31: Incontri.

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GIULIO'S POV

Eravamo appena atterrati a Napoli, stavo ad occhi bassi da quando io ed Ema avevamo litigato, non riuscivo a guardare in faccia nessuno, guardavo le mie Nike che strusciavano contro il cemento consumandosi sempre un po' di più. Alzai lo sguardo solo quando il telefono di Luca iniziò a suonare, sentii la sua voce e il mio sguardo era perso sul telefono di Luca. Quando staccò Luca incrociò il mio sguardo e accennò un lieve sorriso di comprensione.
Luca: è uscita, starà tra poco a Ottaviano. Andiamo lì e sistemate non puoi stare così.
Senza alcuna risposta abbassai per l'ennesima volta lo sguardo e mi diressi verso la macchina che ci attendeva per arrivare all'albergo. Tutto il viaggio lo passai a fumare sigarette su sigarette senza riuscire a smettere. Arrivammo e chiusi la porta della camera sbattendola forte cercando di scaricare tutta la mia rabbia nei miei confronti che non andava via. Corsi nel bagno e lo specchio era rimasto come l'avevo lasciato, quell'albergo era stupendo, ma a quanto pare il personale faceva schifo. Iniziai a sciacquarmi e nel giro di 10 minuti ero già fuori la porta aspettando Valerio, Giorgio e Luca. Il primo ad uscire fu Valerio seguito dagli altri due con pochi minuti di differenza.
Vale: non lasciartela scappare, è unica.
Io: lo so ecco perché ora andremo lì da lei.
Dopo mezz'ora eravamo ad Ottaviano cercando di trovarla ed il primo luogo che mi venne in mente fu quella fabbrica dietro un vicoletto dove si andava a mettere sempre con le sue amiche. Infatti la trovammo lì che cantava il pezzo di Luca avanti alle sue amiche, era brava anche a cantare, azzeccava il tempo anche se non aveva ancora sentito Luca cantare quella canzone. Elena mi guardò e sgranò gli occhi, le feci segno di restare in silenzio così si rigirò verso Manu e continuò ad ascoltarla con un sorriso stampato in faccia. Finì la prima strofa e dopo il ritornello Luca iniziò a cantare, Manu si bloccò e sgranò gli occhi, si alzò con molta calma e mise le mani avanti alla bocca, notai una lacrima rigarle la guancia e d'un tratto si girò e si abbassò di nuovo mentre le tremavano le gambe. Luca le prese una mano e la aiutò ad alzarsi mentre continuava a cantare, la strinse forte mentre tutti rimasero a bocca aperta, in quel momento volevo sparire, mi sentivo fuori luogo, volevo abbracciarla io, mentre lei era lì appoggiata alla spalla di Luca mentre lo stringeva fortissimo, si notava dalle pieghe che faceva la sua maglia. Mise la sua testa nel collo di Luca e lui sorrise.
Luca: manu...ei...sono qui...riprenditi.
Manu: non ci posso credere, che cazzo ci fai qui?
Luca: non sono da solo.
Non ci aveva neanche notati.
Manu si girò verso di noi e sgranò di nuovo gli occhi. Corse contro Giorgio che la prese in braccio e la strinse forte, lo stesso fece con Valerio, ma rimasero stretti l'uno con l'altro per qualche minuto. Quando si staccarono mi guardò non sapendo che fare, fece un passo avanti per guardarmi meglio e i suoi occhi iniziarono ad invadermi come spiriti che volevano mangiarmi l'anima.
Manu: g...giulio...
Io: piccola.
Manu: non chiamarmi così.
Abbassò lo sguardo per non farmi capire quanto dolore stesse provando in quel momento.
Io: ho sbagliato.
Mi avvicinai di due passi e lei non si mosse, voleva che l'abbracciassi o che almeno facessi qualcosa.
Io: tu sei unica e non ti lascerò andare, ci sono avanti anche tutti i tuoi amici e gli unici miei amici, lo prometto avanti a loro, ti proteggerò a vita, sarai mia e lo sei, anche se so che tu vorresti essere protetta da me, ma era solo un'amica che ho mandato a fanculo dal momento che abbiamo litigato, ti prego.
Manu: giu, io....non sono la ragazza giusta per te, non dire che non è vero.
In quel momento mi fece una rabbia incredibile così mi avvicinai a lei a pugni stretti, lei alzò lo sguardo e mi guardò dritta negli occhi. Eravamo solo io e lei, tutto attorno come sempre era del tutto scomparso, avvicinai le mie labbra alle sue sospirando su di esse e in quel momento viddi che le venne la pelle d'oca. Accennai un sorriso e la baciai, appoggiai le mie mani ai suoi fianchi stringendo forte finché lei non mise le sue mani sul mio collo. Assaporai con cautela le sue labbra e sentii che aveva bevuto, quel bacio era il più sincero che ci eravamo mai dati.
Manu: non andartene.
Io: non me ne andrò mai.
La spinsi più vicina a me e le strinsi ancora di più i fianchi e lei mi morse le labbra.
Vale: si ma non ci possiamo vedere sto spettacolino per tutta la serata eddaii.
Gio: ma sei stronzo o cosa? Per favore dimmi cosa altrimenti ti ammazzo di botte.
Ema si staccò e iniziò a ridere.
Ema: vabe Giò, ha ragione, raga andiamoci a fare un giro.
Marco corse verso Manu e le diede un bacio sulla guancia e lei lo abbracciò, un sorriso si stampò sul mio volto, tanto lei era mia.
Antonio: manu andiamo a prendere le gomme?
Manu: va bene, raga noi andiamo a prendere le gomme, veniamo tra 5 minuti.
Ema se ne andò e ci lasciò da soli.
Ale: giulio che intenzioni hai con Emanuela? L'ho già vista piangere tre volte.
Io: pischello sta' zitto, io la tua migliore amica la amo e se faccio degli errori so come risolverli e sono anche consapevole che soffre a causa mia e di ciò di certo non me ne sbatto il cazzo, altrimenti ora sarei sdraiato sul divano A ROMA a casa mia al posto di stare qui a Napoli.
In quel momento chiusi la bocca a tutti.
Alina: anche io voglio un ragazzo come te Giulio a sto punto.
Valerio: se vuoi ci sono io senza problemi.
Scoppiarono tutti in una risata fragorosa mentre l'apatia di me e Giorgio invadeva il protagonismo momentaneo di Valerio.
Vale: ok mi sto zitto.
Alzò le mani e in quel momento arrivarono Ema e Antonio che le teneva un braccio attorno alla spalla mentre ridevano.
Ema: ma quanto sei deficiente oh.
Antonio: oh ma io non ho fatto nulla.
Ema: azz a final. Regá chi vuole una gomma?
Tutti si avvicinarono a loro intenti a farsi dare una gomma finché non finì il pacchetto. Passammo la serata a parlare tra di noi con Manu che cercava di far rapportare me e Giorgio con i suoi amici mentre Valerio e Luca avevano preso confidenza dal primo momento.

-continua-

Beautiful disaster || LOWLOWDove le storie prendono vita. Scoprilo ora