EMANUELA'S POV
Indicai casa di Davide a Giulio per fargli capire che dovevo scendere lì.
Giulio: è casa tua?
Intanto cercavo il numero di Davide nella rubrica.
Io: no, è casa di Dav, mamma crede che io sia a scuola e lui non è andato a scuola per aspettarmi.
Giulio: non voglio che te ne vai.
Io: lo so e neanche io vorrei andarmene, ho paura che quello di oggi sia stato l'ultimo giorno che ci vedremo.
Giulio: non pensarlo neanche a costo di trasferirmi quì, cosa non capisci del fatto che sei mia e non ti abbandonerò mai?
Accennai un sorriso e portai il telefono all'orecchio.
Dav: pronto?
Io: ale sono giù da te.
Dav: ora scendo.
Staccai il telefono.
Giulio: ti prego non andartene.
Feci finta di non ascoltare quello che aveva detto, non volevo andarmene né tanto meno piangere.
Io: ti dovrei ridare la maglia e i calzini.
Giulio: no, tienili, ti stanno bene.
Mi disse con voce da funerale.
Mi prese per il fianco e mi portò verso di lui. Sfiorò le mie labbra e un intruglio di emozioni si scatenò nel mio petto, non avevo mai provato quelle emozioni fino a quel momento. Fece più volte la stessa cosa finché non gli morsi il labbro. Così mi portò sulle sue gambe e le sue mani dietro la mia schiena mi premevano verso di lui, mi baciò appassionatamente sentivo la sua lingua premere contro la mia. Davvero non voleva che me ne andassi, ricambiai mettendo le mie mani sulle sue guance. Ci baciammo finché non mi scese una lacrima.
Giulio: ti prego non piangere, giuro vengo domani o magari sta sera e se vuoi anche tra un'ora.
Quando diceva queste cose non sapevo che dire così lo abbracciai forte finché Davide non bussò al finestrino.
Io: giulio scendi te lo presento meglio.
Scendemmo entrambi e Davide mi abbracciò fortissimo.
Ale: sei mezza nuda che cazzo avete fatto?
Io: nulla mi ha prestato una sua maglia poiché sai che odio stare con i vestitini....Dav approposito ti presento Giulio...Giulio Davide.
Dav: piacere.
Giulio: piacere, io ora vado trattamela bene.
Dav: l'ho trattata sempre bene.
Disse con aria di sfida.
Giulio: pisché non mi sfidare che non ti conviene.
Tappai la bocca a Davide con la mano.
Io: zitto, fallo per me.
Gli dissi guardandolo con la faccia da cucciola.
Giulio: ema non vieni a salutarmi?GIULIO'S POV
Io: Ema non vieni a salutarmi?
Venne ad abbracciarmi forte, volevo un altro bacio come ce l'eravamo dati nella macchina, ma non potevo pretenderlo avanti al suo amico così le diedi un bacio sul succhiotto e mi staccai.
Io: ci sentiamo.
Ema: vabene Giù.
Mi disse con quel volto triste che mi faceva morire dentro. 3 giorni e sembrava di conoscerla da una vita, non riuscivo e non potevo stare senza lei, ma girai le spalle, entrai in macchina e me ne andai con lei che stava entrando dentro casa di Davide. Già non ce la facevo più, sentivo una parte di me bloccata dentro di lei volevo stare con lei per sempre la sua distanza mi causava l'ansia il respiro affannoso e....lo Xanax, ne avevo bisogno, così mi fermai in una farmacia e appena comprato me ne presi uno, iniziai a calmarmi, ma non più di tanto, lei ora era il mio Xanax. Guardai il telefono sperando in un suo messaggio, eccola.
Ema: mi manchi giá, e anche troppo.
Io: sei il mio Xanax.
Ema: non dire stronzate entro domani giá ti sarai dimenticato di me e non dire che non è vero.
Quando faceva così mi causava un nervoso che l'avrei soffocata dai baci, si, uno strano nervoso, ma doveva capire quanto era importante.
Io: dillo di nuovo e ti ammazzo.
Ema: ne saresti in grado? :(
Io: si, dai baci.
Ema: voglio un tuo bacio, il tuo corpo attaccato al mio e il tuo profumo invadermi.
Io: non dirlo che altrimenti torno e devo andare.
Ema: ora guida ci sentiamo più tardi.
Riiniziai la guida cercando di non pensarla, ma niente da fare, neanche con lo stereo a palla.
Arrivai di nuovo all'albergo, Giorgio era fuori ad aspettarmi.
Giorgio: fratelloo te la sei trombata vero?
Disse con aria severa, ma divertita allo stesso tempo.
Io: non fare lo stronzo che anche se sei più alto di me ti do un pugno e ti stendo.
Dissi mentre salivamo le scale dell'albergo.
Gio: allora racconta.
Io: non le ho fatto nulla, non è come le altre, ma l'ho baciata e non riesco a stare senza lei.
Dissi guardandomi le scarpe.
Gio: allora hai trovato quella giusta alleluia.
Io: lei non lo capisce però, dice che entro domani già mi sarò dimenticata di lei.
Gio: ti sei dato questa reputazione da quando fai lo stronzo dicendo che ti chiavi tutte.
Io: ma con lei è diverso, giuro ho già messo la testa a posto, voglio che sia felice, al mio fianco.
Gio: ma sei consapevole che lei è di Napoli?
Io: non mi interessa, a costo di trasferirmi qui pur di farla felice, oppure se è d'accordo di portarla con noi a Roma. Non voglio lasciarla andare.
Gio: vatti a fare una doccia vengo tra 10 minuti ci andiamo a fare un giro io te Alison e Valerio che dovrebbe stare per Napoli anche lui.-continua-
STAI LEGGENDO
Beautiful disaster || LOWLOW
FanfictionCredo che tutti abbiano capito che questa è una fan fiction, sai il solito amore tra fan e idolo in questo caso tra Lowlow e me, ecco perché il titolo è "chi sogna vive male" io sogno troppo e la frase di Lowlow è azzeccatissima, ovviamente ci sono...