46: Come i vecchi tempi.

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GIULIO'S POV

Ema entrò di corsa nell'albergo e salì a due a due le scale fino ad arrivare alla stanza 123 con il fiatone, appoggiò una mano alla porta per riprendere fiato e aprì la porta, io la raggiunsi con calma con le mani in tasca. Ultimamente mi sentivo così vuoto senza neanche sapere perché. Entrai nella stanza e viddi Giorgio seduto sul divano con una bottiglia di amaro nella mano destra e una canna nella sinistra, gli occhi rossi e lucidi e le guance bagnate dalle lacrime, mentre Ema era seduta a terra ad asciugargli le lacrime con uno sguardo vuoto. Sembrava tanto un quadro dell'ottocento, entrambi erano inespressivi, ma con tante emozioni da mostrare. Mi appoggiai anche io sul divano e accesi una sigaretta.
Io: bro che succede?
Dissi con una disinvoltura che sorprese  me quanto Ema che si girò incazzata verso di me.
Ema: bell'amico. Gio' che hai?
In quel momento mi sentii inutile e quei pensieri cupi mi trascinarono così tanto che non riuscii a sentire cosa prendeva a Giorgio. Con lo sguardo perso mi girai verso Giorgio e gli appoggiai una mano sulla spalla.
Io: Giorgio, Alison tornerà con te non preoccuparti.
Dissi senza neanche essermene reso conto; dopo aver connesso cosa avevo detto spalancai gli occhi rivolto alle lacrime di Giorgio.
Io: ALISON TI HA LASCIATO?!
Gio: ..si.
A quel punto Gio riprese a cacciare lacrime dagli occhi quando Valerio entrò nella camera spalancando la porta.
Valerio: Alison cosa?!
Ema: vale che ci fai qui?!
Vale: Angela e Luca e Alice e Matteo si stanno baciando come dei pinguini in calore.
A Gio scappò una risata disperata che sembrò più un colpo di tosse.
Io: Gio mi so rotto il cazzo, alzati.
Dissi con tono minaccioso e a quelle parole Giorgio si alzò senza ribattere. Lo presi per mano e raggiungemmo Valerio, presi anche lui per il braccio e li portai verso la macchina, passando prima per la stanza di quei 5 dove presi Luca, lasciando Ema che sbalordita era ancora a terra osservando i nostri movimenti.
Io: voi quattro non baciatevi troppo.
Angela e Alice si alzarono di scatto.
Ange e Ali: Ema?
Io: di là.
A quelle parole mi girai e spinsi quei 3 verso il garage.
Io: entrate in quella cazzo di Lamborghini.
Luca: da quando hai una Lamborghini?!
Io: da quando l'Hotel ne ha una in affitto.
Luca: poraccio.
Io: la tua Lamborghini dov'è?!
Luca: a casa ovviamente.
Mi girai verso Luca prima di entrare nella macchina e notai che aveva gli occhi rossi e un sorrisino da ebete, aveva bevuto troppo l'ora precedente, così senza dargli peso entrai nella macchina e li portai in un bar lì vicino in riva al mare dove c'erano un bel po' di ragazze.
Scendemmo dalla macchina e guardai dritto negli occhi Giorgio.
Io: ora tu entri lì e te ne scopi una.
Gio: io amo alison.
Diedi un ceffone a Giorgio.
Io: tu bevi e te scopi una.
Gio: alison si è ripresa e mi ha lasciato, voleva solo nei momenti peggiori.
Io: appunto stronzo.
Dissi un po' troppo alterato.
Luca si avvicinò e prese per il braccio Giorgio spingendolo verso il locale.
Luca: ddaaaiiii andiamo a bere vedi che ti riprendii.
Giorgio, divertito dai suoi comportamenti da ubriaco, senza dire una parola seguì Luca.
Valerio venne e mi diede una pacca sulla spalla e iniziammo ad incamminarci verso il locale molto lentamente.
Vale: ti vedo un po' assente ultimamente.
Io: nulla di che, non so neanche io che mi prende sinceramente.
Dissi con un ghigno stampato sul viso. Valerio sorrise e mi portò al bancone degli alcolici. Ordinammo un paio di drink ciascuno e sentii di nuovo la sensazione di un paio di ore prima.
Mi girai verso la pista appoggiando i gomiti al bancone. Luca e Giorgio erano attaccati a due ragazze uno più ubriaco dell'altro, ma almeno Giorgio finalmente stava sorridendo.
Una ragazza si avvicinò a me guardandomi dritto negli occhi finché non mi toccò il pacco e mi scappò una fragorosa risata.
X: perché ridi?!
Io: sai quello che stai facendo?
X: si, voglio scoparti.
Io: almeno sei sobria.
X: forse ahahaha dai perché hai così tanto da ridire, vieni e scopiamo, ti sento un po' eccitato.
Io: mi eccita il pensiero di quando ti girerai noterai la figura di merda che hai appena fatto.
La ragazza si girò e notò che un gruppo di ragazze e ragazzi sobri la stavano deridendo, a quel punto si allontanò impassibile, era troppo ubriaca per capire cosa stesse succedendo.
Valerio: ecco, sto rivedendo il Giulio di una volta, quello stronzo.
Io: parla per te che sei cotto di Alina.
Valerio abbassò lo sguardo e poi iniziammo a ridere, quando Giorgio si appoggiò alla mia spalla.
Giorgio: vado a scoparmi questa, Luca è andato già 10 minuti, Giu tu si che sei un amico ahahahaha.
Guardai la ragazza, era una di quelle fregne magre  e bionde con le tette e il culo enorme.
Io: bro ora si che hai preso da me ahahaha.
Valerio mi guardò male e mi portò verso la pista, iniziammo a ballare scartando tutte le ragazze ubriache che volevano scopare, Ema sarebbe fiera di me, pensai.
Ballammo per un paio d'ore cazzeggiando come i vecchi tempi con le bottiglie di alcool in mano facendo balletti strani urlando cose altrettanto strane.
Quando viddi il sole spuntare dall'acqua capii che era il momento di andarcene. Io e Valerio uscimmo fuori dove incontrammo Luca appoggiato al muro con una bottiglia di vodka assoluta che borbottava su quanto fosse stata bella quella scopata e Giorgio al suo fianco che rideva e acconsentiva a ciò che stava dicendo Luca. Ci dirigemmo verso di loro barcollando e li portammo in macchina. In 10 minuti tornammo all'albergo, non so come, ma ci arrivammo.

-continua-

Beautiful disaster || LOWLOWDove le storie prendono vita. Scoprilo ora