Capitolo 56

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Il piano di JJ ci ha portato a Rockfish, una bettola nel Cut, frequentato o da spacciatori o da turisti che si lasciano ingannare dalla vista mare.
"Rockfish. Il posto giusto per prendere la gente a bottigliate" dice John B una volta arrivati.
"Qui c'è un tizio, che sta sempre qui, e sposta parecchi carichi. Mio padre lavorava per lui" spiega JJ.
"Andiamo" fa lui scendendo dal Twinkie.
"Ti prego, JJ non dirmi che è Barracuda Mike" dico io, uscendo dal van.
"Ok, non te lo dico" ribatte lui, avviandosi verso il bar.
John B e io lo seguiamo.
"E dai, non c'è una soluzione migliore?" si lamenta mio fratello.
"Oh, hai ragione. Ce n'è una. Ah no aspetta, non c'è. Fatevene una ragione. Sul serio, non abbiamo molto tempo, vostro padre ha bisogno d'aiuto subito, e questo tipo ci porterà in Sudamerica il prima possibile. Fidatevi. Lasciate parlare me, ok?" dice il biondo, e io ero sempre meno convinto.
Mi guardo attorno e vedo diversi rozzi uomini fissarmi.
Ci ero abituata, ma non lascio mai perdere.
Quindi dico con una smorfia "Che cazzo avete da guardare?"
Gli uomini si guardano divertiti e uno di loro risponde "Niente principessa".
"Vaffanculo" ribatto io facendogli il dito medio e John B mi rimprovera "Vic! Sei pazza? Quelli ti tagliano il dito e lo usano come portachiavi"
"E allora? Mi fissavano" ribatto io alzando le spalle.
"Ignorali" dice mio fratello e io alzo le spalle.
"Ehi, Mike! Ti ricordi di me, vero? Ce l'hai sulla punta della lingua. J..." dice JJ avvicinandosi al temuto Mike.
"Il figlio di Luke!" esclama lui.
"Sì, va bene anche così. Anche detto JJ" mormora il biondo e io ci ero rimasta male per lui.
"Questo è un mio caro amico, John B. E questa è la mia ragazza, Victoria" ci presenta JJ mettendomi un braccio attorno alle spalle.
"Routhledge!" esclama Mike.
"Già, proprio noi" mormoro io.
"Ho sentito storie su di voi" dice Mike.
"Uccide poliziotti a sangue f-freddo" fa JJ, notando che un alto uomo si era appostato sull'uscio, proprio affianco a me.
"Non è vero" ribatte John B.
Mi giro verso l'uomo e dico con un cenno "Bei tatuaggi"
Lui si guarda le braccia e poi torna a fissarci con uno sguardo omicida.
"Senti, Mike, sarò onesto sul perchè siamo qui. Siamo in un mare di guai, e stiamo cercando di andare in Sudamerica..." spiega JJ.
"Mi spiace, Slick, ma ho venduto l'agenzia di viaggi" risponde lui sogghignando.
"Beh, ma noi non vogliamo mica chiedere l'elemosina. È un dare-avere. Un rapporto simbiotico" dice il biondo.
"Esatto" mormora John B.
"Dobbiamo solo parlarne in privato...se a te va bene" propone il biondo.
Mike si stacca dal suo coltello per il pesce e si allontana sul molo.
"Restate qui. Torno subito" fa JJ.
"No, non provarci nemmeno. JJ! Bastardo" dico io mentre il biondo corre dietro a Mike.
Io e John B ci guardiamo e io volto le spalle allo scagnozzo di Barracuda Mike che iniziava a inquietarmi.
"Vic, non dargli le spalle. È maleducazione" sussurra mio fratello.
"Mi fa paura"
"Girati"
"No"
"Ci sta guardando ancora più male. Girati verso di lui. Dannazione" dice John B a denti stretti e mi fa voltare con lo forza.
Guardo negli occhi l'uomo e poi dico cercando di nascondere la paura "Quindi, ehm...cos'avete pescato da queste parti?"
"Soldi" risponde lui.
"Mi sembra giusto" fa John B.
"Beh, beati voi" dico io ridendo, ma nessuno dei due accenna un sorriso.
Finalmente sento la voce di JJ avvicinarsi e compare, stranamente vivo.
"Andiamo" dice lui prendendomi per la mano.
"È stato un piacere. Ci vediamo!" esclamo io.
Usciamo di fretta da quella baracca e mentre passo davanti agli uomini che prima mi fissavano, gli mando un bacio per prenderli in giro.
V: "Quindi, ce l'hai fatta?"
JJ: "Sì"
JB: "Che dobbiamo fare in cambio?"
JJ: "Una cosina"
V: "Oddio JJ cosa hai combinato?"
JJ: "Niente! Ok?"
JB: "Ogni volta che lo dici, non è mai una cosina"
JJ: "Ok, è letteralmente il lavoro più facile del mondo. Dobbiamo scaricare un aereo e basta. Hai presente la Delta e la United? Prendono i bagagli dalla...faremo quello. Poi prendiamo i biglietti per il Sudamerica e beviamo piña colada"
V: "Sei sicuro?"
JJ: "Sì! Voi Routhledge dovete imparare ad avere un po' più fiducia degli altri. Sarà un gioco da ragazzi"
John B si mette al volante e io mi siedo sul sedile anteriore, precedendo JJ che se ne va dietro lamentandosi.
Dovevamo andare a fare quella "cosina" alle 17 e 30, e questo significava spingere l'acceleratore perchè mancavano solo 30 minuti e noi eravamo praticamente dalla parte opposta dell'isola.

You can't kill a Pogue || JJ MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora