Unexpected love || Neymar Jr

Capitolo 20

Kylian mi riaccompagnò a casa verso mezzanotte.

-Grazie per la serata, Kylian-

-Grazie a te, ma chérie. Ti ho vista un po' turbata verso la fine, tutto bene? È successo qualcosa?-

-Cosa? No, assolutamente, un po' di stanchezza arretrata dal lavoro- inventai.

-Capisco, non stressarti troppo, non ne vale la pena- mi fece l'occhiolino e mi accarezzò la guancia con il dorso della mano. Era calda e delicata. Chiusi gli occhi per un secondo al suo tocco.

Lo salutai e feci per scendere dall'auto, ma poi mi bloccai. Guardai di nuovo Kylian e presi coraggio per dirgli ciò che non avrei mai immaginato.

-Ti va per caso di salire?-

**

Neymar POV

Lei pensava di ferirmi? L'avevo ripagata con la stessa moneta. La sua reazione era chiara: avevo centrato il punto, l'avevo colta di sorpresa.

Mi sentivo tradito da Chloé, ovviamente un tradimento platonico. Non stavamo assieme, e teoricamente poteva fare quel che voleva. Ma aveva davvero rinunciato al nostro "flirt" in così poco tempo. Non ero abituato a queste cose, le ragazze farebbero per anni la fila pur di parlarmi.

In fondo, ad essere sinceri, ero stato davvero tranquillo, non avevo fatto scenate, avevo mantenuto la promessa fatta a Chloé quel pomeriggio. Avevo semplicemente detto la verità. Bruna era la mia ragazza, seppur stessimo vivendo un periodo di stallo e di incertezza. Non sentivo di essere nel torto. Avevo semplicemente reagito alla sua provocazione. Alla sua e a quella di Kylian. Ero soddisfatto della mia piccola vendetta? Forse. Mi era dispiaciuto vederla in difficoltà, amareggiata. Chloé era molto espressiva, non riusciva a nascondere le sue emozioni. Ma non doveva essere un problema mio. Ora eravamo pari. Io ero stato male, lei anche. L'unica cosa che dovrebbe importarmi è Bruna. Cosa dovevo fare con lei?

Ero in auto, di ritorno dall'evento. Decisi di chiamarla, da lei era pomeriggio e non correvo il rischio di svegliarla. Uno, due, tre squilli...

-Ney, mi sei mancato-

Come era possibile andare d'accordo solo a distanza?

-Tesoro mio, che stai facendo?-

-Nulla di che, ho appena finito un servizio fotografico, l'ultimo della settimana-

-Quindi torni a Parigi?- lo volevo davvero? Pensai alla faccia di Chloé quando mi avrebbe visto mano nella mano con Bruna. Forse no, non volevo.

-Posso provare a organizzarmi nel weekend, che dici?-

-Dico che è perfetto-

-Ma sei per strada?- chiese lei preoccupata.

-Sì, sto tornando a casa. Ti scrivo domani mattina-

-Va bene, buonanotte Ney-

Chiusi la chiamata e feci per riporre il telefono in tasca. Dannati pantaloni stretti, era impossibile. Staccai un secondo lo sguardo dalla strada, ma un clacson e delle luci accecanti attirarono la mia attenzione.

Un tonfo. Poi il buio.

**

Un bip continuo, snervante e fastidioso mi obbligò a riaprire gli occhi. La vista era sfocata, la luce fredda di quella stanza mi dava fastidio.

Feci per coprirmi gli occhi con la mano, ma sentii una fitta in testa non appena mi toccai la fronte. Era bendata. La testa pulsava, ma cercai comunque di alzare il busto e mettere a fuoco il posto intorno a me.  .

-Faresti meglio a rimanere steso- una voce femminile mi avvertii. Mi girai lentamente e vidi un'infermiera.

-Cos'è successo?- chiesi confuso, tendendo ancora gli occhi socchiusi.

-Un incidente d'auto. Sei stato fortunato, te la sei cavata con qualche punto sulla fronte e un braccio rotto. Poteva andare peggio-

Ci volle qualche secondo per comprendere a pieno le parole dell'infermiera. Incidente d'auto. Cazzo, mi ero distratto un secondo e adesso mi ritrovavo con un braccio rotto e la testa spaccata. Scossi la testa e guardai il mio braccio sinistro, ingessato.

-Cazzo!- eslcamai.

L'inferimera fece finta di niente, anche se la sua espressione in volto diceva tutto. Nel frattempo, controllava dei valori sullo schermo accanto al letto.

-Vuoi chiamare qualcuno? Un parente, un amico?-

-La mia famiglia è lontana- bofonchiai -però sì, ho qualcuno da chiamare-