GIULIO'S POV
Non voleva fare l'amore, ma continuava a stuzzicarmi, ne era consapevole che stavo per impazzire, continuava ad unirsi a me e a mordermi le labbra e il collo, poi d'un tratto si staccò da me.
Io: sei una stronza porcoddio.
Non ce la facevo più volevo dimostrargli che era mia e quello era l'unico modo per me. Si girò e si abbracciò il cuscino, immaginai di averla offesa, così mi avvicinai e la strinsi a me.
Io: scusa, ma mi fai impazzire.
Lei girò la testa verso la mia, mi rivolse un sorriso stanco e mi diede uno dei baci più dolci che io avevo mai ricevuto. Ci addormentammo così, entrambi con il bisogno di stare uniti in quel modo per stare bene, e io con il bisogno di averla con me per tutta la vita.
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Mi svegliai con la tosse insopportabile di Manu, misi a fuoco l'immagine e lei era bianca come il latte sempre al mio fianco, gli occhi che non riusciva a tenerli aperti e con la pelle d'oca dal freddo.
Manu: porcoddio tutte a me capitano.
Cercò di alzarsi, ma cadde sul mio petto e io feci finta di svegliarmi a quell'impatto.
Io: ei cosa succede?
Manu: ho preso la febbre.
Mi alzai di schiena e rimasi seduto a guardarla sulle mie gambe, era bella anche così: con il trucco sciolto, le labbra senza colore, le occhiaie e la pelle bianca.
Manu: lo so che sono brutta è inutile guardarmi.
Girò la faccia e si appoggiò un cuscino su di essa.
Io: sei bellissima anche così.
Presi ad accarezzarle i capelli e a baciare ogni sua parte del corpo non coperta dalla mia maglia, la sua pelle a contatto con le mie labbra si rabbrividiva e la cosa mi faceva impazzire come ogni cosa che le causavo io. Le alzai la maglia e le iniziai a baciare la pancia, però a questi baci inarcava la schiena, stava impazzendo anche lei...per me, come io per lei. Le baciai l'angolo dello slip e inarcò per l'ultima volta la schiena, chiudendo un pugno tra i miei ricci. Mi alzai verso di lei e appoggiai la testa sul cuscino a meno di un centimetro dalla sua guancia e le iniziai a mordere l'orecchio.
Io: hai bisogno di qualcosa bambina?
Manu: si....
Io: e di cosa?
I suoi occhi si chiusero trattenendo la vera risposta che voleva darmi.
Manu: direi di una tachipirina.
Io: ne sei sicura?
Non ce la facevo più, volevo averla sotto di me e guardare il suo viso alzarsi da quella stupenda sensazione.
Manu: non sfidarmi, sto per morire e tu pensi sempre a quello.
Io: a cosa?
Ieri lei aveva sfidato me e ora toccava a me sfidarla. La avvicinai a me prendendola per un fianco e la guardai per un po' mentre i suoi occhi che mostravano il dolore, ma allo stesso tempo eccitazione, cercavano di sfidare il mio sguardo.
Manu: vuoi fare sesso con me, ma non sono pronta.
Le presi il viso in una mano e la baciai forte.
Io: io non voglio fare sesso, voglio fare l'amore con te, che è differente....ma ora non sei pronta e né in salute per farlo.
Lei mi rivolse un sorriso sofferente e corsi a prenderle la tachipirina. Quando arrivai aveva le guance rosse e le labbra erano chiuse in una morsa di dolore. Le diedi il medicinale e la abbracciai forte, stava male e a costo di non muovermi dal letto per tutta la giornata, volevo farla sentire bene almeno con la mia presenza. Dopo 10 minuti si addormentò tra le mie braccia e io amavo quella situazione. Aveva il respiro affannato, non sapevo che fare, volevo solo farla stare bene, 'stare bene' quelle parole mi rimbombavano nella testa finché non pensai a quando disse a me e Giorgio che la nostra voce l'avevano fatta stare bene. Iniziai a cantarle 'non può essere vero' nell'orecchio, dopo un po' si calmò e un sorriso le apparve sulle labbra.
Manu: che bel live.
Io: solo per te.
Le diedi un bacio sulla guancia e il suo cellulare prese a squillare, 'ema' sullo schermo si illuminava e risposi io.
Io: ema dimmi.
Ema: giulio?
Io: si
Ema: cosa le hai fatto?
Io: calmina, ha la febbre quindi ho preferito rispondere io, già le ho dato la tachipirina e la sua pelle sta riprendendo colore, non ti preoccupare te la porto appena si sente meglio.
Ema: ah ehm ok, ciao.
Staccai e andai a preparare la colazione nella speranza di vedere un altro suo sorriso e di rivederla stare bene. Le portai la colazione, ma stava dormendo quindi lasciai il cappuccino e il cornetto al suo fianco e andai nel salotto a guardare la televisione. Una ventina di canali che parlavano sempre della crisi che stava crescendo qui in Italia e il resto erano un continuo ridere di cartoni animati odiosi.
Sentii bussare alla porta e andai a vedere chi fosse. Le facce stanche di Giorgio e Valerio vennero accolte dalla mia piena di energia.
Vale: dimmi dove trovi sempre l'energia giusta.
Giorgio: dammi un po' di fumo.
Io: buongiorno a entrambi, entrate e fate silenzio che Emanuela è di la con la febbre che dorme.
Valerio corse nella camera da letto seguito dai passi stanchi di Giorgio mentre io andai a prendere il fumo che mi aveva chiesto Giorgio e iniziai a farne delle canne. Giorgio venne e guardò con occhi illuminati le quattro canne sul tavolo.
Giorgio: sei il migliore bro, comunque Ema si è svegliata e Valerio la sta portando qui.
Gli occhi di Manu erano pieni di energia a differenza di un'ora prima e il suo colore della pelle era tornato a quello di sempre.
Io: Ema ho fatto una canna anche per te.
La guardai con sguardo malizioso facendole capire che ironizzavo sulla prima volta che ci eravamo visti.
Manu: aw grazie ragazzo dalle Cinzia Araia nere.
Venne a darmi un bacio sulla guancia e prese la canna sul tavolo.
Vale: e poi lei vicino a me tossico.
Io: lo siamo tutti e 4 ormai si è capito.
Gio: questa va a Manu che si è appena aggiunta alla famiglia.
Manu corse incontro a Giorgio e lo abbracciò per qualche secondo, facendo capire che questo per lei era uno dei regali più belli che le avevano mai fatto.-continua-
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Beautiful disaster || LOWLOW
FanficCredo che tutti abbiano capito che questa è una fan fiction, sai il solito amore tra fan e idolo in questo caso tra Lowlow e me, ecco perché il titolo è "chi sogna vive male" io sogno troppo e la frase di Lowlow è azzeccatissima, ovviamente ci sono...