GIULIO'S POV
Tornammo nell'albergo che ormai chiamavamo casa e andai a sdraiarmi sul letto, un forte mal di testa iniziava a farsi sentire ed era proprio l'ultima cosa che volevo in quel momento, così chiusi gli occhi e sprofondai con la testa nel cuscino senza riuscire però a dormire. D'un tratto sentii i passi di Ema che si avvicinavano al letto poi vuoto, così pensai si fosse fermata al lato del letto e che si sarebbe venuta a sdraiare al mio fianco, ma così non fu, sentii di nuovo i suoi passi allontanarsi. Dopo circa 10 minuti presi sonno, ormai il giorno e la notte non si differenziavano, almeno per me e poi non mi importava più di tanto, pensare ai giorni che passavano era l'ultima delle mie problematiche, in quel momento volevo solo pensare un po' a me stesso. Mi svegliai per colpa dei raggi del sole che filtravano dalle tende, credo di aver fatto più di 12 ore di sonno quel giorno. Mi alzai e sul letto c'era un bigliettino: "G. Luca mi ha accompagnato a fare l'esame, non ti ho svegliato perché stavi dormendo profondamente, spero non ti arrabbierai, inoltre credo di restare fino a questa sera lì poiché non vedo da un sacco le ragazze, se vuoi raggiungici. Un bacio, Ema. P.S.: la colazione è pronta in cucina se ne hai voglia. ❤️"
Un sorriso mi sfiorò le labbra e andai in cucina a fare colazione, Ema mi aveva preparato un cappuccino e un cornetto vuoto. Finito il tutto andai nell'altra camera da Giorgio e Valerio.
Vale: alla buon'ora.
Io: almeno io ho dormito a differenza tua...belle le occhiaie.
Vale: almeno sono ancora Giovane e vado a ballare un po' te sembra che stai diventando vecchio.
Gio: finitela.
Io: ecco la coscienza che si fa largo nella stanza.
Gio: ci andiamo a fare un giretto? Luca ha accompagnato Ema a fare l'esame, credo che a quest'ora abbia finito, la chiamiamo?
Io: andiamoci al momento a fare un giro, credo che ci chiamerà lei.
Senza aggiungere altro andammo a visitare un po' la parte storica di Napoli, gita turistica affascinante per Valerio e Giorgio mentre io ero con la testa tra le nuvole, osservavo tutto ma con sguardo assente ecco perché a fine giro non mi ricordavo un emerito cazzo.
Gio: andiamo a prenderci un caffé va!
Mentre ci incamminavamo verso il bar mi chiamò Ema.
Io: pronto? Com'è andato l'esame?
Ema: uscita con il massimo dei voti questo per metterlo dietro alla prof di greco. Te che fai?
Io: ci siamo andati a fare un giro nella parte storica di Napoli e ci stiamo fermando a prendere un caffé comunque complimenti.
Ema: grazie, io e Luca ci andiamo a fare un giro con le ragazze e torniamo.
Io: sta facendo il palo?
Ema: no dai si è integrato molto fortunatamente.
Io: va bene allora ci sentiamo più tardi.
Ema: a dopo...
Io: qualcosa da dirmi?
Ema: ehm...Giù...
Io: si?
Ema: ti amo.
Io:...anche io Ema.
Staccò senza dire altro però quella frase bastò per farmi riprendere da quello stato di confusione che avevo senza motivo dal giorno prima.
Vale: sei ritornato tra noi?
Io: sisi, io mi prendo un amaro.
Gio: alla faccia del caffé.
Vale: brò ma non fumi più.
Io: non ne ho voglia ultimamente, ma non ti preoccupare che non ho smesso.
Uscimmo dal bar e tra una chiacchiera e un'altra e qualche fan urlante durante il tragitto, si fece tardi e tornammo nell'albergo.
Gio: Giu ma è la mezza di notte questi non tornano?
Io: ora li chiamo.
Dopo due squilli rispose Luca al posto di Ema.
Luca: giulio dici.
Io: no sai è la mezza e voi ancora non tornate.
Luca: giu in effetti Ema ha bevuto un goccio di troppo e non...ema sta zitta...dicevo, non riesco a farla stare ferma, dice che non vuole dormire e tipo come dicono qua a Napoli "sta pariann".
Io: oh madonna, falla salire in macchina e portala qui.
Luca: siamo giá in macchina tra mezz'ora siamo lì.
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Sentimmo bussare e Luca con due occhi rossi, fatto come mai, entrò cercando di portare Ema appoggiando il suo braccio attorno alle sue spalle.
Vale: ma dio come state di merda ahahahah.
Ema: xidjspdif
Vale: eh?
Ema: figlio di puttana.
Gio fece segno a Luca del letto già pronto e lui senza pensarci due volte ci si buttò sopra.
Luca: si è pur sempre diplomata, una serata del genere ci voleva.
Io: non sembravi così fatto a telefono.
Luca: so fingere.
D'un tratto presi Ema che stava per cadere e la poggiai seduta sul letto di Gio.
Ema: ho bevuto...4 drink 3 bianchi, poi una birra e due cicchetti.
Vale: se vabe sbalzi di alcool, sei proprio intelligente....ti adoro ahahahah.
Gio fece una guardata storta a Valerio e poi prese a ridere ricordandosi di qualche stronzata fatta con l'alcool.
Stufo e stanco presi Ema in braccio e la portai in camera.
Vale: Giu non te ne approfittare.
Io: coglione.
Feci sdraiare Ema sul letto e le portai un bicchiere d'acqua.
Io: come ti senti?
Non mi disse niente e mi baciò, non feci altro che lasciarmi a quella sensazione delle sue labbra morbide sulle mie e la sua lingua che sapeva di tequila.
Ema: mi sei mancato questa sera.
Mi sdraiai al suo fianco, le baciai il collo, la strinsi a me e accarezzandole i capelli ci addormentammo.-continua-
Ema finalmente ha fatto l'esame di maturità anche se si è lasciata un po' andare, Giulio invece si sta tranquillizzando. Vi è piaciuto il capitolo? ❤️
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Beautiful disaster || LOWLOW
FanfictionCredo che tutti abbiano capito che questa è una fan fiction, sai il solito amore tra fan e idolo in questo caso tra Lowlow e me, ecco perché il titolo è "chi sogna vive male" io sogno troppo e la frase di Lowlow è azzeccatissima, ovviamente ci sono...