Meglio di navigare per sempre"
K: "Secondo voi, sono le Outer Banks?"
S: "Spero di no"
V: "No. Ci siamo allontanati troppo per raggiungerli in così poco tempo"
Man mano che ci avviciniamo all'isola, si vede sempre più vegetazione.
Di sicuro non era abitata.
Fermiamo il gommone vicino alla costa e scendiamo tutti e sette.
Mentre io e le ragazze andiamo a riposarci sotto a delle palme, i ragazzi tirano la scialuppa fino alla spiaggia.
"JJ, tutto bene?" gli chiede John B, una volta portato il gommone sulla terraferma.
"Sì, solo ancora un po' frastornato" risponde lui.
Si siede affianco a me e mi porta un braccio attorno alle spalle, permettendomi di appoggiare la testa sulla sua spalla.
S: "Vic, il tuo polso?"
V: "Un po' rotto. Guarirà"
JJ: "Ok, qualcuno sa dove siamo?"
P: "Spiaggia deserta. Isola sconosciuta"
JJ: "Lo prendo come un no. Piano A, eh Pope? È andato bene"
P: "Non può andare peggio"
V: "C'è sempre peggio, Pope"
P: "Non abbiamo altro da perdere! La croce, persa"
S: "L'oro, perso"
JJ: "Se avessimo un centesimo per ogni volta che ce le siamo prese, saremmo a 50,50 dollari"
V: "Saremmo ricchi"
S: "Non mi fa stare meglio"
JB: "Sì, hai ragione. Però, ci è...a volte, ci è andata bene"
P: "Tipo?"
JB: "Il locale caldaia. Se la caldaia non fosse esplosa, Rafe mi avrebbe ucciso"
V: "Pure a me. Nel senso, aveva la pistola dritta sulla mia testa"
K: "Come hai detto che sei riuscita a scappare?"
V: "Un calcio lì dove fa più male e mi sono presa la pistola. Ne sono uscita con un polso rotto, però"
JJ: "Ha una certa ossessione per i Routhledge"
JB: "Sì"
C: "E comunque, è esplosa nel momento in cui ho smesso di alimentarla"
JB: "Mi rubi la scena, Cleo"
C: "Scusa"
JB: "Pope...sei parente di Denmark Tanny"
P: "E ho perso tutta l'eredità"
JB: "Sapete cosa?" dice John B alzandosi.
"Non c'è niente da fare. Questa è la vita da Pogue. Siamo nei Caraibi. È il nostro piccolo angolo di paradiso. Con i miei amici, la mia famiglia. Non vorrei essere con nessun altro. E mentre vi lamentavano per ogni cosa, JJ, io guardavi a tutte quelle onde"
"Ce n'è qualcuna" dice il biondo sorridendo.
"Solo qualcuna" fa mio fratello.
"Vic" dice John B, accuattandosi davanti a me.
"John B?"
"So che vuoi andare"
"Ho un polso rotto"
"Non è una scusa"
Do un'occhiata a quelle onde.
Erano proprio invitanti.
"Non abbiamo una tavola" osserva Kie.
"Possiamo fare bodysurf, finchè non costruiamo le tavole" propone John B.
"Patetico" commenta Kiara.
"Pope? Andiamo amico" dice John B.
"Sono molto attraenti" dice lui.
"Esatto"
"Non c'è nessuno. Possiamo stare qui per un po'. Possiamo considerarlo nostro" dice Pope.
"Ho sempre voluto avere un'isola tutta mia" dico io.
"Poguelandia" fa JJ con una voce buffa.
"Santo cielo" mormora John B.
"La dichiaro Poguelandia. Mi piace come suona. Farò una bandiera. Ci metterò un pollo con un reggiseno di cocco, e uno spinello, con le Crocs" dice il biondo.
"Sembra un pollo piuttosto fico" commento io.
"Non è solo un pollo, è Joe" precisa JJ
"Cosa?" chiede Kie.
"Chicken Joe! Lo adoravo da piccola" esclamo io.
"Proprio lui. Il re delle onde" dice JJ facendomi ridere.
Il biondo mi porge una mano e io la uso per alzarmi.
"Dopo di lei" fa lui inchinandosi.
"Oh sta zitto" dico io dandogli un bacio sulla guancia.
Cogliendomi di sorpresa, mi prende in braccio e corre verso il mare.
"JJ! Non ci provare! JJ!" esclamo io.
Ma lui non mi ascolta e mi butta in acqua.
Tutti gli altri gridano divertiti mentre io, appena torno in superficie, rincorro JJ per tutta la spiaggia, finchè non si arrende e io gli salto sulla schiena ridendo.
"Ti odio, piccola peste" dice il biondo.
"Sai che non è vero" gli dico io nell'orecchio
"Ovvio che non è vero. Tu sei il mio vero tesoro" ribatte JJ e mi fa scendere a terra.
"Chi è pronto per un po' di pesca?" chiede John B.
"Andiamo!" esclama JJ.
Mentre camminavamo verso la foresta in cerca di materiale per creare delle lance, mi giro verso l'oceano.
Il sole stava tramontano e colorava l'acqua di tutte le tonalità di rosso e arancione.
Lì, da qualche parte, c'era tutto quello per cui avevamo lottato, sofferto, gioito e soprattutto quello che ci ha sempre tenuti insieme.
Perchè, nonostante tutto, noi siamo Pogues e lo saremo per sempre.

You can't kill a Pogue || JJ MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora