EMANUELA'S POV
Giravo per quella città di merda senza direzione, con le gambe stanche come le facce delle persone che a occhi bassi continuavano a scontrarsi tra di loro, forse mi stavo inventando tutto, come sempre quando ero giù di morale io tutto il resto del mondo era cupo e senza emozioni, o magari quello che vedevo era tutto vero, le persone davvero non si sopportavano tra di loro, davvero tutti non avevano scopi nella vita, davvero tutti continuavano a sentirsi formiche perse nell'immenso. Avevo da poco finito di parlare a telefono con Giulio, non sentivo più dolore volevo solo essere lasciata in pace, odiavo la gente incoerente e il mio idolo era il primo ad esserlo, sembrava stupido anche lamentarmi, se lo raccontavo a qualcuno mi avrebbe riso in faccia, ero solo un'idiota perché seguivo sempre il cuore e mai quel cazzo di cervello. Le persone giustamente da vista esterna avrebbero continuato a dirmi che sono stata con lui perché lui era Lowlow, ma nessuno capiva che lui per me era Giulio Elia Sabatello un ventenne di Roma come tanti altri, e in quel momento iniziai a connettere dove ero finita, un bosco deserto con altissimi alberi ovunque che ormai avevano chiuso ogni via d'uscita visibile al mio occhio. Il panico non mi prese affatto, ero arrivata al punto della mia vita dove nessuna emozione riusciva a toccarmi, le lacrime e i sorrisi uscivano senza un vero significato, senza che davvero ne avessi la necessità. Mi appoggiai a un albero e scivolai a terra, guardai in alto e rimasi lì a pensare a cosa stavo combinando prima di tutto a me stessa: mi stavo rovinando. Mi alzai, girai le spalle e tornai da dove ero venuta e in un batter d'occhio ero fuori da quel boschetto, misi le cuffiette nelle orecchie e iniziai a mettere musica house senza pensare a niente, guardavo semplicemente a terra con la mente svuotata. Il telefono iniziò di nuovo a squillare ed era sempre Giulio, ma non lo risposi e dopo 2 chiamate si arrese. Arrivai a casa nel giro di un'ora quando ormai le stelle iniziavano a brillare in cielo, aprii la porta con le chiavi di riserva che avevo come sempre nelle tasche, mia madre come sempre non se ne fregava di nulla, per lei bastava che andavo bene a scuola e potevo anche drogarmi davanti ai suoi occhi, così andai dritta nella mia cameretta e accesi il computer portatile, controllai l'e-mail e mi trovai una mail urgente da Luca. La aprii e c'era scritto se potevo dare una mia opinione ad un testo che aveva appena scritto, dovevo leggerlo con il beat di yoshimitsu che mi aveva anche quello inviato, aveva già scelto il titolo: sotto la luna. Iniziai a leggere con quel ritmo delicato di sottofondo e alla seconda strofa le lacrime iniziarono a scendere, il trucco colava e le mie guance iniziarono a rigarsi di nero, questa volta avevo bisogno di cacciare quelle lacrime, ogni parola mi toccava sempre di più e una sensazione che solo le canzoni mi sprigionavano mi fece arrivare contemporaneamente alla calma più totale. La lessi minimo 4 volte e arrivai al punto che la imparai così chiusi gli occhi, iniziai a sentire la voce di Luca nella testa che cantava quel meraviglioso testo e mi addormentai così.
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Mi svegliai con una foto di Giulio su Instagram: il live di Torino ufficialmente annullato. Rimasi un po' sorpresa, ma in effetti non era il primo live che annullavano, intanto ricevetti un messaggio da Alina che mi diceva che la sera saremmo uscite e io senza pensarci due volte accettai. Passai la giornata nella noia più totale, tra il mio pigiama fatto da una maglia di un gruppo che seguivo da piccola ovvero i Tokio Hotel e un pantaloncino di tuta, cibo e musica a tutto volume, queste per altre persone sarebbe stata la giornata più bella del mondo mentre per me era la noia più totale, così aprii il mio armadietto e presi il tritino, l'erba e il restante dell'occorrente, ne feci una canna e andai sulla terrazza a fumarmela, mentre mia madre era in casa, ciò doveva farmi sentire ribelle, ma io ero il contrario del restante del mondo. Mi sdraiai e raggiunsi la pace dei sensi per la prima volta da un paio di settimane, un sorriso mi sfiorò le labbra e chiusi gli occhi mentre il sole riscaldava la superficie della mia pelle. Mi alzai e decisi di chiamare Luca che al secondo squillo rispose.
Luca: manu
Io: luca, volevo dirti che quello che mi hai inviato è uno dei migliori testi che io abbia mai letto, mi hai fatta piangere-dissi con aria un po' ironica-ti ho chiamata anche perché mi mancate.
Luca: grazie, mi avete ispirato tu e Giulio, anche tu ci manchi, a una persona in particolare.
Io: Quella persona ha sbagliato troppe volte per farmi credere per l'ennesima volta alle sue stronzate.
Luca: manu pensaci.
Io: ci vediamo al prossimo in store, sbrigati a far uscire il CD, ti voglio un casino di bene, salutami gli altri e dai un abbraccio forte a Valerio.
Luca riferii tutto al momento, erano tutti con lui e in quel momento il mio viso prese a bruciare, ero diventata rossa.
Luca: ti salutano tutti, Valerio ricambia l'abbraccio, ti vogliamo bene anche noi e c'è una persona che ti ama che sta come il depresso da due giorni.
La mia risposta fu di silenzio, immaginai la scena di Giulio sul divano che fumava con la sua faccia inespressiva.
Io: Luca io devo uscire, ci sentiamo.
Luca: ciao Ema.
Staccammo e scesi giù a prepararmi, misi un pantaloncino nero vita alta, una maglia bianca corta con il segno della Marijuana e le Air Force bianche. Andai a prendere la macchina giù al garage e nel giro di 15 minuti ero seduta dietro la Lirsa, una fabbrica, con tutte le ragazze e i ragazzi.
Io: rega volete sentire l'ultimo pezzo di Luca J? Però la canterò a cazzo io poiché mi ha inviato il beat e il testo.
Lisa: aw si voglio sentirla.
Misi il beat e iniziai a cantare la prima strofa.-continua-
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Beautiful disaster || LOWLOW
FanfictionCredo che tutti abbiano capito che questa è una fan fiction, sai il solito amore tra fan e idolo in questo caso tra Lowlow e me, ecco perché il titolo è "chi sogna vive male" io sogno troppo e la frase di Lowlow è azzeccatissima, ovviamente ci sono...