50: Droghe.

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EMANUELA'S POV

Entrai nella Ferrari nera e iniziai a fare una canna.
Vale: cazzo, metti un po' di tabacco, vai a terra.
Io: non mi fotte voglio solo erba.
Chiusi il tutto e Valerio mi guardò scioccato, la mia faccia invece era di apatia pura.
Vale: ma cos'è?
Io: amnesia e maria.
Vale: io tengo pronto il numero del 118.
Io: nah non farti problemi, voglio solo rilassarmi.
Valerio partì e io accesi portandola alle labbra, un sapore dolciastro che bruciava alla gola, mi fece rilassare tutti i muscoli e si stampò un sorriso sulla mia faccia.
Vale: si sente dall'odore che è forte. Fammi fare un tiro.
Portai la canna alle labbra di Valerio che toccai con le dita e sembravano dei cuscinetti, sorrisi e Valerio mi guardò con aria maliziosa.
Vale: wow sorellina ci vai pesante.
Dopo il 6º tiro iniziai a vedere tutto in modo molto strano e colorato.
Io: vale, com'è colorato il mondo.
Vale: eccola che parte.
Io: nah sono solo tanto rilassata.
Alzai la capote e mi alzai dal sediolino. Sentii tutto il vento contro la mia pelle e i miei vestiti che faceva aderire al mio corpo. Valerio alzò gli occhi e si morse le labbra.
Vale: smettila.
Io: di fare che?
Vale: siediti.
Io: perché?
Vale: ti scopo qui se non ti siedi.
Rifiutai le sue parole, chiusi gli occhi e alzai le braccia, mi sentivo volare e in quel modo finii la canna, l'ultimo tiro fu quello che mi andò più in testa. Mi sentivo troppo rilassata per ritornare alla vita di sempre, ad un certo punto sentii la mano di Valerio sul mio sedere.
Vale: dio, smettila.
Io: ah si?
Vale: si.
Mi sedetti e chiusi la capote.
Io: fai passare tutto il divertimento.
Dissi con le braccia incrociata a mo di bambina.
Vale: preferivi essere scopata?
Non lo risposi e chiusi gli occhi, il mondo anche con gli occhi chiusi si muoveva e non cercavo sensazione migliore. Accesi lo stereo a 10 minuti dopo arrivammo al solito albergo. Valerio dovette portarmi in braccio poiché non mi sentivo le gambe.
Vale: lo vedi che hai esagerato?
Io: non mi interessa sto bene così.
Quando Valerio arrivò al nostro piano ci trovammo di fronte Giulio che con aria sorpresa ci accolse.
Giulio: finalmente.
Vale: è stra fatta non si regge neanche in piedi.
Giulio: valla a mettere sul letto.
Io: no sul letto nooooo. Voglio correre e divertirmi e godermi la vita.
Giulio mi zitti col suo sguardo e dopo qualche secondo mi ritrovai sul letto da sola. Entrò Luca che mi guardò male.
Io: ma che avete? Ce l'avete con me oggi?
Luca: no è che hai fumato senza invitarmi.
Io: scusaaa, è che ne avevo bisogno davvero non riuscivo ad aspettare.
Luca: Ema, vacci piano.
Io: non tu preoccupare.
Entrò Giulio e Luca se ne andò senza dire una parola. Giulio si sedette sul letto e non apriva bocca.
Io: cos'ho fatto?
Si girò e si sdraiò al mio fianco.
Io: lo sai che sei davvero bellissimo?
Giulio: sono bello io o la mia fama?
Io: stai scherzando? Tu lo sei.
Giulio mi abbracciò e in quel momento capii che qualcosa non andava.
Io: giu?
Giu: dimmi.
Io: cos'hai?
Giu: nulla.
Non ne voleva parlare così, non gli dissi niente e lo baciai, sentii le sue morbide labbra contro le mie e quando cercai di inserire la lingua lui me la morse.
Io: vuoi giocare?
Giulio non mi rispose e mi riprese a baciare, portai le mie mani ai suoi capelli e li strinsi in un pugno, lui mi unì a se prendendomi per il sedere. Mi girò e portò la sua erezione sul mio sedere, poi mi tolse la maglia e il pantalone.
Giulio: perché non ti metti un po' a pecora cagnolina?
Io: giu? Ma che ti prende.
Giu: fai come ti ho detto.
Spaventata dai suoi comportamenti mi allontanai e lo guardai negli occhi, erano pieni di rabbia e rossi. Pensai che aveva capito qualcosa, poi si avvicinò e mi spinse verso il muro e strinse le sue mani contro il mio seno, emanai un piccolo urlo di dolore.
Io: giulio!
Gli scappò una risata che lasciò un ghigno divertito sul suo viso, le mie emozioni erano un continuo di paura e frustrazione.
Io: ma che ti prende?
Giu: nulla perché? Ahahahah
Non riuscivo più a tenere il suo sguardo e i miei occhi si riempirono di lacrime. Gli occhi di Giulio a quella vista iniziarono a sprigionare colpa, ma dopo un po' ritornò rabbia.
Giu: sei ridicola.
Una lacrima scese lungo la guancia, poi però la asciugai e decisi di affrontarlo.
Io: io? Solo perchè mi sono scopata il tuo amico?
Giulio in quel momento sembrò colpito con un pugnale.
Io: si, hai capito bene, tu te ne sei scopate 4 da quando stiamo insieme e io non posso scoparmi un tuo amico che sono ridicola? Mi fai pietà Giulio, solo PIETÀ.
A quelle urla entrò Giorgio che vide la situazione e ci separò.
Gio: che sta succedendo?
Io: dillo al tuo amico che viene non mi rivolge la parola, poi mi chiama cagnolina mentre mi spoglia e poi mi urla che sono ridicola.
Giulio intanto era lì immobile ancora bloccato dalle mie parole. Giorgio si mise le mani tra i capelli e diede uno schiaffo a Giulio, che d'un tratto sembrò disperato.
Gio: cosa cazzo hai provato?
Giu: m..
Sembrava quasi bloccato, non riusciva più a parlare.
Giorgio: diocane, DIOCANE. Ma sei malato?
Io: posso capire?
Iniziai a calmarmi e a capire che Giulio non era in se, aveva provato qualche droga.
Giulio: metanfetamina.
Mi mostrò il braccio, bucato dalla siringa, mente i suoi occhi guardavano il vuoto.
Io: ma sei idiota?
A quel punto lo strinsi forte a me.
Io: scusa.
Giulio sembrò rilassarsi e portò incoscientemente le sue braccia attorno al mio busto.
Io: non farlo mai più, a costo che dovrò stare per sempre al tuo fianco.
Mi uscirono delle lacrime, ne avevo viste di persone care che se n'erano andate o s'erano distrutte con la droga.
Giu: g..grazie.
Io: ti amo.
Dissi nascondendomi nel suo collo.
Giulio: anche io.
Giorgio andò a prendere una camomilla mentre io lo feci sdraiare sul letto.
Dopo un paio d'ore si svegliò dandomi un bacio sulla fronte.

-continua-

Beautiful disaster || LOWLOWDove le storie prendono vita. Scoprilo ora