53: Amicizie.

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EMANUELA'S POV

Mi svegliai prima di tutti, erano appena le 6.30, quando mi alzai sentii un dolore forte al braccio e una volta collegato a Giorgio che la notte mi aveva tirato il braccio lo guardai male mentre dormiva. Mi diressi verso la mia stanza e una volta essermi lavata, misi un paio di leggins neri e la maglia degli NSP nera e gialla, ci abbinai le Cinzia Araia nere di Giulio, mi infilai le cuffiette nelle orecchie e le attaccai al telefono, una volta sistemato tutto scesi a farmi un giro.
Mi incamminai in una stradina desolata dove l'unica cosa che c'era a quell'ora era il buio e il freddo, quando andai a scontrare contro qualcuno, mi tolsi le cuffiette e poggiai la mano sul braccio già dolorante quasi a massaggiarlo.
Io: ma che cazzo un po' di attenzione.
X: sei te quella che non guarda.
Disse con tono troppo felice e sorpreso, alzai lo sguardo e con mia grande sorpresa mi trovai Federico di fronte.
Io: oddio Fede scusa, da quanto tempoo, che ci fai qui?
Fede: tanto tempo proprio no, sono passati solo un paio di mesi, io sono qui...beh non lo so, sono sceso per rilassarmi un po'. Tu? Non ci hai neanche più lasciato il numero la volta scorsa.
Guardai con aria da colpevole Fede e mi grattai la rasatura come segno di imbarazzo e mi alzai sulle punte per poi cacciare un sorriso da bambina. Fede abbassò lo sguardo e notò le scarpe.
Fede: ei messa bene economicamente mi dicono per avere un paio di scarpe da 500€.
Io: ecco, beh, appunto..
Fede mi guardò stranito e poi indietreggiò con sguardo impaurito.
Fede: s...s...sei tu la ragazza con cui sta Giulio?
Abbassai lo sguardo e mi morsi il labbro non sapendo come giustificare il tutto.
Io: beh si, il numero che vi lasciai se lo prese Giulio e poi un casino e poi eccomi.
Cacciai un altro sorriso di circostanza mentre Federico era lì paralizzato che non sapeva che dire.
Fede: t..t..tu hai fatto ricredere nell'amore a Giulio? Proprio quel ragazzo bassino che aveva bisogno solo di soddisfare i suoi bisogni buttando soldi per erba e portandosi a letto ragazze a cazzo?
Io: mboh..questo lo devi chiedere a lui, può darsi anche che quello che sta succedendo tra noi sia solo una cosa nata per bisogno di entrambi.
Dissi riflettendoci per poi arrivare a guardare delle scale che erano proprio al fianco destro di Federico. Lui fece per alzarmi la testa, ma io scossi la testa e mi piombai su di lui ad abbracciarlo.
Fede: ora che ti prende?
Io: niente, sono felice di rivederti.
Lui ricambiò l'abbraccio e mi baciò i capelli.
Fede: anche a me sei mancata, comunque questo è il mio numero-disse porgendomi un fogliettino con il suo numero- se hai bisogno di me lo sai che ci sono sempre, anche se vuoi un consiglio con Giulio, sai, sono maschio anch'io.
Io: non andare- dissi tirandogli la maglia- andiamoci a fare un giro insieme, mi annoio e poi sto solo io.
Fede: basta dirlo.
Mi disse avvolgendo un suo braccio attorno alle mie spalle. Ci incamminammo verso gli scogli e ci sedemmo su uno di essi, ormai era d'abitudine per me andare lì, quando poi prima mi ritrovavo in quel luogo massimo una volta al mese. Ad un certo punto, sento vibrare il telefono "Giulio ❤️"
Fede: fai rispondere me, facciamolo un po' incazzare.
Risi e gli porsi il telefono. Fede rispose e mise il viva voce.
Fede: pronto?
Giu: ema?
Fede: no, non sono Ema, sono un suo amico.
Giu: chi?
Fede: nessuno che conosci.
Giu:.......dov'è ema?
Fede: qui, al mio fianco mentre stiamo abbracciati.
Giu: diocane passami emanuela.
A Fede scappò una risata e mi passò il telefono.
Io: giu?
Giu: dove cazzo sei? Chi è quello? Lo uccido.
Io: ei calmo, a sto ragazzo tu gli devi un piacere.
Giu: ma io non devo piaceri a un cazzo di nessuno, dove state?
Io: sugli scogli.
Giulio staccò e scoppiai a ridere.
Io: tra poco ce lo troveremo qui..intanto...come sta Cri?
Fede: tutto bene, ora sta studiando per l'esame, io già l'ho fatto.
Io: io sto studiando, ma non tanto bene, ceh a tratti vivo con 5 ragazzi che sembrano 5 bambini, quindi ho poco tempo per me.
Fede: immagino, ma poi spiegami un po' com'è successo tutto.
Io: beh..allora..
Sentii bussarmi sulla spalla, sorrisi e senza neanche girarmi capii che era Giulio.
Io: giulio ti presento Federico quello per cui ti sei spacciato per contattarmi.
Mi girai e vidi Giulio in difficoltà che non sapeva se sorridere dalla vergogna o scusarsi.
Giu: preferivi che non ti contattassi?
Io: fai poco lo sprucido.
Fede: ehm..piacere Federico.
Giu: mi ricordo di te sei venuto all'in-store.
Fede: eh si.
Giulio guardò male me e poi lui.
Io: senti stai calmo, ci siamo incontrati per puro caso.
Mi alzai e io e Giulio ci trovammo a pochi centimetri di distanza, il mio petto contro il suo mi scaturì una sensazione di disagio, come fosse la prima volta che lo vedevo, infatti lo guardai per mezzo secondo negli occhi e non riuscivo a mantenere lo sguardo, abbassai lo sguardo e fissai i nostri corpi uniti, quando mi feci indietro di uno scoglio e rivolsi lo sguardo a Federico.
Io: fede io vado, alla prossima.
Gli feci l'occhiolino e me ne andai quasi a scappare da quella situazione.
Che mi stava prendendo?

-continua-

P.S.: spero questo capitolo vi piaccia, Ema incontra di nuovo Fede, ma nel momento in cui si avvicina a Giulio si sente come se stesse vicino al suo idolo per la prima volta e quasi non si sente a suo agio. Continuerò il capitolo dopo le 100 visualizzazioni. ❤️

Beautiful disaster || LOWLOWDove le storie prendono vita. Scoprilo ora