EMANUELA'S POV
Ero incollata al suo petto come con l'attack e non avevo intenzione di scollarmi, il battito del suo cuore era come il ritmo della mia vita, le mie mani dietro la sua schiena iniziarono a chiudersi in pugni di rabbia per quello che era successo prima, i miei erano sbalzi d'umore incontrollabili ecco perché pochi riuscivano a rimanere al mio fianco, iniziai a pensare al piano di Valerio, lui mi aveva fatta soffrire e lo stava facendo anche in quel momento, i pugni si stringevano sempre di più. Prese il mio mento con una mano e mi alzò la testa, quel colore castano chiaro che si univa alla pupilla nero catrame riflettevano la luna, mi persi in quegli occhi e la calma mi pervase di nuovo.
Giulio: cosa c'è?
Io: in questo momento dovrei fartela pagare, ma non ce la faccio, i tuoi occhi, io.....senza te.....
Capì che non mi uscivano le parole così chiuse gli occhi, la sua espressione era di pura calma, mi sfiorò le labbra e prese a mordermi il labbro superiore finché non emanai un sospiro di dolore, leccai le labbra e sentii il sapore metallico del sangue.
Io: sei un cannibale.
Giulio: sono le tue labbra che sono troppo morbide.
Io: stronzo.
La mia voce ironica lo portò a prendermi in braccio e a portarmi in riva al mare.
Giulio: così potrai davvero vendicarti.
Iniziai a buttare calci e pugni all'aria come una bambina disperata.
Io: no Giulio, no ti prego, sono l'1 cazzo come torno poi, mi asciugherò tra cent'anni.
Iniziò a fare piccoli passi sempre più avanti fino ad arrivare a far toccare le sue adidas alle onde che scontravano la riva. Chiuse gli occhi e capii che l'acqua gli stava entrando nelle scarpe quando gli venne la pelle d'oca, continuò ad andare avanti finché l'acqua gli arrivò all'altezza della vita e stava iniziando a toccare il mio sedere, chiusi gli occhi anche io e lui mi lasciò facendomi affondare nell'acqua, sentii la sabbia lungo tutta la schiena, ero sdraiata sott'acqua e non sarei voluta più uscire, la ferita sul labbro prese a bruciarmi per l'acqua salata, ma non mi interessava, la tranquillità che sentivo sott'acqua non l'avevo mai sentita prima di quel momento. Salii a galla e Giulio si fermò un attimo a guardarmi, lui era ancora per metà asciutto così feci per avvicinarmi e gli iniziai a buttare l'acqua addosso e prima che potesse capire cosa stesse succedendo me ne scappai. Salii le scale bagnata dalla testa ai piedi con tutte le persone che mi guardavano, fortunatamente avevo lasciato il telefono sulla sabbia quindi era ancora intatto e chiamai Valerio.
Vale: che ha fatto?
Io: nulla, dove state?
Vale: ancora nel bar.
Io: esci fuori e chiudi gli occhi non chiedere perché fallo e basta.
Viddi uscire Valerio dal bar con gli occhi chiusi lo corsi incontro e lo saltai addosso bagnandolo quasi completamente, la sua faccia era simile a quelle faccine su Whatsapp preoccupate.
Vale: ma quanto sei stronzaa.
In quel momento uscirono Elena e Ester e feci lo stesso, ma da loro ricevetti non seppi quanti schiaffi. Valerio mi prese da dietro e mi stritolò tanto da farmi mancare il fiato, ma continuavo a ridere. In quel momento Giulio salì le scale bagnato come una spugna anche lui e si perse nella scena di me e Valerio abbracciati però capì che se lo meritava quindi mi fece un sorriso malizioso e io lo corsi incontro abbracciandolo, mi guardò negli occhi, poi vidde se erano usciti tutti dal bar e una volta averli visti tutti fuori mi baciò, prese il mio viso tra le sue mani e iniziò a mordermi il labbro, chiusi gli occhi dal dolore e iniziai io a mordergli le labbra facendogli uscire il sangue al primo morso, si staccò e mi rivolse un sorriso.
Giulio: poi sono io il cannibale.
Ester: cosa mi sono persa?
Io: parla lei che si bacia con Alessandro senza farsi vedere.
La sua e la faccia di Alessandro si fecero di un rosso acceso, guardai tutti e tranne le facce di Valerio e Giorgio erano diventate di pietra, i miei occhi si bloccarono agli occhi di Marco che ci rimase di merda molto più degli altri, gli andai contro, lo presi per il polso e lo portai più avanti.
Io: marco ne abbiamo parlato.
Marco: no, hai ragione, la colpa è stata mia, non farti di questi problemi, lui ti rende felice.
Io: ti voglio bene.
Dani: anche io.
Mi abbracciò forte e io ricambiai. Una volta staccati raggiungemmo di nuovo gli altri e io iniziai a parlare con Emanuela e Ivana, mentre Giulio continuava a fissarmi, cosa che mi portava ad arrossire a tratti.-continua-
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Beautiful disaster || LOWLOW
FanfictionCredo che tutti abbiano capito che questa è una fan fiction, sai il solito amore tra fan e idolo in questo caso tra Lowlow e me, ecco perché il titolo è "chi sogna vive male" io sogno troppo e la frase di Lowlow è azzeccatissima, ovviamente ci sono...