35: Serate alternative.

884 71 1
                                    

GIULIO'S POV
Viddi Ema tornare con Valerio mentre lo abbracciava forte, Valerio aveva uno di quei sorrisi sinceri, avevano parlato di qualcosa di serio, ma non ero sicuro che l'avrei saputo.
Manu mi guardò un po' da ferma poi quando iniziai a fermarmi ai suoi occhi lei mi corse incontro, mi saltò addosso e mi abbracciò, così la feci girare e le diedi un bacio sul collo.
Ema: scemo io e te dobbiamo parlare.
Io: ah io scemo? Va bene.
Ema si rivolse a me con sguardo da cucciola e si mise il cappuccio della sua felpa estiva bianca continuandomi a guardare. Le diedi un bacio sulla guancia e lei iniziò a ridere, quanto amavo la sua risata.
Io: perché ridi?
Ema: sono un pandacorno troppo dolce per resistermi.
Io: panda cosa?
Ema: pandacorno, sai un panda con il corno, però io sono un pandacorno obeso.
La guardai storto e lei si mise di nuovo a ridere.
Io: se tu sei obesa io sono alto.
Ema si piegò dalle risate così la presi per le spalle e iniziai a baciarla.
Io: non *bacio* devi *bacio* ridere *bacio* troppo *bacio* in *bacio* mia *bacio* presenza *bacio* sei irresistibile.
Così si calmò e caccio uno dei suoi sorrisi da sognatrice e mi diede un bacio dolce assaporando per bene le mie labbra.
Ema: mi sei mancato, non voglio che te ne vai di nuovo.
Abbassai lo sguardo e mi concentrai sui suoi scarponi.
Ema: non invertiamo i ruoli.
Cacciai un sorriso ripensando a quando la conobbi e la presi per i fianchi.
Io: ti porterò con me.
Ema: non posso lo sai. Devo fare ancora l'esame.
Io: appena l'avrai fatto.
Ema: ci sto.
Mi guardò con sguardo di sfida e io rimasi scioccato e una bomba di gioia scoppiò dentro di me e mostrai ciò con uno dei miei sorrisi, non riuscivo a dire neanche una parola, mi avrebbe davvero seguito ovunque mi avrebbe detto la testa. La presi in braccio tirandola su per i fianchi e iniziai a farla girare e ancora e ancora.
Io: ti amo Ema, ti amo.
Ema: anche io Giu'.
Valerio: basta fare i piccioncini mi sta venendo il volta stomaco.
Ema: tu non parlare troppo eh.
Valerio abbassò la testa incrociando le braccia.
Valerio: e uffa però.
Ema: peggio di un bambino sei ahahah.
Ema aprì le braccia verso Valerio, ma alla fine raggiunse Luca.
Elena: e ci rimani maleee.
Valerio: sei una stronzaaa.
Ema si staccò velocemente da Luca che stava ridendo e iniziò a scappare. Valerio iniziò a rincorrerla, finché non la raggiunse e iniziò a farle il solletico.
Giorgio: ei Giu' allora? Ti seguirebbe fino in capo al mondo. Come ti senti?
Io: bene fratello, mai stato meglio in vita mia.
Giorgio mi diede una pacca sulla spalla e mi rivolse un sorriso.
Io: tu piuttosto con Alison? Che sta facendo?
Gio: è andata a fare un servizio fotografico a Milano, sta portando avanti il suo progetto.
Io: e sto notando che sta andando a gonfie vele.
Gio: eh si, è un buon periodo per tutti noi a quanto pare.
Ciò mi fece pensare a tutti i sold-out fatti fino a quel momento, soddisfazioni che non avrei mai pensato di avere all'età di 13 anni e una delle più grandi era lì avanti a me che stava parlando con Luca e Alina.
Viddi l'orario ed erano le 3.
Io: rega ma una casa non ce l'avete.
Alina: no ok?
Io: scusaaa ahahah
Alina mi corse incontro e mi abbracciò.
Io: e che sono ste dimostrazioni di affetto?
Ema: è il sonno che le porta questo.
Luca: ema tu non hai sonno?
Ema iniziò a ridere e io guardai leggermente male Luca.
Ema: no, maddai vieni qui.
Lo abbracciò forte e per la seconda volta gli sussurrò qualcosa all'orecchio e lui sorrise.
Luca: io ed ema andiamo a farci un drink chi ci sta?
Alina si staccò dall'abbraccio e raggiunse Luca con un paio di salti.
Ali: io io io ioooooo
Io: la ragazza sta male ahahah
Ali: scusa chi sta male?!
Io: ester
Ester: io che c'entro?
Io: alina mi picchiaaaa
Alina: bravo giuliooo
Ester: cacasottoooo
Guardai male Ester e mi avvicinai a lei a grandi passi. La presi per le guance e la guardai negli occhi, quando lei si concentrò mi sfilai il pacchetto di sigarette dalla sua tasca e me ne scappai.
Ester: figlio di puttanaaaa vieni qui.
Io: maiii.
Iniziai a correre mentre lei cercava di raggiungermi.
Io: e mo mi raggiungi.
Ester si fermò e chiuse i pugni.
Ester: manuuuuu prenditi il tuo cane.
Ema iniziò a ridere così si staccò da Luca.
Ema: amoo dai le sigarette a ester muoviti.
Abbassai la testa e da bravo cane bastonato ridiedi le sigarette a ester.
Ema: bravo cagnolino.
Io: stronza
Ema si limitò a darmi uno schiaffo e andò da ester.
Ele: raga bella serata io salgo.
Ester: ce ne dobbiamo andare tutti.
Io: io accompagno Ema.
Alina: come sempre.
Valerio: io alina
Alina si girò stranita.
Ali: cos? Vabe andiamo.
Ema: eheheh alinaaa
Ali: cazzo vuò?
Ema: ja vai ne scem.
Quando se ne andarono tutti ed eravamo rimasti solo io ed Ema la appoggiai al muro e la guardai intensamente. La mia mano scese al suo sedere.
Io: mh sta sera hai fatto la cattiva.
Ema: io? Nooo.
Mi rivolse un sorriso malizioso e io le morsi un labbro.
Io: sai quando fai la cattiva cosa succede?
La portai verso la mia erezione e lei mise una mano dietro la mia schiena.
Ema: fai poco Christian Grey.
Io: vedremo a casa, mia cara.
Ema: ah io credevo qui.
Io: non mi tentare.
La mia mano si infilò sotto la sua maglia e raggiunse il reggiseno, alzai la maglia e le feci un succhiotto sul seno.
Io: queste sono solo mie. Ora andiamo a casa prima che finisco il lavoro qui.
Ema mi guardò con aria di sfida poi mi spostò e si diresse alla macchina.
-continua-

Beautiful disaster || LOWLOWDove le storie prendono vita. Scoprilo ora